16.

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io: buonanotte hanji.
dico chiudendo la porta.
mi dirigo verso camera mia, apro la stanza e...

... vedo larray e Samantha dormire beatamente sul mio letto, molto probabilmente aspettavano un mio ritorno, ma a quanto pare si sono addormentati.
li lascio dormire io invece mi metto seduta sulla sedia davanti la scrivania, appoggio le braccia su di essa che fanno la cuscino e chiudo gli occhi.
ci misi un po' per abituarmi a dormire in quella posizione ma finalmente riusci a calare in un sonno profondo.

il giorno dopo mi sveglio prima di loro, che stavano ancora dormendo come dei ghiri, allora me ne approfitto per cambiarmi e decido di fargli un piccolo scherzo, giusto per vendicarmi per avermi rubato il mio letto.

prendo il contenitore dove all'interno c'erano le matite, lo svuoto e poi vado in bagno per riempirlo d'acqua, tutto ciò facendo la minima attenzione per non fare rumore.
ritorno da loro e a quanto pare non li ho svegliati, bene così.
mi avvicino lentamente a loro, e comincio a versare un po' d'acqua congelata in faccia a larray e un po' a Samantha che si svegliano di colpo facendo una faccia talmente buffa che non riuscivo più a trattenermi dalle risate.

larray: T/N!
dice rimproverandomi, poi realizzo che ero tornata da ieri e si calmò.
Samantha: o mio dio t/n dove sei stata! ci hai fatto preoccupare tantissimo.
neanche finisce a dirlo che mi abbraccia, all'abbraccio si unisce anche larray, così decido di ricambiare gli abbracci.

poi la mia amica comincia a guardarmi con occhi sognanti.
io: perché mi guardi in quel modo?
le chiedo confusa.
Samantha: hai riso..
mi dice sfoggiando un sorriso a 32 denti.
io? ho riso? veramente?
io: quando?
larray: t/n veramente non ricordi? sicura che non sei fatta?
mi dice ridendo ricevendo uno spintone da parte mia.
io: no, non ricordo, molto probabilmente non ci ho fatto caso.
dico alzando le spalle.
Samantha: hai riso quando ci hai buttato l'acqua in faccia.
dopo che ha finito di dire quella frase mi viene spontaneo ricordare le loro facce in quel momento e scoppio a ridere... di nuovo..

io: DOVEVATE VEDERE LE VOSTRE FACCE.
continuo a ridere.
loro invece non sembrano essere offesi, si stavano godendo forse uno dei pochi momenti in cui ridevo.
mentre ridevo sento bussare la porta.
io: chi è?
dico cercando di fare una voce normale.
x: levi.

a quell'affermazione smetto di colpo di ridere, non avevo voglia per niente di vederlo.
Samantha: t/n.. tutto ok?
loro già mi hanno capito subito.
però non è che posso passare il resto della vita scappando da levi.
io: scusate, potete uscire? così parlo un po' con lui..
dico in modo calmo, cercando di nascondere tutto il nervoso che avevo dentro il mio corpo.
larray: certo, allora ci vediamo in mensa.
io annuisco e ci salutiamo.
nel mentre che loro escono dalla porta facendo entrare un hello Kitty che si è appena liberato dalla sbornia, io mi siedo sul letto mettendomi le mani "a mo' di preghiera" davanti alle mie labbra.

levi: oi mocciosa.
mi giro verso quei occhi dannatamente grigi.
sono belli vero?
tsk, no.. e comunque puoi andartene che questa non è un ottimo momento su cui scherzare.
ma io non sto scherzan-
zitta.
dopo questa conversazione inutile ritorno nella realtà e vedo ancora un esemplare di hello Kitty che sta cercando ancora delle parole per formulare una frase.
bene, è entrato senza neanche sapere cosa deve dirmi.

dopo qualche minuto di silenzio fa un grande sospiro e finalmente comincia a parlare.
levi: ieri ero ubriaco..
QUESTO È C'HO CHE MI DOVEVA DIRE? WOW, QUESTO SI CHE È UN GRANDE DISCORDO.
io: l'ho notato benissimo.
dico massaggiandomi la guancia dove ieri mi ha tirato un pugno con tutta la sua potenza, infatti adesso lì c'è un livido abbastanza evidente.

lui mi guarda sorpreso.
levi: te l'ho fatto io quello?
chiedi indicandomi il livido.
io: si..
dico con tono differente.
levi: oh.. hem.. ieri ero veramente fuori di me, scusami.
per la prima volta in tutta la mia vota lo sento scusarsi nei miei confronti, ero abbastanza sorpresa dal suo comportamento, ma non lo perdonerò mica solo perché mi ha chiesto un semplice "scusa".. poi noi siamo in costante litigio, mi ha pure quasi rotto un braccio due giorni fa, adesso si preoccupa per un semplice livido.
io: come ho detto prima, l'ho notato benissimo.

la persona che ho affianco a me sbuffa, prende la sedia sulla quale ho dormito ieri notte se lo porta davanti a me mettendosi con lo schienale davanti, in modo tale che può appoggiarci le mani che fanno di loro volta d'appoggio al mento di levi.
o mio dio è così attraente in quella posizione
COSCIENZA DI MERDA TI STAI ZITTA.
okok calma.

levi: adesso che sono calmo e non picchio nessuno, posso sapere dove sei stata?
dice con un tono più calmo del solito, non era neanche così tanto freddo, siccome la paura di essere picchiata di nuovo nonostante le sue parole prese il sopravvento così decido di rispondere.
io: ero in una cittadina abbastanza distante da qui.
stavo tremando dalla paura, non so perché, ma dopo averlo visto in quelle condizioni davanti a me.. è stato uno shock, non sapevo che arrivava al tal punto di tirarmi pugni e calci senza rigore, si.. era ubriaco.. ma era comunque levi.

sfortunatamente lui notò questo mio continuo tremare e appoggiò una sua mano sulla mia spalla come per confortarmi, io al tocco mi stacco subito pensando che mi avrebbe stritolato la spalla.
il corvino mi guarda con attenzione confuso e poi guarda la sua mano.
io intanto mi sentivo il cuore in gola, non avevo mai provato così tanta paura per una persona, ma lui per me era come il diavolo in persona.

levi: tu.. hai paura... di me?
dice stupito ma allo stesso tempo preoccupato.
io: tsk, io.. paura di te? mai, dopotutto perché dovrei io non ho mai avuto paura di nessuno.

ma infatti t/n che cosa stai dicendo, tu che hai paura di un hello Kitty? svegliati dal mondo dei sogni.
riesco finalmente a calmarmi.
io: detto ciò, vado a fare colazione che ho fame.
dico alzandomi dal letto, tanto ero già pronta in divisa.
levi: vengo anche io.
dice alzandosi dalla sedia rimettendomela a posto.
io: adesso ho un bodyguard?
dico ironica.
levi: tsk, zitta mocciosa, dovrei fare colazione anche io no? e poi dopo metti a posto la tua camera.
io: ma se è ordinata la mia camera.
dico confusa.
levi: hai il letto disfatto.
io: e la madonna tutta sta strage per un letto disfatto.

finiamo la conversazione perché ormai eravamo arrivati davanti la porta della mensa

spazio autrice.
ma salve! come ogni sera ecco un nuovo capitolo hehe.
se vi sta piacendo la storia vi ricordo di lasciare una ⭐ così da farmi avere voglia di continuare la storia! grazie a tutti per il supporto, mi rende davvero felice tutto ciò.💕

rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora