22.

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levi: non farti ammazzare...

io: perchè dici questo?
chiedo confusa.. era la prima volta che mi parlava con così tanta calma.
levi: tsk, mi duole dirlo ma sei un ottimo soldato, e ho biso- cioè noi abbiamo bisogno di te.
dice scuotendo la testa dopo che si stava correggendo, non ho capito quello che aveva detto prima visto che stava parlando a bassa voce, ma sembrava essere una cosa al quanto imbarazzante visto che la sua faccia diventa subito rossa.

io: beh, comunque morire non è un mio obbiettivo quindi non penso che morirò.
dico appoggiando le mie mani dietro la nuca, per poi andare davanti la porta di camera mia.
io: buonanotte hello kitty.
faccio un piccolo sorriso per come lo avevo chiamato.
levi: tsk, notte mocciosa.

il giorno dopo

ed eccoci qui, alla mensa, nessuno parlava.. come non aspettarselo, dopotutto stavamo per oltrepassare le mura.. e la morte lì era certa se poco poco ti distraevi un attimo.

io: cerchiamo di essere calmi ok?
cerco di tranquillizzare gli altri, anche se neanche io ero così tanto calma.
mikasa: esatto, è importante che manteniamo tutti la calma... 
mi appoggia nel discorso, anche lei abbastanza titubante.
samantha: non morirò e nemmeno voi altri ragazzi lo farete, vero?
ci chiede sicura di sè stessa, noi annuiamo nel mentre il sopracciglione, nonchè il comandante erwin ci stava spiegando il piano.

da quel che ho capito dovevamo dividerci in gruppi, ognuno di loro si doveva posizionare nei lati laterali per vedere se c'era qualche gigante nelle vicinanze, nel mentre la squadra al centro, costituita dalla squadra di levi, compreso quest'ultimo, ed eren, proseguivano in avanti senza dover teoricamente avere il problema di incontrare qualche gigante.
teoricamente anche io dovevo essere insieme a Levi ed Eren, ma hanno detto che era meglio che io facessi parte di una delle tante squadri laterali per aiutare al meglio i miei compagni.

ci mettiamo in posizione con i cavalli davanti alla porta la quale tra qualche minuto si sarebbe aperta, intanto c'erano i cittadini che osservavano attentamente quello che stava succedendo, c'erano persone, come bambini, che ci ammiravano e alcuni che si chiedevano tra loro se questa volta riuscissimo a portare qualcosa di meglio se non una montagna di morti.

a quella parola mi si gelò il sangue, si mi aspettavo che comunque qualcuno nelle missioni moriva, ma non pensavo che ci sono montagne di morti dietro a queste missioni..

scuoto la testa, no, questa volta non succederà, non morirà nessuno, ce la faremo.

poi una voce mi distrae da quei pensieri, era un bambino che si stava avvicinando a me correndo.
x: che bel cavallo! posso accarezzarlo?
chiede sorridendomi, mi si scioglie il cuore di ghiaccio che ho a vedere quella scena.
io: certamente fai pure.
gli dico ricambiando il dolce sorriso che mi stava dando.
x: Akihiro! non disturbare la concentrazione della ragazza, deve fare una missione importante!
la rimprovera poi una signora che, ad occhio e croce, dovrebbe essere sua madre.
io: si figuri signora, ho bisogno di un po' di distrarmi in questo momento.
la tranquillizzo mentre il bambino che da quel che ho capito si chiama Akihiro, stava continuando ad accarezzare gioiosamente il mio cavallo.

Akihiro: ha un nome?
mi chiede, riferendosi al cavallo.
io: si, si chiama eiji.
Akihiro: ciao eiji! ti piacciono le mie carezze?
io: le adora.
dico sorridendogli per poi sorridere alla madre.
Akihiro: e tu invece come ti chiami?
io: io mi chiamo t/n e tu invece se ho sentito bene ti chiami Akihiro, giusto?
lui annuisce sempre con quel sorriso stampato in faccia.

mamma di Akihiro: come mai sei voluta entrare nel corpo di ricerca? è pericoloso, i tuoi genitori sono d'accordo della tua scelta?
a quelle parole il mio corpo si fermò.
io: beh i miei genitori sono lassù.
dico indicando il cielo, non volevo dirlo esplicitamente, non davanti al bambino.
mamma di Akihiro: oddio mi dispiace tantissimo, non dovevo farti una domanda del genere.
si scusa imbarazzata dalla scenata che aveva appena fatta.
io: si figuri, non c'è motivo di preoccuparsi, dopotutto non lo sapeva.
Akihiro: wow! i tuoi genitori sono degli angeli quindi.
mi chiese guardando dove avevo puntato prima il dito.
io: si.. sono degli angli fantastici..
dico mentre una lacrima mi scende, ma che asciugo subito.

Akihiro: questo coso a che cosa serve?
dice indicando il movimento tridimensionale.
non feci in tempo di rispondere che il comandante erwin ci chiese se fossimo pronti.
io: magari te lo spiego al mio ritorno ok?
gli accarezzo la testa nonostante la mia difficoltà nel raggiungerlo visto che ero sopra il cavallo.
Akihiro: ritornerai vero? non farai come mio padre.
dice guardandomi con degli occhi dolci, guardo la madre con uno sguardo stupito mentre lei sorrideva malinconica.
mamma di Akihiro: anche lui faceva parte del corpo di ricerca..
spiegò, io annuisco per poi distogliere lo sguardo da loro due.

erwin: E CHE LA 57° SPEDIZIONE ABBIA INIZIO! (non mi ricordo il numero delle spedizioni perdonatemi)
saluto i due e parto con lo sguardo concentrato.

akihiro: CIAO T/N, CIAO EIJI! BUONA FORTUNA!
urla abbastanza per farsi capire.

sono finalmente fuori dalle mura.

procediamo inizialmente tutti uniti, fin quando poi il comandante non ci dà l'ordine si separarci.
io ero in squadra con jean, reiner ed armin.
eravamo sul fianco sinistro.
jean: miraccomando armin, non ti cagare sotto non appena vediamo un gigante.
armin: non lo farò.
affermò con uno sguardo serio.

io: mi sono persa qualcora?
chiedo a loro confusa.
jean: si, nella nostra prima missione armin appena ha visto un gigante si è cagato sotto rimanendo immobile, rischiando pure di morire.
io guardo preoccupata armin, spero che non faccia così anche questa volta, come ho detto prima, non voglio che nessuno muoia.

reiner: ragazzi c'è un gigante a est.
il mio sguardo si sposta verso dove indicato pochi secondi fa.. e fu così che ho visto il mio primo gigante da qui sembra essere uno di classe 7 metri.
io: e quindi sono così i giganti.
jean: già, una merda vero?
mi disse sorridendomi.
io: esatto.

armin: continuiamo dritto o andiamo ad ucciderlo?
ci chiese con una voce intimorita, da quel che ho capito non ha molta simpatia con i giganti, non che sia una cosa bella vederli, ma reagisce troppo in modo esagerato, l'unico punto di forza è la sua intelligenza.
io: ci penso io.
dico per poi cacciare le lame dal mio movimento tridimensionale, intenta ad uccidere il mio primo gigante.
reiner: aspetta t/n! è pericoloso.
mi ferma preoccupato.
io: tranquillo, dopotutto prima o poi dovrò affrontare un gigante, quindi per me non fa nè caldo nè freddo affrontarne uno ora.
rispondo sicura di me stessa, lui annuisce e mi lascia andare.
io: vi raggiungo subito.
dico per poi far cambiare direzione al cavallo mentre loro continuavano ad andare avanti.

io: bene signor gigante, hai vissuto fin troppo tempo.
mi alzo in piedi dal cavallo per avere più facilità nel mirare bene con il rampino, che si aggancia sulla spalla del gigante, attivo il movimento tridimensionale, mentre lui con scarsi risultati cercò di afferrarmi, la mia visuale poi si sposta sulla sua collottola che taglio immediatamente.

ho ucciso il mio primo gigante...

ritorno dal mio cavallo e raggiungo i miei compagni.
jean: sei tutta intera a quando vedo.
dice per poi tirare un sospiro.
io: si, anche se mi brucia la mano, il sangue di quel coso scotta come non so cosa.
dico scuotendo la mano bruciata.
jean: giusto, mi ero dimenticato di dirti questo piccolo particolare, i giganti hanno una temperatura molto elevata.
io: e tu solo ora me lo dici?
jean: me lo sono dimenticato.
si giustifica.
io: madonna appena ritorniamo si lancio una sediata in faccia, così almeno ricordi più cose.
gli dico ridendo.
jean: e io te la rilancio.
dice a toni di sfida.

armin: eh- eh- hem- ra- ragazzi..
dice balbettando guardandosi dietro con una faccia al quanto terrorizzata.
reiner: che succede?
chiede anche lui confuso.
armin: c'è.. c'è.. c'è un gigante anomalo dietro di noi..

spazio autrice

WE DOMANI HO LA VERIFICA DI MATEMATICA AUGURATEMI BUONA FORTUNA✨ detto ciò vi ricordo di mettere una stellina⭐
i love you all



rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora