Capitolo 23

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Come non detto eh

Io: "Beh ora che facciamo?"
Derek: "Oh vedrai è una sorpresa".
Io: "Dammi un'indizzio eddaii".
Scuote la testa divertito mentre si posiziona alle mie spalle e mi copre gli occhi con le sue mani calde ed iniziamo a camminare verso una destinazione a me sconosciuta.
Io: "Dove andiamo?"
Nessuna risposta.
Io: "Stiamo tornado dentro la scuola vero?"
Nessuna risposta.
Io: "Allora siamo arrivati?"
Derek: "No"
Io: "Quanto mistero"
Derek: "Riesci a stare zitta mezzo minuto".
Io: "Io zitta? MAI".
Derek: "Vuoi vedere che trovo uno stratagemma per farti stare muta".
Io: "Ma tanto non ci riesci ahahahah".
Ci fermiamo, i miei sensi in allerta, in attesa anche del minimo movimento.
Le sue labbra soffici scorrono lungo il mio collo una mano abbandona i miei occhi per scendere lungo il mio corpo fino ad afferrarmi il fianco.
La sua lingua e i denti mi stuzzicano un punto sensibile dietro il mio orecchio.
Non voglio dargliela vinta vorrei parlare ma le parole mi muiono in bocca lasciando spazio a dei gemiti a malapena trattenuti.
Sento l'ombra di un sorriso dietro il mio orecchio mentre continua a torturarmi.
Io: "Certo che è straziante non poterti baciare".
Derek: "Uh a qualcuno è tornata la voglia di parlare, ma poi chi ha detto che non puoi baciarmi?"

Derek's P.O.V.

Si gira immediatamente e si tuffa sulle mie labbra in un bacio affamato e passionale, le sue braccia si stringono attorno al mio collo, le sue gambe si avvinghiano al mio busto, talmente tanta la foga che rischiamo di cadere, ma in fondo non ci interessa.
Io: "Sembri un animale affamato".
Federica: "E tu sei un'invitante bistecca di manzo che ho tutta l'intenzione di assaggiare".
Io: "Non vedo l'ora, ma prima hai ancora una sorpresa da vedere" dico mettendola giù e comprendole nuovamente gli occhi.
Federica: "Derek avrei preferito finire ciò che abbiamo iniziato magari in un luogo meno affollato".
E ancora una volta nessuna risposta, sta iniziando ad essere snervante.
Io: "Siamo arrivati uragano"
Federica: "Aspetta aspetta come mi hai chiamata?"
Io: "Uragano è carino dai, tu hai il diritto di chiamarmi 'lupetto' e io ti chiamerò così d'ora in poi" dice togliendomi le mani dagli occhi (finalmente).
Ci troviamo nella biblioteca, su un tavolo c'è una tovaglia da picnic con tutti i cibi che so le piacciono.
Federica si guarda intorno per poi rivolgermi la sua attenzione.
Federica: "Hai fatto tutto tu?"
Io: "Beh... si" dico un po' a disagio.
Federica: "Beh accomodiamoci" dice prendendo la mia mano e intrecciando le mie dita alle sue.
Ci sediamo uno difronte all'altro.
Federica: "Mmh tutti i miei cibi preferiti" dice con entusiasmo, ma mi sono accorto di un piccolo cambiamento nel suo sguardo.
Io: "Bene da cosa vuoi iniziare?"
Non mi risponde e si alza per poi venirsi a sedere sulle mie gambe, la punta delle sue dita mi sfiorano delicate la mascella.
Federica: "Mi piacerebbe assaggiare te"
Un dolce brivido mi scuote, ma devo concentrarmi, sta cercando di provocarmi pur di non mangiare.
Io: "Potrei essere il tuo dessert, ma ora dobbiamo mangiare qualcosa".
Vedo lo sguardo di Federica rabbuiarsi.
Federica: "Non ho fame" protesta debolmente.
Io: "Per ciò che ho in mente per te oggi, ho bisogno che tu sia in forze".
Federica: "Ma io sono super energica".
Io: "No, no niente scuse".
Alza gli occhi al cielo afferra un panino al salame ed inizia a osservarlo, lo porta lentamente verso la bocca ma alla fine lo rimette apposto.
Io: "Vuoi che ti aiuti?"
Federica: "Eh cosa? No non sono mica una bambina".
Io: "Non è per quello. Voglio solo aiutarti" dico disegnando dei cerchi con la punta delle dita lungo la sua schiena.
Federica: "Se davvero vuoi aiutarmi non devi sforzarmi a mangiare".
Io: "Quello non è aiutarti".
Federica: "Perché invece questo lo è?"
Io: "Io ci provo ad aiutarti".
Federica: "Ma forse io non voglio essere aiutata".
Io: "Sei una pazza se pensi che ti lascerò distruggere il tuo corpo in questo modo".
Federica: "Lasciami fare" dice in un sussurro, la voce spezzata, il respiro pesante.
Le prendo il viso tra le mani e incateno i miei occhi ai suoi.
Io: "Lo capisci che ti stai facendo del male".
Federica: "È quello che mi merito".
Io: "Cosa?"
Federica: "Me lo merito".
Io: "Non dire cazzate".
Le poso le mie labbra sulla fronte, l'abbraccio e rimaniamo così a consolarci a vicenda per un tempo che mi sembra infinito, io vorrei fare qualcosa prendermi un po' del suo dolore, ma questo è diverso da un dolore fisico e io non posso farci molto, se non starle accanto.
Il silenzio viene spezzato dalla sua voce timida che mi chiede:
Federica: "Vorrei provare a mangiare qualcosa, mi aiuti?"
Io: "Certo cosa vuoi?"
Federica: "Mmh vediamo, un pezzo di pizza Margherita, sono mesi che non la mangio".
Io: "Ottima scelta uragano"
Sbuffa sorridendo al mio nomignolo.
Io: "Che bello".
Federica: "Cosa?"
Io: "Il tuo sorriso".
Federica: "Il mio sorriso e la mia felicità dipendono dalla tua, se sto cercando di mangiare lo faccio anche per te".
Io: "E tu non ti rendi conto di quanto io sia contento di sentirtelo dire".
Riesce a mangiare un pezzo intero di pizza e da qualche morso ad un panino col formaggio, per oggi va bene così, piccoli passi alla volta.
Federica: "E tu? Non mangi? "
Ero così occupato a far mangiare lei che non ho pensato più a nulla.
Federica: "Fammi restituire il favore... allora cosa vuoi?"
Io: "Vuoi imboccarmi?"
Federica: "Si".
Derek: "Beh vorrei anche io un pezzo di pizza".
La prende ed inizia a farmela mangiare fino a quando arrivati all'ultimo boccone ne approfitto per succhiare un po' le sue dita sporche di pomodoro.
La sento sussultare dalla sorpresa e dal piacere.
Federica: "Hai detto di avere altri progetti per me, posso saperli?" Dice allontanando le dita dal mio viso.
Io: "Siccome oggi ci sarà la tua seconda luna piena andremo nel bosco e proverai a controllare la trasformazione".
Il terrore si dipinge sul suo viso.
Federica: "I-io non voglio".
Io: "Devi affrontarlo prima o poi".
Federica: "Io non ho paura per me, ho paura di farti male o di ferire gente innocente".
Io: "Ma ci sono io con te, non sarai sola".
Federica: "Appunto mi è bastato ciò che è successo l'ultima volta al loft".
Io: "Smettila è acqua passata".
Federica: "Per me non lo è" dice alzandosi di scatto e precipitandosi fuori.
Io: "Dove stai andando?" dico raggiungendola.
Federica: "A casa per preaparami da sola a stasera".
Io: "Entra e parliamone su".
Federica: "Non ho nulla di cui discutere, è deciso" dice uscendo dall'edificio.
Io: "Lascia almeno che ti accompagni a casa con la macchina sta per venir a piovere" dico raggiungendola e prendole il polso.
Federica: "Ok va bene" dice tornando sui suoi passi per arrivare alla mia macchina.
Federica: "Mi porti a casa mia e poi te ne vai d'accordo?"
Non le rispondo, chiaramente non la sto portando a casa.
Federica: "D'accordo?"
Annuisco.
Io: "Posso chiederti una cosa?" dico cambiando argomento.
Federica: "Cosa?"
Io: "Conosci Malia?"
Federica: "L'ex ragazza di Stiles?"
Io: "Proprio lei".
Federica: "Beh si la conosco, e allora?"
Io: "Anche lei è una come noi".
La sua faccia esprime stupore.
Federica: "È un lupo mannaro?"
Io: "Non proprio è un coyote mannaro".
Federica: "Come si diventa un coyote mannaro?"
Io: "È lungo da spiegare, ma non è quello di cui volevo parlarti- faccio una piccola pausa per cercare le parole migliori- come noi anche lei si trasforma con la luna piena, e prima di riuscirsi a controllare sono passati svariati mesi, eppure ci è riuscita".
Federica: "Cosa vuoi dire?"
Io: "Che lei ha trovato un'ancora che le ha semplificato tutto, che per la cronaca era Stiles, lui le è sempre stato molto vicino i primi mesi, quando ancora non riusciva a controllarsi".
Federica: "Quindi mi stai dicendo che basterebbe avere un'ancora e non rischierei più di trasformarmi contro il mio volere".
Io: "Assolutamente si".
Federica: "Tu hai detto che sono io la tua ancora no? Che tipo di rapporto devi avere con questa persona per farla diventare la tua ancora?".
Io: "L'amore è un buon punto di inizio nel nostro caso" dico lanciandole un'occhiata di sottecchi e notando che è arrossita.
Io: "Ma serve molto di più, un sentimento più puro e profondo che non riesco nemmeno a descrivere a parole, esiste semplicemente, non a caso prima di te la mia ancora è stata mia madre, che è stata da sempre un punto di riferimento per me".
Federica: "Che belle parole".
Io: "Pensavo non ti piacessero le frasi fatte o sdolcinate" la provoco.
La sento prendere un lungo sospiro prima di dire:
Federica: "Sai che c'è? Voglio fidarmi di te, portami nel bosco e proviamo".






ANGOLO AUTRICE
Lo so, vi avevo promesso di postare e invece sono passati mesi ( precisamente due) da questo benedetto capitolo, mi scuso tantissimo, durante la mia assenza la storia ha raggiunto 4 mila 👁 che per me sono tamtissime💜 e vorrei ringraziarvi anche se in ritardo.
Non vi prometto di postare subito, ma vi prometto che non lascerò questa storia inattiva o incompleta🥺💚
~Fede✨

La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora