Capitolo 49

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Poi mi guida verso la macchina, dove mi perdo ad osservarlo ad armeggiare con la sua muta rivelando il suo petto muscolo e abbronzato.
Sul suo volto appare un sorriso quando mi becca a fissarlo, scuotendo la testa per la mia mancanza di discrezione.
I suoi occhi rimangono ancorati ai miei per lunghi secondi, ed io mi perdo in quelle pozze d'acquamarina.
Derek: "Puoi avvicinarti se vuoi" dice riducendo la distanza tra noi in poche falcate, senza neanche darmi il tempo di reagire, e mi avvolge in un asciugamano, caldo e soffice di un bellissimo rosso acceso, lo stesso colore che contraddistingue gli occhi di ogni alpha, e ne approfitta per intrappolarmi in una sorta di abbraccio caldo.
Per un momento questo pensiero mi fece rabbrividire, rammentando il color rubino che per anni era stato protagonista dei miei incubi e di nottate insonni.
Fu solo un istante di sconforto, poi il respiro leggero di Derek sul mio collo scoperto mi fece tornare alla realtà.
Io: "Non voglio tornare a Beacon Hills" ammetto a bassa voce, la mente in subbuglio mentre mi accorgo appena che il sole sta iniziando a tramontare, segno che tra poche ore la nostra piccola fuga sarà giunta al termine.
Derek: "È bastato così poco per averti completamente sotto il mio incantesimo"
In tutta risposta riceve un pugno sul braccio ed uno sbuffo, che gli strappa un ghigno divertito.
Derek: "Perché non vuoi tornare?" dice ritornando serio e cercando i miei occhi,
ma io decido di nascondere il volto nell'incavo del suo collo.
Derek: "Uragano, parlami..."
La sua voce è quasi supplichevole, e basta ciò per costringermi ad affrontare il mio sguardo nel suo.
Io: "È solo.. che è da tanto che non passavo una giornata come questa, a casa abbiamo sempre mille impegni.
Oggi per la prima volta mi sono sentita semplicemente una ragazza che ha passato la mattinata col suo fidanzato.
Non c'è stato nulla di sovrannaturale dopo mesi e mesi in cui non abbiamo parlato altro che di quello, dice tanto il centro del mio modo con fare arrogante."
Derek: "Lo capisco sai.. abbiamo dato per scontato che tu avessi digerito il tutto, perché semplicemente le cose si sono susseguite velocemente.
Dovevo prestarci più attenzione mi spiace".
Io: "No Derek, l'ultima cosa che volevo è che tu ti sentissi in colpa.
È solo che per te sono cose normali, la vita da lupo mannaro intendo.
Per me no, non dopo aver passato più di diciassette anni come una qualcunque adolescente".
Derek: "Piccola, anch'io a volte vorrei scappare, ma in fondo quella è pur sempre casa nostra, ci sono le persone a cui vogliamo bene, e comunque ho altri progetti per noi..." dice lasciando volutamente la frase in sospeso.
Io: "Sempre più misterioso, Lupetto"
Derek: "Forse, o sempre più fottutamente innamorato, Uragano".
A questa dichiarazione segue un lungo silenzio, ma non di quelli imbarazzanti, anzi tutt'altro fu piuttosto piacevole.
Ci sedemmo sulla sabbia umida ed ormai fresca ad osservare il più bel tramonto che io abbia mai visto.
I granelli di sabbia e sale ti aggrovigliano al tessuto liscio del mio costume, così come fa alla mia pelle.
Il cielo ormai è completamente rosso, l'orizzonte netto che divide oceano e cielo, e si riescono a scorgere le sagome di alcuni surfisti che cavalcano le ultime onde della giornata.
In tarda serata gli amici di Derek hanno deciso di organizzare un falò per potersi riscaldare in compagnia, cogliendo l'occasione per passare le ultime ore in quell'angolo paradisiaco di spiaggia.
In effetti dopo che il sole è completamente sparito al di sotto dell'acqua la temperatura è scesa vertiginosamente e nonostante mi sia rimessa la mia felpa bianca e i cargo neri, le mie mani tremano dal freddo.
Un leggero vento s'alza, scompigliandomi i capelli, raccolti in una coda alta scompigliata, facendomi rizzare ad ogni folata, come se fossi ricoperta di spine.
A Derek non sfugge di certo, ovviamente, e mi poggia sulle spalle il suo chiodo di pelle nero.

Quello a cui ho disegnato la triscele.
Non mi ero nemmeno accorta l'avesse con se, sospetto che l'abbia portata appositamente per me.

Il suo odore di menta e dopobarba mi avvolge, dandomi alla testa.
Il suo profumo è così diverso dal mio, più dolce e speziato, eppure sembrano complementari, due note che da sole possono sembrare imperfette o squilibrate, ma che in sue e creano l'armonia perfetta.

In pratica, per farla breve, sono ubriaca del suo odore!

Siamo seduti entrambi difronte al falò, assieme ad una quindicina di surfisti, che chiacchierano allegramente della giornata appena trascorsa, di quanto fossero potenti le onde oggi, e di come abbiamo vissuto a pieno ogni cavalcata.
Alcuni di loro si rivolgono spesso anche a Derek, che mi presenta al gruppo come la sua ragazza.
Di certo non mi sono sfuggite le occhiate fugaci delle ragazze, le quali avevano messo gli occhi su Derek già da tempo, con l'illusione di poter avere qualche speranza con lui.
Anche alcuni ragazzi sembravano delusi, e mi ci volle un'attimo per realizzare che io potessi scatenare una reazione simile.

Ma a parte tutto questa cosa ha sempre uno strano effetto, ogni volta che succede qualcosa si smuove dentro me, facendomi ruggire il petto in un miscuglio di emozioni capaci di abbattere qualsiasi ostacolo.

Mentre il chiacchiericcio fa da sfondo mi perdo ad osservare le fiamme aranciate e le sue sfumature dorante, il lento ardere delle braci in quello che sembrava un fuoco ormai quasi spento, a causa della poca legna utilizzata.
All'improvviso ebbi un lampo di genio, rendendomi conto che proprio io potrei ravvivare il fuoco grazie ai miei poteri, del resto l'ho già fatto, e anche più di una volta, devo solo prestare attenzione a non farmi notare da nessuno.
Allora decido di concentrarmi sull'odore che emana la giacca di Derek e cerco di isolare il sui timori rovo e profondo dal brusio generale.
Mi sintonizzo sui sentimenti che provo per lui, e quasi immediatamente sento la scintilla magica travolgere il mio corpo, come un'onda selvaggia travolge il bagnasciuga.

Ok! Il grosso possiamo dire che è andato, ora tutto sta nel saper controllare il mio dono, così da non far nitrire sospetto a nessumo!

Osservo intensamente le fiamme, e allungo leggermente la mia mano, come a far fluire la mia energia verso il fuoco.
È così accade, mentre sento chiaramente le mie energie sfumare dal mio corpo per poter appiccare nuovamente un fuoco in grado di scaldare anche il cuore più gelido.

E diamine se funziona!

In pochi minuti il falò riprende letteralmente vita!!
Ora il fuoco è incessante, decisamente molto più vivo, azzarderei a dire che sembra quasi rabbioso.
Derek deve essersi accorto di un cambio improvviso, perché si avvicina ulteriormente a me, così da portare il suo viso all'altezza del mio orecchio per sussurrarmi con calcolata lentezza;
Derek: "Tu non ne sai niente vero?"
Io: "Di cosa? Dovresti parlare chiaro dolcezza" consiglio io con voce vellutata e occhi dolci.
Derek: "Bene in tal caso.. è strano che il falò abbia ripreso ardore, così dal nulla. Sei stata magnifica" dice semplicemente, con una punta d'orgoglio nella voce.
Guardandomi in torno capisco che nessun altro ha notato nulla, ma si godono volentieri il calore che le nuove fiamme offrono ai loro corpi infreddoliti.
Un paio di ragazzi, poco più grandi di Derek, stanno trascinando un loro compagno vicino al falò.
Ha una chitarra tra le mani tremanti ed ingioiellate, le guance arrossate per l'imbarazzo e punteggiate di dolci lentiggini e gli occhi rigorosamente bassi.
Quelli che immagino siano i suoi amici, lo lasciamo lì, accanto al fuoco mentre tornano a sedersi ridendo e tirandosi alcune spinte amichevoli.
Il ragazzo misterioso rimane immobile per alcuni istanti, fino a quando sembra raccogliere il coraggio e alza il viso, incantando chiunque gli stia intorno con i suoi occhi spaventosamente chiari e i tratti delicati del volto.
Una leggera barba gli incornicia il viso, cosa che crea un netto contrasto con i tratti tanto gentili e gli occhi vitrei.
Poi le prime note strimpellate maldestramente dalle sue dita incerte sulla chitarra catturano completamente la mia attenzione.
In quell'istante mi rendo conto che è un ragazzo piuttosto alto, con i lunghi boccoli rossicci, occhi azzurri e corpo slanciato striminzito in un paio di skinny jeans blu strappati sul ginocchio ed un maglioncino verde in in un tessuto che sembra cashmere.
Le sue dita, mano a mano che acquista sicurezza diventano strepitosamente abili, mente suona le note di Perfect, di Ed Sheeran.






ANGOLO AUTRICE
Ed ecco il nuovo capitolo!
Un capitolo tranquillo, ma si sa, sarà sempre così, specie in una città come quella di Beacon Hills... detto questo io sto zitta perché non voglio fare spoiler maa... preparatevi ad un po' di azione nei prossimi capitoli 😝
~Fede✨

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2023 ⏰

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La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora