Intanto io mi dirigo in cucina e mi cimento velocemente nella colazione.
Con il poco tempo a disposizione e la dispensa quasi vuota non posso fare chissà cosa, mi limito a prepararci due bicchieri di spremuta d'arancia rossa fresca, una paio di french toast ciascuno che poi guarnisco con un po' di frutta fresca ed una crema alle nocciole.
In più preparo un po' di macedonia con la frutta fresca che ho (fragole, mandarino, kiwi, mela e mango).
Direi che mi posso ritenere soddisfatto.
Ed ho terminato giusto in tempo, visto che pochi istanti dopo vedo Federica fare capolino nella cucina un po' intimidita ma determinata ad iniziare la giornata col piede giusto.
Federica: "Non ci sono abituata.." dice un po' in imbarazzo.
Io: "A cosa?"
Federica: "Sia ad essere coccolata come fai tu con me, sia ad essere aiutata, diciamo che solitamente non parlo dei miei problemi con nessuno e me la vedo sempre da sola, però sono molto felice dei tuoi tentativi per farmi stare meglio".
Io: "Ho preparato un po' di cosina, ma puoi mangiarne solo alcune, l'importante è che passo passo inizi ad alimentare correttamente il tuo corpo".
Federica: "Sai una cosa che mi fa tanto paura del cibo? Quando non viene preparato da me, non so l'altra persona come l'ha cucinato, cosa ci ha aggiunto, la quantità che mangio di quel cibo... Purtroppo i disturbi alimentari mi hanno obbligato per mesi e addirittura anni a pesare ogni minimo grammo, ogni caloria che ingerivo, e questa inconsapevolezza mi manda un po' in tilt ecco".
Io: "Per questo non voglio che tu mangi tutto oggi, sarebbe chiedere troppo, ma giorno dopo giorno ci fisseremo piccoli obbiettivi raggiungibili e vedrai che supereremo anche questo".
Dico avvicinandomi a lei e massaggiandole la schiena così da calmarla un pochino.
Federica: "Che profumino questi french toast, sembrano invitanti" dice porgendomi un piatto.
Gliene metto uno e le porgo coltello e forchetta.
Sembra apprezzarlo e quasi lo divora.
Federica: "Ne potrei avere un'altro?" mi chiede con voce bassa e insicura.
Io: "Assolutamente si" dico porgendole la seconda fetta di pane.
Sparecchio velocemente il mio piatto e mi preparo per una doccia veloce.Una volta pronto dieci minuti dopo siamo perfettamente in orario per andare a scuola.
Scendiamo le scale mano nella mano, pronti a quella che sembra prospettarsi una bellissima giornata.
Federica: "Mi fai guidare??" mi chiede d'un tratto.
Io: "Già hai guidata la mia macchina, non ti ci abituare troppo".
Federica: "Eddai!!" dice facendo gli occhi dolci.
Io: "Perché ti piace tanto guidare la mia auto?".
Federica: "In realtà a me sono sempre piaciuti i motori e tutte quelle cose da maschiaccio... il mio sogno da ragazzina era avere una moto, ma i miei non me lo avrebbero mai permesso".Mi è venuta un'idea... le piacerà ne sono certo.
Io: "Oddio sai che ora che mi ci fai pensare mi ricordo... lo chiedevi tutti i giorni a Scott e a Melissa".
Federica: "Sai già che le cose come shopping e trucchi non fanno per me"
Io: "Ok, mi hai convinto."
Federica: "Mi farai guidare?" dici con un luccichio negli occhi.
Io: "Più o meno".
Federica: "Che vuol dire? Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
Io: "Tu seguimi" dico prendendole la mano e portandola verso il garage dove solitamente tengo la mia macchina.
Apro la serranda ed entriamo.
Passiamo accanto alla mia auto ma senza fermarci, la accompagno in un angolo a destra dove ci sono diversi teli posizionati uno sopra l'altro.
Li alzo scoprendo la mia moto, una Scrambler Ducati gialla e nera.
Mi volto a guardarla, meravigliata ed un po' stupita.
Federica: "Da quando hai una moto tu?"
Io: "Questa la usavo sempre da ragazzino, ma l'ho abbandonata un po' dopo essermi accorto che anche tu la volevi e che ti avrebbe dato fastidio vedermi con questa... e quindi niente è qui in garage da un paio di anni ma dovrebbe funzionare ancora bene".
Federica: "Io non lo sapevo, non dovevi rinunciarci, non a causa mia soprattutto, davvero... e poi come sai per me è quasi impossibile odiarti".
Io: "L'ho fatto e non me ne pento, e sono contento che ora possa avere una nuova vita".
Federica: "In che senso nuova vita?"
Io: "Beh te la regalo volentieri, io ormai mi sono abituato alla macchina, e sono troppo vecchio per queste cose ahahaha".
Federica: "Non posso accettare" dice guardandomi negli occhi.
Io: "Perché?".
Federica: "È troppo.... Non posso davvero" dice cercando di uscire, ma le afferro gentilmente il polso.
Io: "Ascoltami, il mio intento è quello di renderti felice, e se per farlo serve questa moto, che ben venga".
Federica: "Ma io..."
Io: "Io niente... ti prego accettala... anzi oggi andremo con questa a scuola che ne dici? Così ti insegno un po' a guidarla e se succede qualcosa ci sono io con te".
Dico avvicinandola nuovamente verso la moto.
La faccio salire per prima e io mi posiziono dietro di lei.
Le cingo le braccia con le mie per mostrarle i comandi essenziali, come accelerare, cambiare marcia, l'accensione...
Le porgo un casco rosso fuoco e io mi metto il mio rigorosamente nero.
Le cingo i fianchi con le braccia e le massaggio il corpo con la punta delle dita, la sento rilassarsi lentamente tra le mie braccia.
Ci infiliamo nel traffico mattutino di Beacon Hills, diretti a scuola.
Ci mettiamo meno del previsto, il vantaggio della moto è quello di riuscire a non rimanere per troppo tempo imbottigliati nel traffico.
Troviamo parcheggio proprio difronte al cancello della nostra scuola.
Scendiamo entrambi, camminando mano nella mano tra i corridoi.
Io: "Allora? Com'è stato, dì la verità?"
Federica: "Bellissimo..."
Io: "Eccola".
Federica: "Cosa?"
Io: "Quella luce che ti illumina gli occhi quando parli di cose che ti appassionano, di quando sei felice. Era un po' che non la vedevo nei tuoi occhi".
Federica: "Lupetto... oggi ti sei svegliato poeta?"
Io: "La smetti di prendermi per il culo?".
Federica: "Dai lo sai che anche se dico di odiare queste frasette, se vengono dette col cuore fanno sciogliere anche una come me".
Ci fermiamo vicino l'aula di Fede, nel preciso instante in cui suona la campanella.
Un'orda di ragazzini popola i corridoi che scappano in tutte le direzioni pur di non arrivare in ritardo a lezione.Ah i primini!!
Le poso le mani sul volto, avvicinando le mie labbra alle sue, le sfioro prima delicatamente, rendendo il bacio poi più intenso.
Io: "Buona giornata Uragano, ci vediamo dopo" dico a un soffio dal suo viso.
Federica: "A dopo Derek" dice in un sospiro voltandosi con le guancia arrossate.
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ANGOLO AUTRICE
Eccomi tornata con un nuovo capitolo..
Fatemi sapere se vi va se vi sta piacendo la storia🦋
Coooomunque oggi che avete fatto? Avete passato una buona giornata?
Io oggi ho affrontarlo la mia paura per gli aghi e ho partecipato alla donazione del sangue che ha organizzato la mia scuola, perciò sono un po' debole ma niente di grave 🫠
~Fede✨
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La mia ancora || Derek Hale
WerewolfÈ la prima storia che scrivo... Amo Tyler Hoechlin e soprattutto amo Derek😍 Aggiornerò un paio di volte a settimana🙃 Se ci sono degli errori grammaticali o di ortografia, vi chiedo scusa, ma quando scrivo, lo faccio di getto, anche se poi lo rileg...