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"Cosa abbiamo?" Chiese Jeno, sbattendo le mani sul tavolo. Il consiglio sussultò, ma è comprensibile. Jeno aveva un aspetto terrificante: i suoi capelli neri erano un disastro, non dormiva da quarantotto ore e i suoi occhi erano feroci di determinazione.

"N-niente ancora, signore." Yesung balbettò. "I confini sono chiusi, i viaggi sono limitati e ci sono ricerche in tutta la città."

"Muovetevi più velocemente." Ringhiò Jeno, passandosi una mano tra i capelli. "Voglio un'idea di dove si trovi Renjun entro mezzanotte. Come sono andate le interviste?"

"Heechul le sta ancora conducendo. Ha detto che ci avviserà di qualsiasi notizia." Rispose Taeyong e Jeno annuì, mordendosi il pollice. "Capito. Dove abbiamo cercato?"

"Nel raggio di cinque chilometri intorno all'Odd Eye Café. Sono decisamente ancora a Saitora, da quando abbiamo chiuso le strade in entrata e in uscita."

"Cerca ovunque."

"Sua Maestà!" Un servitore fece irruzione e Jeno si voltò.

"Sì?"

"Il tenente Heechul ha trovato qualcosa!"

Jeno non corse mai così velocemente in vita sua, quasi volando verso le stanze dei colloqui e aprendo la porta della stanza dove trovò Heechul seduto con una giovane donna, entrambi sembravano scioccati dall'ingresso sconveniente di Jeno. "Sono Re Lee Jeno. Lei è?" 

"Choi Yerim." Disse, ovviamente sorpresa.

"E' fantastico conoscervi." Jeno prese una sedia e si sedette, guardando intensamente nella sua direzione. "Per favore mi dica cosa sa signorina."

"Be'... Ero in ritardo al lavoro perché ero al parco di fronte all'Odd Eye Cafe, ho visto il Principe Renjun seduto lì e mi stavo avvicinando per chiedergli se stava bene. Prima di averlo raggiunto, qualcuno gli si è avvicinato e si è presentato come Jeon a Vostra Altezza e gli chiese se poteva avesse potuto aiutarlo a trovare il suo amico. Inizialmente il Principe Renjun ha rifiutato, ma alla fine si è alzato e poi è crollato a terra. Ero confusa, quindi li ho seguiti in mezzo alla folla. Li ho persi lì, ma erano decisamente diretti ad est di Saitora, dove sono i Signori, le Signore, i Duchi, tutti loro."

"Grazie." Disse Jeno, prendendo un bel respiro. "Davvero, grazie. Tenente, assicurati che la signorina Choi riceva una ricca ricompensa per il suo tempo e le darò il titolo di Duchessa una volta che avrò trovato Renjun."

"Sì, Maestà." Heechul si inchinò da seduto e Yerim sembrò sorpresa.

"Vostra Maestà non devete, sono felice di aiutarvi. È il mio dovere di cittadina."

"Sarete ricompensata, signorina Choi. È l'unica cosa giusta." Jeno sorrise e Yerim lo ricambiò.

"Voi siete molto diverso da vostro padre, Vostra Maestà."

"Grazie." E con questo, Jeno corse fuori per trovare Jungsoo e Taeyong per concentrare le truppe nella parte orientale della città e trovare qualcuno di nome Jeon.

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Al suono del rumore di passi, Jisung alzò lo sguardo dal suo lavoro, socchiudendo gli occhi stanchi per capire chi fosse. Quando vide una figura familiare, emise un lieve sospiro di sollievo e tese le braccia per Chenle.

Il ragazzo più grande ci si precipitò in mezzo, completamente sveglio e stringendo un ippopotamo bianco con una coda di cavallo. "Ji, ho paura." Sussurrò Chenle e mentre si avvicinava Jisung vide che i suoi occhi erano gonfi e rossi. "Non voglio che Renjun si faccia male. Perché è successo a noi?" La voce di Chenle si spezzò quando le lacrime iniziarono a riempirgli di nuovo gli occhi e Jisung si alzò per andare dal compagno.

The Crown Prince {ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora