Attenzione: accenni al suicidio!
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"Fai piano, non voglio che l'altro si svegli."
"È completamente addormentato, sono sicuro che non si sveglierà." Jisung strizzò gli occhi chiusi cercando di bloccare i rumori esterni, la sua mente assonnata non calcolò cosa stesse succedendo. Fu solo quando sentì qualcosa che gli sollevò il braccio da Chenle che si rese conto che qualcosa non andava.
Jisung si mise a sedere e guardò i due uomini, che sembravano scioccati dal fatto che fosse sveglio.
"Voi chi siete?" Chiese Jisung, tenendo Chenle più vicino.
"Io... Ci è stato appena ordinato di portare fuori il Principe Chenle per un po'." Disse uno in tono colpevole.
"Stronzate. State cercando di rapirlo, vero?" Jisung notò che uno di loro cercava un'arma e sospirò. "L'avete già drogato quindi devete solo eliminarmi giusto?"
"Non vogliamo davvero farti del male, però abbiamo bisogno di Chenle."
"Prendete me e basta." Rispose Jisung. "Lasciate stare Chenle e prendete me. Ha più senso. Prendereste di sorpresa due Regni invece di uno e Aikavia non ha un'enorme presenza militare. Guadagnereste più potere."
Anche con la testa assonnata Jisung aveva avuto abbastanza esperienza nel negoziare per sapere che avrebbe funzionato. Doveva, altrimenti Chenle si sarebbe fatto male o avrebbe dovuto estrarre un'arma, cosa che odiava.
"Funzionerebbe." Concluse l'uomo, guardando fuori di testa. "Verrai pacificamente?"
"Certo." Jisung si alzò dal letto e trovò una maglietta, se la mise addosso e si infilò le scarpe. Poi si voltò e diede a Chenle un bacio sulla fronte, sorridendo al suo angelo addormentato. "Ti voglio bene Lele. Non incolpare te stesso." Poi si girò verso gli sconosciuti.
Era terrorizzato? Sì, completamente. Ma aveva giurato di proteggere Chenle quando aveva promesso di sposarlo e avrebbe fatto di tutto per mantenere il fragile ragazzo al sicuro.
Anche se significava essere rapiti.
"Andiamo?" Chiese Jisung e gli uomini annuirono. "Fai strada." Gli legarono le mani e gli misero una benda sugli occhi, portandolo fuori verso un cavallo sul quale fu gettato grossolanamente.
Con sua sorpresa, non lo drogarono. Partirono subito.
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Chenle si sporse nel letto, aggrottando la fronte sentendo l'altro lato del letto freddo. Era nella stanza di Jisung, no? Allora perché Jisung non era lì?
Assonnato, Chenle uscì dalla stanza del castello che come al solito era affollato, con la gente che si agitava e si aggirava. "Hendery?"
"Sì Chenle?" Chiese Hendery, fermandosi. "Sai dov'è Jisungie?"
"Io no, tutti pensavano che fosse con te." Una sensazione di freddo terrore iniziò a depositarsi nello stomaco di Chenle che guardò Hendery.
"Che ore sono?"
"Quasi le quattro del pomeriggio, perché?" Chenle attraversò di corsa il castello, aprendo la porta dello studio di sua madre per vederla agonizzare su una tavola con sopra delle immagini.
"Mamma!"
"Ciao Chenle." Disse, guardandolo con preoccupazione. "Che cosa c'é?"
"Dov'è Jisung?"
"Sei andato a letto con lui. Non c'era quando ti sei svegliato?"
"No, la sua parte del letto era fredda." Chenle si strofinò nervosamente il braccio, poi sentì un dolore pungente. Girò il braccio per vedere un considerevole segno di ago e divenne pallido. "Mamma?"
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The Crown Prince {ita}
Fanfiction"E tu sei?" "Sono il principe. Scegli bene le tue parole - potrebbero essere le ultime" (questa è solo una traduzione, la storia originale è di @amessagefor_you) Iniziato il 14/12/2020 Finito il 13/11/2021