Capitolo 27

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Mi siedo affianco a lei, il suo respiro è lento ed irregolare sembra davvero esausta.
Le sposto i capelli dal viso delicatamente con la punta delle dita, e resto a guardarla per un po'.
Sembra così indifesa in questo momento, questo incontro con lo spettro l'ha completamente prosciugata di tutte le forze.
Nel silenzio della casa mi perdo a pensare alle parole dello spirito.
Da una parte non vorrei assolutamente accettare il suo aiuto per come ci ha trattati, ma in un certo senso sono anche consapevole che lei sia l'unica persona che potrebbe aiutarci.
Io potrei finalmente rendermi utile e fargli da ""marionetta"" qualunque cosa voglia dire , ma Federica questo non deve assolutamente scoprirlo.
Mi alzo e do un'ultima occhiata a quest'ultima che dorme beatamente sul divano, dopodiché salgo su per le scale a cercare Lydia.
Chiederò il suo aiuto per evocare sua nonna, in modo che Federica ne resti all'oscuro.
La trovo ancora davanti alla porta della camera di sua nonna.
Lydia: "Come sta?"
Io: "Credo bene, solo molto molto stanca".
Lydia: "Bene, ma cosa intendevi prima con 'non ci aiuterà'?"
Io: " Beh in pratica tua nonna ci ha detto che per ottenere il suo aiuto vuole qualcosa in cambio, devo dire che è stata piuttosto irremovibile e non accettava compromessi voleva o la fine della relazione tra me e Fede oppure... beh oppure me".
Lydia: "Te?"
Io: "A quanto pare ha qualcosa in mente, ma l'unica nostra opzione è di darle ciò che vuole".
Lydia: "Proverò a parlarci io".
Io: "In realtà speravo potessi farla riapparire così che possa parlarci di nuovo, da solo magari".
Lydia: "La farò ragionare".
Io: "È stata molto precisa, tua nonna non fa nulla per nulla".
Lydia: "Potremmo provare a contrattare con lei, in fondo sono stata io a dirvi di andare da lei".
Io: "Comunque vada questo incontro devi promettermi di non dire niente a Federica quando si sveglierà".
Lydia: "Sono sicura che non ci sarà nulla da nascondere conosco mia nonna, so come farla ragionare" dice entrando nella stanza
Lydia: "Beh che fai non vieni? Vuole inibito vostra magnificenza" dice scherzando ed invitandomi a fare lo stesso.
Come la prima poche minuti fa ancora una volta lampi e fulmini precedono l'arrivo del fantasma.
Spettro: "Ancora tu? Si può sapere cosa vuoi ancora? Ti ho detto cosa voglio e te e la tua fidanzatina non mi sembravate d'accordo o mi sbaglio?"
Lydia: "Nonna, in realtà sono io che l'ho convinto a tornare".
Sua nonna sembra frastornata, non si era accorta della sua presenza troppo impegnata a squadrare me con disprezzo.
Spettro: "Oh nipotina non ti avevo proprio visto" dice cambiando completamente intonazione, talmente tanta la differenza che quasi mi fa dubitare sia effettivamente la sua voce.
Lydia: "Già l'ho notato, sai quando Derek è venuto da me a dirmi che tu non volevi aiutarli pensavo che mi stesse prendendo in giro, è impossibile che la mia dolce nonnina non voglia aiutare questi poveri ragazzi, ma sai inizio a credere che in questi anni nell'aldila ti sei inacidita anche tu, è sei diventata uguale a tutti gli altri, avida ed egoista".
Spettro: "Come osi ragazzina?"
Lydia: "Questa non è mia nonna" continua a ripetere come un mantra.
Spettro: "Cosa?"
Lydia: "Hai capito bene, e scommetto che se ti fermi a pensare a ciò che hai detto, sono certa che non ti riconosceresti e saresti d'accordo con me ".
Spettro: "I-Io" è la prima volta che la sento indugiare, è sempre stata molto sicura di se stessa.
Lydia: "Ecco vedi, avevo proprio ragione".
Lo spirito si ammutolisce ancor e sembra rimanere a pensare per qualche istante, a quanto pare le parole di Lydia sono riuscite a  toccare i tasti giusti.
Spettro: "Vi aiuterò" dice in un sussurro fioco, quasi impercettibile, non alza lo sguardo dalle sue mani, sicuramente troppo orgogliosa per guardarmi in volto.
Lydia: "E..."
Spettro: "È potere stare tranquilli non voglio nulla in cambio".
Lydia: "Beh direi che è ora di andare" dice interrompendo il contatto con il mondo degli spiriti.
Appena usciamo dalla stanza sentiamo le urla di Fede che chiama i nostri nomi.
Ci precipitiamo in soggiorno dove la troviamo in preda ad un attacco di panico.
Mi avvicino immediatamente cercando di non farmi prendere dalla paura, cerco di pensare lucidamente e per prima cosa la faccio sedere per terra, le sposto i capelli dal viso e le prendo il volto tra le mani, ha gli occhi sbarrati, persi nel vuoto.
Le parlo dolcemente cercando di rassicurarla.
Io: "Ehy respira con me, piano, lentamente, ecco così brava, non chiudere gli occhi continua a guardarmi, rimani qui con noi, siamo qui, non sei da sola".
E finalmente dopo minuti che sono sembrati anni piano a piano riesce a riprendersi.
L'abbraccio di getto, sono un blocco di ansia e preoccupazione, e l'unica cosa che può darmi sollievo è stringerla tra le mie braccia.
Federica: "I-io non v-vi trovavo, vi ho cercato p-per tutt-to il piano di sotto e poi ho iniziato a vedere tut-tto sfuocato e.." dice, la voce tremolante, mentre trattiene a stento qualche singhiozzo.
Lydia: "È colpa nostra, stavamo al piano di sopra a parlare e non ci siamo accorti di nulla, poi Derek con il suo udito supersviluppato ti ha sentito urlare e solo allora ci siamo allarmati".

Federica's P.O.V.

Aspetta un'attimo che ci facevano loro due in stanza assieme a parlare, così tanto animatamente da non sentirmi urlare?

E cos'è questa sensazione di gelosia che si sta iniziando ad impossessando del mio corpo?

Forse sto correndo troppo velocemente, sì sicuramente infondo stiamo parlando di Lydia e Derek, non mi tradirebbero mai no?
Vero??

Spero di non dovermi ricredere.

Cerco il contatto visivo con Derek, ma lui continua a nascondere il volto contro il mio corpo, non so come interpretare questo gesto.
Io: "Derek, ti dispiace se andiamo via? Direi che è ora di togliere il disturbo".
Lydia: "Oh ma mica disturbate voi" dice scoccando un'occhiata a Derek.

Sarò paranoica io ma dalle mie parti tre indizi fanno una prova no?

Da quando mi sono ripresa Derek non mi ha rivolto neanche la parola, l'occhiata di Lydia era molto sospetta ed il fatto che non mi abbiamo sentito nonostante le mie urla anche.
Continuando sempre a non guardarmi Derek annuisce in silenzio, si stacca dal mio corpo e si solleva sulle ginocchia per poi alzarsi in piedi.
Io sono ancora un po' stordita ma nonostante la mano tesa di Derek davanti al mio volto preferisco comunque alzarmi da sola.
Vedo un lampo di tristezza forse, passargli in volto, ma non ne sono sicura.
È sempre stato troppo bravo a nascondere le sue emozioni, sembra indossare sempre una maschera impenetrabile.
Lydia: "Beh allora fate un buon viaggio piccioncini ci vediamo presto Derek, e tu Fede rimettiti presto vedrai che troveremo un soluzione".
Sforzo un sorriso falsissimo e mi dirigo il più velocemente possibile verso la porta con a seguito Derek e Lydia.
Ci salutiamo un'ultima volta all'uscio della porta, e soltanto quando esco l'aria i pungente e piuttosto fredda mi fa scappare un sospiro e mi rendo conto di aver trattenuto il fiato fino ad adesso.
Finalmente riempio i polomoni di aria pulita e fresca e mi sento rinvigorita.
Sento alle mie spalle la presenza di Derek, stranita dal fatto che mi sia fermata al centro del marciapiede ma non si muove, non parla, quasi avesse paura di dire o fare qualcosa di sbagliato.
Prima di sfociare in qualcosa di imbarazzante riprendo la mia camminata fino ad arrivare difronte alla Camaro nera.
Vorrei non dover entrare in macchina per poter riflettere con calma a tutto ciò che sta ronzando nella mia testa, ma so anche che se non entro di mia spontanea volontà in questa auto, mi obbligherà a farlo e non voglio fare scenate, non ancora almeno.
Il nostro tragitto prosegue in silenzio tombale, la tensione palapabile, ma nessuno dei due sembra fare il primo passo.

Mi accomodo sui sedili dell'auto nel modo più naturale possibile.
Derek continua a rimanere nel suo silenzio cosa che aumenta ancora di più la mia preoccupazione.
Decido di acccendere la radio per spezzare il silenzio imbarazzante creatosi nell' abitacolo.
Parte 'Unfaithful' di Rihanna.
Sembra che il destino c'è l'abbia con me, oggi mi ci rivedo particolarmente nel testo di questa canzone.

" A lie I didn't have to tell, Because we both know, Where I'm about to go
And we know it very well

Cause I know that he knows I'm unfaithful
And it kills him inside
To know that I am happy with some other guy
I can see him dying

I don't wanna do this anymore, I don't wanna be the reason why
Everytime I walk out the door
I see him die a little more inside, I don't wanna hurt him anymore, I don't wanna take away his life, I don't wanna be... A murderer"






ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui con un'altro capitolo.
L'ho scritto abbastanza di fretta e non ho avuto tempo di rileggerlo quindi mi scuso se c'è qualche errore di battitura...
Coomunque per ora ho abbastanza idee per nuovi capitoli, e sto già iniziando ad immaginare il finale della storia, ma non vi preoccupate ci vorrà ancora un po' prima che vi sbarazziate di me😜
~Fede✨

La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora