26.

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... ci sono persone che ti possono dare una mano...

ha ragione, ha completamente ragione, non ci sono ancora abituata al fatto che sono circondata da molte persone che ci tengono a me, anche se una delle persone più importanti se n'è andata, ma per me ci sarà sempre, nel bene o nel male è comunque qui, proprio qui, nel mio cuore.

sorrido inconsciamente e levi lo nota.
levi: sei di buon umore oggi, sorridi pure.
sorride anche lui mentre continua a tenermi in braccio.
io: sei di buon umore pure tu, se in questo momento ero l'hello kitty ciclato di sempre mi avresti lasciata cadere in un momento all'altro.
dico annoiata, lui sgranò gli occhi.
levi: guarda, non ti lascio solo perchè sei ferita, sennò lo avrei già fatto.
dice cercando di fare l'offeso.
io: e rieccolo che è ritornato il vecchio levi.
dico ridendo mentre lui era arrossito per non so quale ragione, forse per lo sforzo, dopotutto oggi abbiamo avuto una giornata stancante e nonostante ciò mi stava portando in braccio in camera mia.

io: ma non peso?
chiedo confusa.
levi: pf, tu, pesare? sei una piuma.

proprio in quel momento arriva davanti la porta di camera mia.
levi: mocciosa siamo arrivati.
mi giro verso di lui e poi verso la porta, annuisco e mi fa scendere delicatamente dalle sue braccia, anche se quel contatto fisico non mi dispiaceva affatto, mi sentivo bene.
ok cosa sto dicendo.
io l'ho detto che ti piace ma tu non mi dai mai ascolto.
no, solo perchè sono entrata in sintonia con lui non vuol dire niente, poi sicuramente domani ritornerà il solito levi, oggi si sarà comportato così con me solamente perchè gli facevo pena.
questo lo sapremo solo domani.

levi: adesso voglio i soldi.
dice ironicamente.
io: i soldi? e per che cosa?
chiedo confusa.
levi: beh essendo il tuo taxista personale esigo anche qualche soldo no?
dice facendo un ghigno.
io: in realtà non ti ho mai detto di diventare il mio taxista personale.. e per di più sei stato tu a costringermi di farmi portare da te.
dico sfidandolo.
levi: chissà, forse ti avrò costretta solo per avere i soldi.
alza le spalle con tono indifferente.
io: mi sembrava strano che ti comportavi bene nei miei confronti.
dico abbassando lo sguardo sorridendo per nascondere il mio sguardo più o meno deluso.
levi: mocciosa scherzavo.
io: lo so hello kitty.
dico tirandogli uno spintone.

io: detto ciò vado a dormire.
dico stiracchiandomi, anche se con quale difficoltà a causa dei dolori.
levi: ah giusto devi riposare.
si gratta la nuca mentre pronuncia quelle parole a bassa voce.
io: perchè avevi qualche programma?
guardo il moro che ho davanti a me confusa.
levi: no, niente di particolare.
io: ora però lo voglio sapere.
dico incuriosita.

levi: tsk, magari un'altra volta, ora dormi mocciosa prima che ti ci metto con la forza dentro il letto.
a quelle parole sentì come un brivido provenire da dietro la schiena, ovviamente da brava adolescente nella mia testa esistono ancora i famosi doppi sensi e lo so che il senso di quella frase non era quello, però comunque non ci puoi fare niente, lo pensi e basta,
io: eh- e- s-si giusto, n-notte levi.
balbetto tutta rossa immaginando la scena.
proprio adesso, davanti a lui dovevi immaginarti quella scena.
è colpa tua se la immagino.
in realtà devi dire che è GRAZIE a me che immagini.
tsk, smettila.

intanto quell'hello kitty mi guardò strano per il mio improvviso balbettare, per poi ricambiare la buonanotte.

appena entro dentro la mia camera per poi tirare un grosso sospiro di sollievo per essere uscita da quella situazione super imbarazzata che si era creata tra noi due.
poco dopo ecco che mi ritornano i dolori che si spargono pian piano su tutto il corpo.
mi metto la solita camicia da notte e mi addormento con samantha tra i miei pensieri...

il mattino dopo con mia "grandissima sorpesa" arrivò la mia sveglia personale, io in pratica ho taxista e una sveglia personale, wow.
hanji: T/N!! SVEGLIAA!! COME TI SENTII?? HAI ANCORA DOLORE? YUU-UU? SEI VIV-
il suo discorso viene interrotto da una cuscinata in faccia da parte mia.
io: questo gesto può rispondere a tutte le tue domande?
chiedo assonnata.
hanji: penso proprio di si, sei in perfetta forma.
ride, mentre si aggiusta i suoi occhiali disfatti a causa della botta.
hanji: va bene, ora che ti ho svegliata, posso andare a mensa, ti consiglio di fare presto perchè il comandante erwin deve dirci una cosa.
dice per poi uscire dalla camera.

oddio che cosa vuole adesso quel sopracciglione.
scaccio via pensieri negativi, tipo che ha già in mente una nuova missione, spero tanto di no.
mi vesto in fretta ed esco dalla camera, un sussulto viene provocato da me alla vista di un hello kitty che si era appoggiato davanti al muro della mia porta, con un piede per terra e l'altro verso il muro.

io: che ci fai qui?
levi: niente, volevo solo sapere se avessi ancora bisogno di un taxista personale o no.
sentendo quelle parole mi metto a ridere, mentre lui cercava di nascondere un suo sorriso spontaneo.
io: la ringrazio signor taxista, ma  è in ferie.
dico dandogli una pacca sulla spalla per poi dirigermi alla mensa seguita dal taxista in ferie.

mi metto al solito tavolo insieme ai miei amici dove stranamente c'erano anche reiner, annie e bertholdt.
mi siedo al centro tra reiner e jean e  davanti a me avevo mikasa.

Connie: t/n come va oggi?
mi chiede preoccupato della mia possibile reazione.
io: va bene dai, voi invece? e soprattutto te larray, come va?
mi soffermo più su quest'ultimo.
larray: sto bene grazie, ho deciso di affrontare questa cosa col sorriso, penso che è quello che vorrebbe lei non credete?
io stimo veramente quel ragazzo, per questo è il mio migliore amico, il mio unico, ormai, migliore amico...

mikasa: avete una forza nell'affrontare le cose sovraumana, insegnatemi.
dice ironicamente, ma nello stesso momento stupita.
eren: comunque per qualsiasi cosa, potete parlarmi.
dice comprensibile.
jean: stessa cosa vale per me.
disse abbracciandomi il collo senza staccarsi, come ho detto prima odio gli abbracci, però da ora in poi devo cambiare, anche perché sono sconsapevole che ritornando la vecchia t/n, ritroverò finalmente la felicità.

pov's levi

in quel momento volevo tagliare a fettine il braccio di quella faccia da cavallo ma non me ne capacito di una spiegazione.
quante volte te lo devo dire che quella cosa che provi si chiama "GELOSIA" e che sei troppo orgoglioso per ammettere che ti piace t/n.
smettila di dire cazzate, anche se fosse la conosco da poco.
ma se è passato un mese-
appunto, un mese è poco e poi è da pochi giorni che siamo entrati in sintonia, ma più come soldati che come amici.
quindi tu vorresti essere suo amico.
vorrei conoscerla meglio.
e allora perché ieri sera alla fine non le hai chiesto di vedere le stelle con te.
allora, uno, sarebbe troppo imbarazzante come cosa, due lo hai vista pure tu com'era ridotta.
per questa volta te la mando buona.
tsk, direi che è ora.

durante questa noiosa discussione stavo sorseggiando il mio tè quotidiano mentre fulmino con gli occhi jean, ma lui non sembra non accorgersene, però sfortunatamente se me accorge la quattrocchi che ho al mio fianco.
hanii: ho capito che vuoi uccidere Jean perché sta abbracciato alla tua t/n però lui ci serve in battaglia.
dice ghignando sotto i baffi, io tra poco sono mi strozzavo nel sentire "la tua t/n".
levi: la mia? cosa diamine stai dicendo non stiamo insieme.
dico cercando di mantenere il controllo.
hanji: per ora...

subito erwin fischiò aiutandosi con le dita per richiamare l'attenzione dei cadetti che erano lì in quel momento...

ed ecco che inizia a parlare del suo nuovo piano...

spazio autrice

we bella gente, sono stanca morta ed ho sonno, strano visto che di solito mi addormento sempre tardi, vabe, fatto sta che volevo RINGRAZIARVI per tutto il supporto che mi state dando, se sto continuando a scrivere la storia è solo ed esclusivamente grazie a voi.
come al solito vi ricordo di mettere una stellina 🌟 
enniente i love you all✨

rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora