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Jeno era annoiato. I suoi genitori lo avevano obbligato a studiare per tre ore ogni notte, e se avessero scoperto che non lo stava facendo, beh, diciamo solo che la volta dopo avrebbero fatto in modo che ciò non accadesse di nuovo. Non per la prima volta, pensò che per Donghyuck era più semplice. Tutto ciò che doveva fare era essere amico di Renjun.

Renjun era gentile con tutti tranne lui e Jaemin. Inoltre era freddamente educato con i genitori di Jeno, ma questo era comprensibile. Probabilmente perché avevano lasciato che Hyuck fosse cresciuto dalla famiglia di Lelidan.

"Ciao?" Disse una voce e Jeno si girò per guardare Renjun, che stava sbirciando dentro lo studio con curiosità. Parlando del diavolo. "Ciao Jeno."

"Ciao." Disse Jeno, sorridendo un poco. Almeno era una distrazione per un po' di tempo.

"Come stai?"

"Stanco. Dovrei studiare, ma non ne ho voglia."

"Oh. Cosa stai studiando?"

"In questo momento, Lelenese."

"La mia lingua?" Renjun sembrava sorpreso e Jeno annuì. "Posso aiutarti? Se vuoi."

"Certo." Disse Jeno guardando Renjun. Non era certo cosa avesse reso il ragazzo così amichevole all'improvviso, ma non si lamentò. Renjun trascinò una sedia vicino a lui e vi si sedette con le gambe incrociate. Jeno lo notò, ma non alzò nemmeno un sopracciglio.

"La prima cosa da sapere sul Lelenese riguarda il ritmo. È molto complicato, ma devi sapere che ti serve solamente un certo tipo di ritmo.. di solito è una cadenza che va su e poi giù. Questo si trasferisce anche quando parliamo in Eyaekhanese, motivo per cui si può capire facilmente se qualcuno arriva da Lelidan. Abbiamo una detetminata cadenza."

"Puoi parlare un po' così posso sentirlo?" Chiese Jeno curiosamente, e Renjun ci pensò .

"In che lingua?"

"Eyaekhanese."

"Così?" Renjun sembrava sicuro si sé e Jeno annuì. "Beh, mi piace molto uscire quando piove. Il sole è molto forte da queste parti, quindi preferisco la pioggia. Questa è solitamente implacabile. Ma io esco lo stesso senza ombrello e mi ammalo più volte del normale, ma ne vale sempre la pena."

"È bellissimo." Disse Jeno, la cadenza faceva sembrare che Renjun stesse cantando piuttosto che parlando.

"È il tipo di tono che ti serve, quindi devi andare su con le vocali e giù con le consonanti."

"Questo ha molto più senso di come me lo ha spiegato Mark." Jeno sospirò, guardando i fogli.

"Cosa ti ha detto Mark?"

"Di' cosa ti sembra giusto dire in quel momento." Renjun rise e scosse la testa.

"Se facessimo tutti come ci sembra meglio sarebbe una catastrofe. In realtà la cadenza e la pronuncia sono ciò che fanno del Lelenese un linguaggio. Quindi..." Jeno guardò Renjun attentamente, non ascoltando le sue parole. Il ragazzo aveva alcune delle caratteristiche più carine che avesse mai visto; occhi che brillavano, un nasino che ti faceva venire voglia di toccarlo e un sorriso contagioso con un piccolo dente un po' storto. "Hai capito?" Chiese Renjun e Jeno scosse la testa.

"Scusa." Disse piano Jeno vedendo il cipiglio di Renjun.

"Sto solo cercando di capire come spiegarlo in modo più semplice. Ci sono cinque suoni principali con le vocali. Li conosci?" Jeno annuì e Renjun sorrise un poco. "Bene. Ora, la prossima cosa sono gli altri suoni per le vocali."

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Chenle aspettò pazientemente, il telescopio diretto non verso le stelle, ma verso una persona nella stanza. "Cosa stai facendo Lele?" Chiese stanco l'altro ragazzo, la voce roca, essendosi appena svegliato.

The Crown Prince {ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora