Capitolo 42

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Derek: "Sono sempre stato trasparente con te riguardante le mie relazioni passate, è vero ho avuto tante ragazze, e con alcune di queste ho avuto un rapporto non solo fisico, ma nessuna e ripeto nessuna può essere paragonata a te.
E soprattutto i sentimenti che provo per te sono più forti di qualsiasi altra cosa.
Perciò non ti dirò di non aver mai voluto portare nessuna qui, eppure l'unica con cui sono effettivamente stato sei tu.
Spero di averti tolto tutti i dubbi che vorticavano nella tua mente ora" dice in tono serio, scandendo bene ogni parola, così da farmela comprendere al meglio.
Dopo le sue parole sono sciolta come neve al sole.
È sempre stato bravo con le parole, ma oggi la cosa mi tocca particolarmente!

Diavolo quanto lo amo!

Io: "Hai finito di prendermi in giro Lupetto? Abbiamo di meglio da fare ti ricordo!" dico tentando di cambinare argomento, io a differenza sua sono una frana con i sentimenti e le parole, perciò solitamente evito argomenti troppo seri.
Derek: "C'è sempre tempo per una tua scenata di gelosia.... Devo ammettere che mi piace quando sfoderi le unghie per me!"
Io: "Ora ti conviene camminare, se non vuoi che usi le mie unghie su di te" dico prendendo la sua mano e camminando al suo fianco.
In poco più di un quarto d'ora siamo finalmente arrivati a destinazione.
Difronte ai miei occhi si estende una pianura, sgombra di alberi ad eccezione di un ceppo proprio al centro di questa zona spoglia.

Sembra davvero antico ora che lo guardo bene!

Derek: "Beh, ora siamo arrivati... ma esattamente cosa dovresti fare?"
Io: "I-io non lo so, immagino di dover improvvisare"
Derek: "Bene.." dice mentre ci avviciniamo ancora.
Ormai siamo ai piedi delle radici più esposte ed intrecciate tra loro in un sorta di disegno sul terreno.
Come l'altra volta, percepisco la potenza di questo luogo, come un formicolio che percorre il mio intero corpo.
Decido di socchiudere gli occhi, così da concentrarmi al meglio sui miei poteri, eppure non accade nulla.
Nessuna connessione, nessuna voce, solo il nulla più totale.

Che succede?

Derek: "Forse hai bisogno di qualcosa per innescare i tuoi poteri?" suggerisce Derek.
Mi fermo a riflettere un istante, ed improvvisamente tutto mi sembra più chiaro.

L'ultima volta che sono stata qui, ero arrabbiata con Derek perché pensavo mi avesse tradito.
Il mio potere potrebbe avere a che fare con le mie emozioni!

Io: "Credo che abbia a che fare con le emozioni, per scatenare il mio dono intendo".
Derek: "Che tipo di emozioni?"
Io: "Penso sia indifferente..."
Derek: "Non posso aiutarti con la rabbia o la paura, ma se hai bisogno di una mano con il desiderio o l'amore, conta pure su di me!" dice scoccandomi un'occhiolino, il suo sguardo bollente è sulle mie labbra.
Io: "Ah si? È come faresti?"
Derek: "Non finisci mai di sfidarmi eh Uragano?" dice posando le labbra sulle mie, spegnendo ogni mia voglia di controbattere.
Il bacio è vorace, le nostre lingue si cercano in una danza frenetica
Ci stacchiamo pochi istanti dopo con il respiro corto ed immediatamente sento affiorare i miei poteri.

Ha funzionato!

Derek se ne accorge e si ritrae leggermente per darmi lo spazio necessario per muovermi.
Poggio le dita su una delle radici, e sento scorrere sotto il mio palmo un flusso di energia.
Mi lascio trasportare dalla corrente mentale, arrivando al nucleo del potere del Nemeton.
Appare come una sorta di grande sala bianca, spoglia, ad eccezione di due porte socchiuse.

Mi chiedo cosa debba fare ora!

Non ho neanche il tempo di pensarlo tra me e me che una voce roca, chiaramente maschile, riempie l'ambiente.
X: "E quindi ecco qui la famosa Federica McCooll, dimmi cosa ci fai qui?" mi domanda un po' indispettito lui.

Come fa a conoscermi?

Io: "Chi sei?"
X: "Non sei nella posizione di fare domande al momento, perciò limitati a rispondere alle mie".
Io: "E perché dovrei farlo, di grazia?"
X: "Beh per iniziare sei nel mio mondo, e poi io sono la chiave per attraversare questa sorta di limbo"
Io: "Ah... ok- dico quasi sbruffando - senti sono qui per imparare a controllare il mio dono".
X: "E di che dono parliamo?"

E qui mi vengono in mente le parole di Lorraine;

< Non c'è una creatura magica che non invidi le tue capacità te lo posso assicurare > e ancora < voglio solo avvisarvi che nel mondo dei morti hai dei nemici potenti, perciò sta attenta ragazzina >

Non posso rivelare il mio vero potere, potrei trovarmi in pericolo, e come ha specificato lui, sono nel suo territorio, sarei in netto svantaggio.

Io: "Non ne sono ancora certa, ma una banshee mi ha consigliato di venire qui, proprio per questo motivo".

Speriamo non si accorga della mia menzogna!

X: "Bene... in questo caso allora dovrai scegliere che porta aprire"
Io: "Come faccio a scegliere?"
X: "Non posso dirti nulla ragazzina"

Ok inizia ad infastidirmi!

Io: "Neanche che so... un indovinello, o qualcosa di simile?"
X: "Qui non stiamo mica giocando, non perdiamo tempo a creare stupidi indovinelli"
Capisco che da lui non otterrò nessun tipo di aiuto, perciò mi concentro sul mio potere.
Mi avvicino alla prima porta, quella più a sinistra, senza però aprirla.
Riesco a percepire un calore fuoriuscire dalla stanza, e lo sfruscio delle fiamme.

Qualcosa mi dice che se entrassi in questa stanza brucerei, almeno che non riesca a controllare il fuoco.

Mi sposto verso l'altra porta e qui non sento nulla, assolutamente nulla.
Eppure emana un'aura potentissima, ma non sono sicura sia positiva questa cosa.
La magia al suo interno è sicuramente forte, ma ho una brutta sensazione a riguardo.
Decido di ascoltare il mio istinto, e mi dirigo nuovamente verso la stanza infuocata, aprendo con decisione la porta.
Al suo interno alcune fiamme bruciano le pareti, ma nulla che non possa controllare.
Riesco infatti a spegnere con facilita il fuoco riuscendo ad avanzare lungo la stanza.
X: "Sei sicura di non sapere qual'è il tuo dono?"
Io: "Perché me lo chiedi ancora? Ti cambierebbe qualcosa?"
X: "Beh non molto in realtà, ma non sopporta chi mi mente, divento un po' violento, ma tanto tu non mi sta mentendo vero?"
Io: "Ti ho detto di no! E comunque ora cosa faccio esattamente?"
X: "Tra poco non ti sarò più utile, ti stai avvicinando al fulcro della magia degli antichi Celtici, un pozzo di sapere e potere ti aspetta".

È il momento di sviare la conversazione, così da evitare dei dubbi su di me

Io: "E tu?"
X: "Io cosa?"
Io: "Tu sei mai stato li? O rimani sempre qui nel limbo?"
X: "In realtà io, non sono autorizzato a lasciare questa zona, quindi no, non sono mai stato di la" dice con voce più sottile, quasi imbarazzata.
Io: "E non ti pesa?"
X: "Che cosa?"
Io: "Non so, stare solo, io credo impazzirei fossi al tuo posto".
X: "Beh si diciamo che non ho quasi mai compagnia è questo mi pesa ogni tanto... ma..." e poi si blocca all'improvviso come se avesse già detto troppo.
X: "In ogni caso non sono affari che ti riguardano, e comunque siamo arrivati, addio ragazzina!" dice con tono nuovamente freddo e distaccato mentre si ferma difronte ad una sorta di grotta di pietra.
Io: "Direi più un arrivederci sconosciuto!" dico scrutando cautamente la cavità prima di entrarci.
Un sentiero è illuminato da delle torce appese alle pareti rocciose.
Questa via porta ad una sala dove scorgo un essere.
Ha l'aspetto di un'uomo, ma il suo corpo mezzo nudo è corpetto di cicatrici.
Anzi più che cicatrici sembrano delle vere e proprie bruciature, la sua pelle è scura e rossastra, con venature di un rosso acceso.
Mi avvicino di un passo e l'uomo in questione si gira verso di me.

Ok ora che si fa?






ANGOLO AUTRICE
Ecco qui un nuovo capitolo!!!!
Le cose iniziamo a farsi interessanti no?
Spero vi stia piacendo e come sempre vi chiedo la gentilezza di supportare (e sopportare😂) la storia con una bella stellina ⭐️
~Fede✨

La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora