Capitolo 12

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Alla fine dell'ora sono l'ultima ad uscire dalla classe, ma non mi ero accorta di non essere da sola.
Stiles: "Perché?"
Io: "Cosa?"
Stiles: "Perché lo fai?"
Io: "Di cosa parli?"
Stiles: "Perché ci allontani?"
Io: "Non sto facendo nulla del genere".
Stiles: "Menti".
Io: "Ti dico che non vi sto ignorando ne allontanando, ma può capitare che io abbia una giornata no? Può essere che una volta mi sia svegliata dalla parte sbagliata del letto? No, vero? Io devo essere quella sempre perfettina che non può sbagliare mai, vero?"
Stiles: "Non mettermi in bocca parole che non ho mai detto" dice avvicinandosi a me di qualche passo.
Stiles: "Noi siamo solo preoccupati per te".
Io: "E io ti dico che non c'è bisogno. Me la posso cavare benissimo da sola".
Stiles: "Lo so benissimo che ti sai difendere da sola, ma sono tuo amico, il tuo migliore amico, e voglio solo aiutarti quando sei in difficoltà, ma tu non devi respingermi".
Io: "Percaso ho bisogno del tuo permesso per poter andare alla prossima lezione?"
Stiles: "Non abbiamo lezione ora".
Io: "Si invece, c'è matematica" dico avviandomi verso la classe di matematica.
Passo tutta la giornata a cercare di ignorarli, lo faccio per loro, non voglio rischiare di ferirli in nessun modo, è la cosa giusta da fare.
Sono passati alcune settimane, forse 3, ormai ho perso il conto, ho cercato di continuare ad evitare tutti, e fortunatamente non ho incontrato Derek da quel giorno al loft, non sono nemmeno sicura fosse a scuola, ma meglio così, penso mentre esco da scuola.
Inizio a camminare, ma non ho voglia di tornare a casa, quindi prendo la strada che porta al bosco.
Fortunatamente oggi non indosso i jeans ma dei pantaloni della tuta neri con sopra una felpa rigorosamente nera anche quella un chiodo di pelle, e ai piedi le Air Force one.
Ho sempre amato la natura, fin da piccola venivo qui quando mi sentivo triste o arrabbiata, ormai conosco questa piccola foresta quasi come le mie tasche.
Infilo gli auricolari e inizio a correre, scarico tutta la mia frustrazione, corro più veloce che posso in mezzo a centinaia di alberi, sento il vento sferzarmi sul viso, tutto questo mi fa sentire così libera.
Derek: "Sei diventata davvero veloce".
Mi fermo di botto,mi tolgo le cuffiette e mi giro aspettandomi di trovare Derek vicino a me, ma non lo vedo da nessuna parte.
Derek: "Sono qui" sento sussurrarmi mentre sfiora i miei capelli con le sue dita affusolate.
Mi giro, ma non vedo nessuno.

Ma come?

Sento la sua voce, il suo tocco, eppure non c'è...
Cosa vuol dire tutto questo? Mi sto immaginando tutto?
Riprendo la mia corsa, quando mi ritrovo davanti alla vecchia casa degli Hale.
Nonostante l'incendio avvenuto ormai sei anni fa, è ancora qui.
Sento come una forza che mi spinge ad entrare all'interno della casa abbandonata.
Spingo la porta di legno bruciato che cigola ed entro all'interno della casa, la prima cosa che noto è una grande rampa di scale, proprio difronte a me.
Le salgo lentamente e mi ritrovo davanti tre porte.
Entro in quella al centro, qui trovo un vecchio armadio, quasi completamente bruciato, ciò che rimane di quello che sembra un vecchio specchio, una scatola con un simbolo che ho già visto da qualche parte ma non ricordo dove, sembrano tre spirali che partono dallo stesso punto.
Mi accorgo che sul letto matrimoniale che occupa metà della camera, è posto un libro.
Lo apro e nella prima pagina vedo scritto:

                 "Diario di Talia Hale"

Talia Hale, deve essere la madre di Derek...
Inizio a sfogliarlo e a leggere ciò che ha scritto.
A quanto pare anche lei era un potente Alpha, così potente da poter trasformarsi interamente in un lupo, era colei che dava sempre preziosi consigli, era saggia, nonostante la sua giovane età, nessuno si metteva contro di lei, tanto era rispettata.
Esco da questa camera e decido di entrare in quella più a destra, e trovandomi davanti a una stanza piuttosto grande, con all'interno un letto singolo, dei poster e delle foto attaccate al muro. In una di queste riesco a scorgere la vecchia squadra di basketball, e tra i ragazzi, noto subito il viso famigliare di Derek.
Probabilmente questa era la sua camera, la camera di un piccolo Derek adolescente.
Continuo a curiosare e trovo una foto, che sembra piuttosto vecchia e rovinata, poggiata su una poltrona di pelle blu, che ritrae Derek da ragazzo abbracciato ad un'altra ragazza.
Una fitta di gelosia mi attraversa lo stomaco, il suo volto è cosi felice, spensierato, sembra quasi innamorato...
Giro la foto e noto che c'è una scritta, la calligrafia è sicuramente è quella di Derek.
Le parole sono ancora perfettamente leggibili:

"Ti amo come non amerò mai nessun'altra.
Soltanto io soltanto tu.
Tuo per sempre Derek".

Non capisco cosa provo, ho sempre saputo che lui fosse un playboy, che avesse avuto tante storie e quindi tante ragazze, ma queste parole mi feriscono come delle stilettate al cuore.
Decido di prendere la foto e la metto velocemente nella tasca del giubbotto di pelle.
Devo assolutamente andarmene, il più velocemente possibile, prima che scoppi a piangere.
Scendo di corsa le scale, ma una di queste non regge il mio peso e si rompe, facendomi incastrare il piede.
Cerco di tirarlo, ma è completamente incastrato, sento delle schegge di legno graffiarmi il piede.
Mi giro a guardare la mia caviglia insanguinata, e penso a un modo per poter uscire da questa situazione.
Peter: "Che ci fai tu qui?"
Io: "Io... io nulla".
Peter: "Beh non sembra proprio".
Io: "Ma dico io tra tutte le persone che potevano venire qui ora, proprio tu?" dico imprecando e alzando gli occhi al cielo.
Peter: "Trattieni l'entusiasmo signorina".
Io: "Almeno aiutami a tirarmi fuori di qui".
Peter: "Ok" dice avvicinandosi e tirando di scatto la mia caviglia.
Io: "Ahia" dico lanciandogli un'occhiata torva.
Peter: "Oh scusa, colpa mia, non sono stato molto delicato forse".
Io: "Oh fanculo".
Peter: "Signorina modera il linguaggio..."
Io: "Altrimenti?"
Peter: "Altrimenti potrei trasformarti in un lupo mannaro, sai quelli che si trasformano la notte di luna piena, che scuarciano le gole delle vittime..."
Scoppio a ridere, e vedo il suo sguardo un po' smarrito.
Io: "Peter aggiornati, sono già un lupo mannaro" dico mostrando gli artigli.
Peter: "Come?"
Io: "Mi sembri piuttosto sorpreso Hale".
Peter: "Beh lo sono davvero. Derek lo sa?"
Io: "Certo che lo sa... l'ho salvato dal fare una brutta fine, ma perché me lo chiedi?".
Peter: "E lui non ti ha detto nulla?" dice ignorando la mia domanda.
Io: "Riguardo cosa?"
Peter: "Riguardo a..."
Io: "Avanti Hale, dì ciò che devi dire".
Peter: "Sul fatto che prova qualcosa per te? E che sei stata la sua ancora..."
Io: "Aspetta.... cosa?"
Peter: "Fanculo, dimentica tutto ciò che ho detto" dice girandosi e uscendo dalla casa lasciandomi un bel po' smarrita.

Davvero sono stata l'ancora di Derek?

Mi ha accennato qualcosa su di essa, se non ricordo male è quella cosa o persona che ti aiuta a mantenere il controllo durante la luna piena, quindi immagino ci voglia un legame molto forte per aiutarti a dominare il tuo istinto animale.

Derek: "Cosa ci fai qui?"
Appena lo vedo mi ritorna in mente la foto che ho trovato nella sua vecchia camera, e la rabbia prende il controllo.
Io: "Oh no, anche tu... due Hale in pochi minuti non riesco proprio a sopportarli" dico dirigendomi verso la porta zoppicando leggermente.
Appena passo accanto a lui mi prende il polso, facendomi girare.
Derek: "In che senso due Hale?"
Io: "È già venuto tuo zio a chiedermi cosa stessi facendo qui, e poi mentre stavano parlando se n'è quasi scappato".
Derek: "COSA CI FACEVI QUI CON MIO ZIO?"
Io: "NON STAVO FACENDO PROPRIO UN BEL NIENTE".
Derek: "LA VUOI SMETTERE DI URLARE!".
Io: "VERAMENTE HAI INIZIATO TU AD URLARE E A DARE DI MATTO, INIZIANDOMI AD ACCUSARE DI COSE ASSURDE".
Derek: "Ok ok, smettiamola entrambi di urlare".
Io: "Derek, per favore lasciami stare".
Derek: "No, ti ho lasciato andare già una volta, non lo rifarò ancora".
Io: "Derek lo capisci che non puoi decidere per me".
Derek: "Rimani e parliamone".
Io: "Derek, non dobbiamo parlare proprio di nulla io e te, quindi lasciami in pace, è così difficile da capire?"
Derek: "Perché devi sempre comportarti da bambina".
Io: "Non mi sto comportando da bambina".
Derek: "Invece sì, stai scappando, non vuoi affrontare la realtà".
Io: "Affrontare la realtà eh? Bene iniziamo subito se vuoi... chi è questa?" dico sfilando la foto dalla mia giacca e lanciandola ai suoi piedi.
Si china per prenderla e lo vedo sgranare gli occhi. Sicuramente non si aspettava che avessi quella foto.
Derek: "Dove l'hai presa?"
Io: "Non è questo l'importante!"
Derek: "Non sono tenuto a dirti nulla".
Io: "Atteggiamento maturo eh? Facile puntare il dito, ma tu non sei migliore".
Detto questo lo sorpasso cercando di camminare normalmente, ed esco da quella casa.
Derek mi segue e si mette difronte a me, sopira e si avvicina di un passo.
Derek: "Non scappare ancora" dice e fa un'altro passo in avanti, io ne faccio uno indietro.
Io: "Perché non dovrei andarmene?" Derek fa ancora una volta un passo in avanti e io continuo ad indietreggiare.
Derek: "Fammi spiegare almeno" dice avvicinandosi ancora di un passo, ed io mi ritrovo schiacciata tra il suo corpo e il muro.
Io: "Ti è mai passato per la testa che forse non ho voglia di ascoltarti?"
Derek: "Sei dannatamente testarda".
Io: "Chi parla" dico scoppiando a ridere.
Derek: "Mi farai impazzire".






~ANGOLO AUTRICE~
Ciau bella gente🙃
Oggi Derek ha messo a nudo le sue emozioni, mettendo da parte il suo lato da "bad boy".
Che ne pensate?
Cooomunque ci vediamo al prossimo capitolo
-Fede✨

La mia ancora || Derek HaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora