13.

4.8K 222 106
                                    

questa frase mi ricorda molto una cosa...

flashback

sono una semplice ragazzina di 13 anni, ribelle con molti amici, ho una vita normale beh in realtà non proprio visto che vivo nella città sotterranea, però ho una persona che mi fa stare veramente bene, si chiama daniel e si.. è il mio ragazzo, ci tengo veramente a lui, è la mia prima vera e propria cotta.
per una volta in tutta la mia vita mi sento davvero apprezzata.

sono in camera a prepararmi, perché oggi dovevo uscire con lui, ogni volta mi vengono le farfalle nello stomaco a pensare che tra un po' starò nelle braccia del mio ragazzo, forse mi sono innamorata? non lo so, so solo che con lui provo cose che non ho mai provato, spero che un giorno usciremo insieme da questa città ed andremo insieme a guardare le stelle.

finita di prepararmi prima di uscire informo mia madre che uscivo.
mamma: fai la brava miraccomando e stai attenta, ciao tesoro!
mi urla dalla cucina.
io: si va bene, ciao mamma!
mi dirigo verso il punto di incontro e lo trovo seduto su una panchina.
io: ciaooo!
lo abbraccio.
daniel: ciao.
risponde freddamente senza neanche ricambiare l'abbraccio.
io: hey che hai.
gli risposi accarezzandogli la guancia.
daniel: dobbiamo lasciarci.
rispose direttamente.

in quel momento il mio cuore ha fatto crack, non capivo.. perché.
io: cosa? perché? ho fatto qualcosa che non va? raccontami! possiamo sistemare tutto ti prego!
dico in panico mentre delle lacrime pian piano uscivano.
daniel: non c'è bisogno di parlare, era una scommessa, era tutto una scommessa, non ti ho mai amata.
risponde seccato.
io non sapevo come reagire... una scommessa? cioè quindi per lui era tutto un gioco?
daniel: ma veramente pensavi che io potessi stare con una come te. guardati.
comincia a ridere mentre io lo guardavo con delusione mentre le lacrime non fanno altro che continuare a scendere.
daniel: t/n te lo dico chiaro e tondo, non me ne frega niente di te, senza che fai la piagnucolona.
non sapevo come reagire.
daniel: vabe io sono venuto qui per dirti questo, addio sfigata.
se ne va mentre io rimango ancora imbambolata per tutto quello che è successo.

lo vedo allontanarsi fin quando non gira verso l'angolo e non lo potevo più vedere.
mi siedo sulla panchina dove pochi minuti fa c'era seduta la persona che mi ha letteralmente spezzato il cuore in due.
non stavo neanche piangendo più, in quel momento ero priva di emozioni, molto probabilmente è perché ero sotto shock.
rimasi lì ferma a testa bassa per forse 2 ore.
a quanto pare la persona la quale me me ero innamorata.. mi ha usata.. mi ha presa in giro..

fine flashback

il mio sguardo a quelle parole diventò subito cupo, ma non perché me la sono presa per quello che mi ha detto, ma perché mi ha fatto ricordare quello che mi è successo qualche anno fa, solo a ripensarci il mio cuore diventa subito debole.
levi: non te la sarai presa mica.
dice notando il mio sguardo che era decisamente più fredda del solito.

io: no è che quelle parole hanno toccato un punto profondo del mio passato...
dico a bassa voce, ma poteva capire comunque quello che avevo detto.
io: ma questi sono decisamente cazzi miei.
mi alzo scacciando via la terra che avevo nei pantaloni.
io: adesso che sei soddisfatto di avermi quasi rotto un braccio io me ne vado.
faccio per alzarmi aiutandomi con le braccia ma ricado subito per il troppo dolore.

levi: fatti aiutare.
mi porge la mano ma io la scanso.
io: so cavarmela da sola.
dico rialzandomi con un solo braccio e dirigendomi verso l'entrata.
levi: ti consiglio di andare in infermeria, il tuo braccio non lo vedo in buone condizioni.
dice urlando per farsi sentire.
io: il mio braccio sta benissimo *sospiro* e poi a te che te ne frega.
dico voltandomi verso di lui, lui abbassa lo sguardo e non mi risponde.
io: appunto.

detto ciò apro la porta e mi dirigo verso la mia camera, mi metto davanti allo specchio e noto che ero tutta sporca di terra con qualche graffetto di qua e di là.
allora decido di farmi una doccia per rilassarmi, anche perché non volevo entrare nel letto tutta sporca di terra.
poco dopo fatta la doccia il dolore al braccio comincia a passare e decido di mettermi in pigiama.
mi butto sul letto e crollo in un sonno istanteo.

pov's levi

stavamo combattendo a copro a corpo fin quando lei decide di tirarmi un destro in faccia la quale riuscì a bloccare facendo poi girare il braccio e scaraventarla per terra.

t/n: cazzo hello kitty hai esagerato, tra un po' mi rompevi un braccio, io non ci sono andata così pesante.
dice massaggiandosi il braccio dolorante.
io: tsk, mocciosa non me ne frega niente di te, dopotutto è un combattimento a corpo a corpo, dobbiamo sfoggiare il meglio di noi.
a quelle parole il suo sguardo diventò subito cupo, tsk che mocciosa fa tanto la dura poi se la prende per le cazzate.
io: non te la sarai presa mica.
le dico per scherzare, anche per farle vedere che lei si fa tanto la forte e poi si comporta da perfetta mocciosa.

t/n: no è che quelle parole hanno toccato un punto profondo del mio passato...
dice a bassa voce.. sembrava triste. ok questa non ci voleva, ok che sono freddo e tutto però mi sentivo un po' in colpa, da quel che ho capito non ha avuto uno dei migliori passati e pensare che ho "toccato" un suo punto profondo del suo passato un po' mi dispiace, ritorna subito con lo sguardo decisamente più freddo del solito, sembrava quasi senza sentimenti.
io: ma questi sono decisamente cazzi miei.
poco dopo se ne andò, cercai di darle qualche dritta per il braccio ma se ne infischio.

io invece decido di andare sul tetto per un po' di tempo, anche perché non ho sonno per i miei "sensi di colpa".
sei sicuro che sei veramente tu?
ma infatti che cosa sto dicendo. io sono levi ackerman e non un piagnucolone, tsk non mi importa niente di niente e di nessuno, sticazzi se mo sta lì in un angoletto a piangere.
sese.
che cosa vorresti dire coscienza la quale odio tantissimo.
ti piace non è vero? e sei irritato per questo e ah si, sei anche troppo orgoglioso per ammetterlo.
ma allora ti piace dire le cazzate eh? a me quella mocciosa non mi piace neanche morto, è veramente testarda ed ha un carattere di merda.
guarda che il carattere è simile al tuo idiota.
non è vero.
si che lo è. almeno ammettilo che è carina.
si è carina ma...
AH LO HAI DETTO!
cos non è vero, non stavo pensando a quello che stavo dicendo.
STAI MENTENDO! LO HAI DETTO E GUARDATI, SEI UN PEPERONE.
ma statti zitta coscienza.

dopo questa irritante conversazione con la mia coscienza mi alzo e vado verso la mia camera, che però per raggiungerla devo passare davanti a quella della mocciosa, mi fermo davanti alla sua porta e appoggio l'orecchio per sentire cosa stava facendo, molto probabilmente stava dormendo visto che non sentivo niente.
poco dopo entro nella mia ordinata camera, mi faccio una doccia perché ero tutto sporco di terra, mi metto il pigiama per poi buttarmi da dentro il letto cadendo in un sonno profondo.

rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora