Capitolo 9

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Derek's P.O.V.

Quando mi sveglio è già mattina, erano forse anni che non dormivo così bene.
Probabilmente da prima dell'incendio.
Quando apro gli occhi mi trovo difronte al viso di Federica che ancora dorme serena.
Dei capelli le sono finiti sul viso, con una mano li sposto dietro le orecchie e le accarezzo delicatamente il volto.
Con il pollice traccio la linea degli zigomi, fino a scendere lungo la sua mascella, e lento sulle sue labbra.
Emette un leggero sospiro e apre lentamente gli occhi assonnati.
Federica: "Davvero un bel buongiorno Lupetto" dice con voce roca e sottile.
Sorrido dolcemente e le stampo un bacio leggero a fior di labbra.
Io: "Eh si, proprio un buongiorno".
Federica: "Che ore sono?" domanda stropicciandosi gli occhi.
Guardo l'ora sulla sveglia appoggiata al comodino.
Io: "Sono le quasi undici bellezza".
Federica: "Di già? Abbiamo dormito davvero così tante ore? E la scuola?"
Io: "Stai calma secchiona, è domenica".
Federica: "Ah ok. Comunque davvero è strano che io abbia dormito fino ad ora, io sono sempre stata piuttosto mattiniera".
Io: "A quanto pare eravamo più stanchi di quanto pensassimo".
Federica: "Ho dormito come un sasso, forse sarà che c'eri tu con me, di solito la notte mi sveglio più volte".
Mi fa uno strano effetto sentire queste sue parole.
Io: "Devo dire che anche io non dormivo così bene da un bel po'" ammetto.
Poggio un braccio attorno alle sue spalle, e l'altro intorno alla sua vita e la stringo forte, lei poggia la testa contro il mio petto e respira a fondo il mio profumo.
Federica: "Chi avrebbe mai pensato che fossi anche dolce, siamo sicuri che tu non soffra di bipolarismo" dice sorridendo accoccolandosi ancora più vicino a me, la mano che mi massaggia il petto.
Io: "Ho ancora tanti assi nella manica carina".
Federica: "Non vedo l'ora di scoprirli tutti".
Le prendo il viso tra le dita e le bacio le labbra prima dolcemente, poi sempre in modo più passionale.
Mi metto a sedere e lei si mette sopra le mie gambe, passo le mani lungo la sua schiena e la stringo contro di me.
Lei infila le dita nei miei capelli e li tira leggermente facendomi gemere contro le sue labbra.
Ci stacchiamo ansimanti e poggio la fronte contro la sua, guardandola nei suoi occhi velati di desidero.
Io: "Se non ci alziamo ora, passeremo tutta la giornata a rotolarci qui tra queste lenzuola".
Federica: "È una proposta molto allettante Lupetto, accetterei volentieri, ma dobbiamo ancora scoprire come ho fatto a diventare un lupo mannaro".
Io: "Hai ragione, ma prima di alzarci mi dai un ultimo bacio!".
Si getta sulle mie labbra senza farselo ripetere.
Ci facciamo una doccia, separati per mia sfortuna, e poi ci vestiamo velocemente.
Io: "Sbaglio o quello è la mia giacca di pelle".
Federica: "Posso tenerla? Sai riesco a sentire il tuo profumo".
Io: "Ma certo che puoi".
Le si illuminano gli occhi, mi sorride e si alza sulle punte per darmi un bacio all'angolo delle labbra.
In risposta le mordicchio il labbro inferiore, sapendo che impazzisce per questi piccoli gesti.
Federica: "Andiamo da Deaton ora?"
Io: "Si ma prima devi fare colazione".
Federica: "Non ho fame".
Io: "Non mangi da ieri, in più il tuo corpo ha fatto degli sforzi incredibili nelle ultime 24 ore, quindi o mangi o mangi".
Sbuffa mentre prende il cornetto che le sto offrendo, facendomi sorridere.
Io: "Ho chiamato Scott, mentre ti facevi la doccia, e ci saranno anche loro, gli ho dato appuntamento lì tra 10 minuti".
Federica: "Ok andiamo allora" dice prendendomi la mano e intrecciando le dita alle mie.

*Da Deaton*

Appena arriviamo vedo la Jeep di Stiles parcheggiata, passo un braccio attorno alle spalle di Federica ed entriamo.
Sento lo sguardo di Stiles e Scott addosso, guardo verso Federica e vedo che è arrossita, e cerca di allontanarsi da me, ma non glielo permetto.
Scott: "Ciao sorellina, Derek, Deaton mi ha raccontato tutto".
Deaton: "Forse dovreste chiedere a vostra madre la scheda sulla morte di vostro padre, probabilmente potreste trovare le risposte che cercate".
Annuisco un po' pensieroso.
Stiles: "Fede se non ti dispiace dovresti venire con la mia macchina, devo dirti delle cose".
Scott: "Io rimango qui con Deaton".
Federica: "Beh io vado Derek, ci vediamo quando arriviamo all'ospedale" dice dandomi un bacio sulla guancia.
Sto per uscire dalla clinica quando sento Scott chiamarmi.
Scott: "Derek, senti allora tu e mia sorella..."
Io: "Cosa?"
Scott: "Anche un cieco come Deucalion avrebbe capito che è successo qualcosa tra voi due".
Io: "Hai ragione, c'è qualcosa, ma ancora non ti so dire bene cosa".
Scott: "Solo trattamela bene, non farla soffrire".
Annuisco ed entro alla mia Camaro, per dirigermi all'ospedale.

Ti posso assicurare che non ho intenzione di ferirla
              Federica's P.O.V.

                   *Nell'auto di Stiles*

Stiles: "Immagino abbiate parlato".
Io: "È veramente così palese?"
Stiles: "Beh siete venuti insieme, non avete mai litigato da quando siete arrivati, lui non ti toglieva gli occhi di dosso, hai la sua giacca e il suo profumo addosso e... devo davvero continuare?"
Io: "No ok ok ho capito".
Stiles: "Scott mi ha detto che non hai passato la notte a casa vostra".
Io: "È vero, dopo essere venuta da Deaton ieri sera, Derek mi ha portato al loft".
Stiles: "E cosa è successo lì?" dice facendomi l'occhiolino.
Io: "Fatti gli affari tuoi impiccione".
Stiles scoppia a ridere.
Stiles: "Raccontami tutto su".
Io: "Non è successo quello che pensi tu, abbiamo solo dormito insieme e ci siamo scambiati qualche bacio".
Stiles: "La mia nuova coppietta preferita" dice con occhi sognanti.
Io: "Ah a proposito di coppiette, sono diventata molto amica di Lydia, da quando avevamo litigato, e secondo me dovresti dirle apertamente quello che provi..."
Stiles: "L'amore ti ha fatto uscire di testa o cosa?"
Io: "Sono seria".
Stiles: "Tu non sei mai seria avanti".
Io: "Beh ora lo sono".
Stiles: "Che ti ha fatto Derek? Ti ha fatto diventare stupida come lui, vero?" dice scherzando come al solito.
Io: "A parte gli scherzi, Lydia mi ha detto che forse prova qualcosa per te, ma che non vuole fare il primo passo per paura di essere rifiutata".
Stiles: "Dimmi che sei seria?"
Io: "Ti dico di sii! Dichiarati, appena possibile, appena la vedi".
Vedo la sua espressione dubbiosa.
Io: "Cosa c'è ora?"
Stiles: "Non so cosa dirle".
Io: "Sii sincero, non c'è bisogno che ti prepari un discorso o qualcosa di simile, a noi ragazze piacciono le cose spontanee".
Stiles: "Sei la migliore..."
Io: "Lo so".

*Arrivati all'ospedale*

Stiles parcheggia la macchina affianco a quella di Derek, che ci sta aspettando vicino l'entrata dell'ospedale.
Entriamo insieme e ci dirigiamo verso l'archivio, dove forse troveremo qualcosa in più sulla morte di mio padre.
Mamma: "Dove pensate di andare ragazzi?"
Io: "Oh mamma, vedi il prof ci ha dato un compito su le cartelle dei decessi, le cause ecc, e devo farlo assolutamente, sai che già quello mi odia, poi se non faccio i suoi compiti, mi metterà sicuramente il debito" dico inventandomi la prima cavolata passatami in mente.
Mamma: "E perché sono venuti anche Stiles e Derek? Avevi bisogno dei Bodyguard per venire qui in ospedale?!"
Stiles: "Oh Melissa vedi, anche noi dobbiamo fare questo compito e abbiamo deciso di farlo in gruppo così da renderlo meno noioso".
Mamma: "Sapete che non potrei farvi entrare" dice lanciandoci uno sguardo di rimprovero "ma mi sono cadute accidentalmente queste chiavi, che non aprono assolutamente, e dico assolutamente, la porta dell'archivio" dice andandosene a passo spedito verso le altre infermiere.
Derek si china per prendere la chiave.
Derek: "Beh direi che possiamo andare ora".
Arrivati li, troviamo decine e decine scaffali, e tutti pieni di cartelle organizzate in ordine alfabetico.
Derek: "Come si chiamava tuo padre?"
Io: "Rafael McColl".
Ci dividiamo e iniziamo a cercare, quando finalmente Stiles riesce a trovare il fascicolo che stavamo cercando.
Stiles: "Venite credo di averlo trovato".
Io e Derek ci avviciniamo a lui e iniziamo a leggere.
Stiles: "Il paziente presenta lesioni traumatico-fratturative cranio encefaliche, rigidità cadaverica appena accennata alla regione mandibolare ed alle dita delle mani il volto è ampiamente imbrattato di materiale ematico, con coaguli che fuoriescono dalla narice sinistra e dalla cavità orale" dice leggendo ad alta voce.
Io: "Non ci ho capito molto, ma non penso ci possa essere d'aiuto questo"
Derek: "Guardate qui, sotto la voce note, c'è una calligrafia diversa, e c'è scritto che presenta dei lividi violacei lungo il torace e gli avambracci, dei graffi piuttosto profondi si estendono lungo il petto della vittima, è presente infine un morso sul collo, molto vicino alla trachea" ci fa notare.
Io: "Io conosco quella calligrafia, quella della nota insomma, è... è di mia madre".
Derek: "Questo non vuol dire nulla, insomma lei non sapevo dell'esistenza degli esseri soprannaturali fino a qualche anno fa".
Io: "Si lo so, hai ragione".
Stiles: "Quindi abbiamo scoperto che quasi sicuramente l'animale che avevi visto la notte dell'incidente, era davvero un Alpha e che probabilmente ha davvero morso anche te".
Rimango pensierosa per alcuni istanti, solo la voce di Derek mi scuote dal mio stato di trance.
Derek: "A cosa stai pensando?"






~ANGOLO AUTRICE~
Finalmente sono riuscita a pubblicare, ultimamente ho un sacco di compiti e interrogazioni 🤯
Cooomunque spero vi stia piacendo la storia, e probabilmente venerdì esce il prossimo capitolo 🙃
~Fede✨

La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora