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Chenle si accoccolò più vicino a Jisung, inspirando ed espirando il suo profumo. Jisung profumava di sole e pino, in qualche modo confortante e caldo allo stesso tempo. "Ti senti meglio?" Chiese Jisung e Chenle annuì.

Dopo aver visto cosa era successo a suo fratello, aveva sentito la familiare scarica di un attacco di panico in arrivo e Jisung era stato in grado di portarlo fuori in un'altra stanza, dove fu portato verso il divano e coccolato da Jisung, il più giovane che disegnava con le dita sulla schiena dell'altro, mentre gli parlava a bassa voce.

"Vuoi fare qualcosa amore?" Chiese Jisung e Chenle lo guardò dolcemente. "Baciarti?" Jisung diventò rosso e iniziò a farfugliare, facendo ridacchiare piano Chenle. "Sei così carino Sungie."

"Grazie." Sussurrò Jisung, e Chenle sentì il suo cuore fare una capriola.

"Carino!" Strillò Chenle, muovendosi per pizzicare le guance di Jisung, facendo tentare al ragazzo più giovane di scacciarlo via. "Il che mi ricorda, perché ti sei sentito così insicuro prima?"

Jisung si bloccò, guardando gli occhi luminosi di Chenle. "Com' è che il fatto che sono carino ti ha fatto ricordare questo?"

"Beh, stavo pensando a te, e come sei perfetto, poi mi sono ricordato come- aspetta un attimo, stai solo cercando di farmi cambiare il discorso, vero?" Chiese Chenle e Jisung sorrise imbarazzato.

"Funziona?"

"Quasi." Chenle fece il broncio. "Ora rispondi!"

"Solo se mi prendi!" Jisung riuscì a togliersi da sotto Chenle e corse via, facendo sorridere il più' vecchio ampiamente.

"Ti prenderò e ti farò il solletico!" Chenle gridò, arrampicandosi e correndo dietro a Jisung, ma maledicendo le lunghe gambe del più giovane mentre il ragazzo attraversava la sala da ballo, scivolando sulla cera fresca e ignorando l'urlo di terrore di Donghyuck vedendo un pulcino gigante e un delfino che lo sorpassavano. "Torna qui Zhong Jisung!" Gridò Chenle, correndo nel cortile dietro a Jisung.

"Sarai tu a prendere il mio cognome!" Gridò Jisung di rimando e Chenle aggrottò la fronte. Sembrava che Jisung fosse vicino, ma non era sicuro di dove potesse essere. All'improvviso fu afferrato da dietro e urlò, agitandosi per un minuto prima che la persona dietro di lui emettesse una risatina sommessa.

"Jisung, mi hai spaventato!" Chenle piagnucolò e Jisung baciò gentilmente la guancia di Chenle.

"Scusa amore. Ma ti ho preso prima io, quindi penso che dovrei ricevere una ricompensa."

"Ricompensa?" La mente di Chenle andò dritta in un posto non molto casto e puro e tutta la sua faccia divenne rosso vivo, cercando di non soffocare.

"Posso avere un bacio?" Chiese timidamente Jisung, e Chenle si schiaffeggiò mentalmente per aver pensato qualcosa di sporco. "Dopo ti risponderò."

"Veramente?" Chiese Chenle e Jisung annuì. Chenle si voltò in modo che le grandi mani di Jisung fossero intorno alla sua vita e le loro fronti fossero premute insieme, dando a entrambi una visione completa del rossore sui loro volti.

"Voglio dire, abbiamo una relazione. Dobbiamo comunicare." Disse timidamente Jisung. "Questo è quello che mi ha detto Sicheng."

"Questa è la cosa più carina e pura che abbia mai sentito in vita mia." Sorrise Chenle, sentendo il respiro caldo di Jisung sulle sue labbra.

"Ma questo non significa che prima non posso divertirmi." Jisung sorrise e Chenle diventò rosso vivo.

"C-ch-" La sua domanda fu interrotta da Jisung che scontrò le sue labbra contro quelle di Chenle, come se quelle del più vecchio fossero acqua e lui fosse rimasto bloccato nel deserto per un mese. Chenle lanciò uno squittio, ma la sua mano salì per allacciarsi ai capelli di Jisung, come se fosse naturale, e l'altra mano trovò presa sulla spalla del piú alto.

The Crown Prince {ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora