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Taehyung

L'ansia per quella sera mi invase per tutta la giornata. Avevo provato a studiare per distrarmi ed ero stato al telefono con Jimin, che non capiva il motivo del mio nervosismo.

Non gli avevo detto niente. Niente. Non sapeva dell'esistenza di Jungkook, o meglio lo aveva visto il giorno in cui andammo dal parrucchiere, ma non gli avevo mai raccontato tutta la storia, non sapeva che ci vedevamo ormai ogni giorno, a volte involontariamente e altre volontariamente.

Non gli avevo mai mentito o nascosto qualcosa, ma quella volta non riuscivo proprio a dirgli tutto, e sperai che, un giorno, quando avrebbe saputo tutta la verità, non si sarebbe arrabbiato troppo con me.

Uscii dalla doccia, dopo essere rimasto sotto il getto tiepido per troppo tempo. Non sapevo dove saremo andati e quindi decisi di vestirmi in un modo molto semplice.

Misi una camicia leggera nera con le maniche lunghe fino al gomito e un paio di pantaloni beige. Presi la piastra, che avevo lasciato a scaldare poco prima, e iniziai ad arricciare qualche ciocca.

Alla fine presi una spazzola e la passai tra i boccoli, rendendoli più naturali possibili. Mi guardai allo specchio e sorrisi. Ero soddisfatto.

Guardai l'orario dal telefono ed erano le sette e mezza, quindi avevo giusto il tempo di mettere in ordine il bagno e di indossare le scarpe.

Anche se, appena Jungkook avesse bussato, gli avrei fatto aspettare un po'. Dovevo comunque mantenere la facciata del ragazzo a cui non importava nulla.

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Quando il campanello suonò, la mia ansia, invece di diminuire, aumentò.

"Perché fai così, Taehyung?" domandai a me stesso, schiaffeggiandomi la fronte un attimo dopo "Parlo anche da solo adesso." sbuffai, afferrando il telefono e mettendolo nella tasca dei pantaloni. Presi il casco che mi aveva lasciato Jungkook la sera prima e poi aprii la porta.

"Per un secondo ho pensato che davvero non saresti uscito di casa." rise. Lo vidi guardarmi da capo a piedi, così feci lo stesso. Aveva una camicia nera, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, e dei pantaloni del medesimo colore.

Avevo sempre odiato vestirmi totalmente di nero, eppure lui, con quel colore, ci stava benissimo.

Mi girai per chiudere la porta a chiave e, prima di tornare a guardarlo, lo sentii parlare.

"Hai fatto i capelli mossi, sono belli."  deglutii, la serata era appena iniziata e già mi metteva in imbarazzo.

"Non ci metto niente a rientrare." mi voltai verso di lui, incrociando le braccia.

"Era solo un complimento." si giustificò, alzando le spalle "Mi piace dire ciò che penso."

"Andiamo, sennò ti lascio davvero qui fuori." andai verso la sua moto senza nemmeno aspettarlo.

Odiavo i complimenti delle persone, ed evitai di chiedere a me stesso il motivo per il quale quelli di Jungkook mi facessero bruciare il petto.

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Appena scendemmo mi guardai intorno. Questo ragazzo conosceva posti sconosciuti dal mondo.

"Dove siamo?" chiesi. Il sole stava quasi per tramontare e, da quel che vedevo, ci trovavamo in un parco. C'era una fontana nel mezzo e poi solo prato.

"Non lo vedi?" disse lui, ironico.

"Perché mi sono fatto convincere da te a venire qui." scossi la testa, sbuffando scherzosamente. Senza commentare, prese il mio braccio e mi portò vicino alla fontana.

Any reason to stay || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora