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Taehyung

Passarono tre giorni prima che Jimin mi convincesse a uscire, non gli avevo raccontato nulla di Jungkook e non avevo intenzione di farlo, o almeno, non ancora. Il mio migliore amico sapeva che il motivo per cui non gli dicessi cosa avessi non fosse mancanza di fiducia, ma che per me fosse meglio non pensarci.

Quel pomeriggio saremmo andati in un centro commerciale, quindi mi vestii con una maglietta a mezze maniche nera infilata dentro a un paio di pantaloni beige, con l'aggiunta di una cintura, poi resi i capelli mossi e fui pronto per uscire.

Aprii la porta e trovai il mio migliore amico lì ad aspettarmi con le braccia conserte.

"Jimin! Potevi bussare." sbuffai, uscendo e chiudendo la porta a chiave.

"Tanto non saresti uscito comunque." rispose lui, provocandomi una risata. Sapevamo entrambi che avesse ragione, quindi non provai nemmeno a ribattere le sue parole.

"Che devi comprare?" cambiai argomento, infondo mi aveva chiesto lui di uscire e quindi pensai che dovesse rifarsi l'armadio per l'estate che stava arrivando.

"Io? Non lo so, tu che vuoi prendere?" rispose, camminando con le mani nelle tasche. In quel momento lo guardai confuso, continuando a camminare.

"Sono qui perché pensavo tu sapessi cosa prendere, io non devo comprare nulla." ammisi, riprendendo a guardare avanti. Lo sentii ridacchiare al mio fianco.

"Amico, ti ho chiesto di uscire per farti pensare ad altro invece di sprecare un altro giorno della tua vita a piangerti addosso per qualcosa che nemmeno so." disse con tutta la sincerità che potesse avere, così io sospirai. Sapevo che volesse conoscere il motivo per cui, in quei giorni, ero stato chiuso in casa, ma non avevo ancora la forza mentale per dirglielo.

"Va bene." risposi solamente, perché se avessimo continuato non sarei riuscito a smettere di pensare a Jungkook.

A Jungkook, che mi guardava come se fossi l'unica persona di cui avesse bisogno nella vita. A Jungkook, che mi sussurrava di non andarmene. A Jungkook, che mi dava il suo casco, rischiando di farsi male al posto mio. A Jungkook, che mi baciava. A Jungkook, con cui fumavo su un muretto fuori casa mia, con cui guardavo il tramonto in un parchetto isolato.

Tipiche cose che si fanno con chiunque nel mondo, ma che, fatte con la persona giusta, prendono un altro senso, le guardi da un altro punto di vista. Eppure, la mia persona giusta si stava rivelando in colei che mi stava distruggendo.

Era sempre stato Jungkook, fin dal giorno in cui lo avevo conosciuto, anche prima che ammettessi che si stesse iniziando a fare spazio nel mio cuore, nella mia mente e nella mia anima. E, nonostante le parole che mi aveva rivolto, sapevo non ne sarebbe uscito velocemente.

"Stai bene?" mi chiese Jimin, sventolandomi la mano davanti al viso. Scossi la testa, per risvegliarmi, e lo guardai.

"Che c'è?"

"Ti sei fermato nel centro del marciapiede, all'improvviso." mi disse, confuso dalle mie azioni.

"Sì, scusa, stavo pensando. Andiamo." ripresi a camminare, non aspettando nemmeno che mi seguisse.

"Aspettami!" esclamò, venendo al mio fianco.

-

Il resto del cammino lo passammo in silenzio, o meglio, con Jimin che provava ad avere una conversazione e io che gli rispondevo a monosillabi.

"Siamo arrivati." annunciò il mio migliore amico. Aspettammo che le porte scorrevoli si aprissero da sole e poi entrammo.

"Ed ora che si fa?" chiesi, guardandomi intorno. Era pieno di gente che rideva con i propri amici, adulti con i propri figli che sorridevano felici, ragazzi mano nella mano con la persona amata, e poi c'ero io, che speravo di vedere un solo volto tra tutte quelle facce che non mi ispiravano nulla.

"Non so, facciamo un giro per i negozi e se troviamo qualcosa che ci piace la compriamo."

Quindi salimmo le scale mobili e andammo nei reparti dedicati ai negozi per i vestiti. Io e Jimin ci eravamo divisi, dati i nostri gusti diversi. Io vagavo completamente svogliato, e speravo che nessun commesso venisse nella mia direzione.

"Taehyung! Che coincidenza!" sentii dire alle mie spalle, così mi voltai immediatamente, ritrovandomi Namjoon davanti.

"Ciao." lo salutai. Sapevo che non fosse una coincidenza, come aveva detto lui, che fosse lì in quel momento, ma non dissi nient'altro.

"Sei qui da solo?" mi chiese, facendo un passo verso di me, mentre io, di conseguenza, ne feci uno indietro. Lo guardai assottigliando gli occhi.

"No, c'è il mio migliore amico." dissi sinceramente, incrociando le braccia al petto.

"Visto che ora non è qui, che ne dici di andarci a prendere un gelato?" domandò, sorridendo. Cercai con lo sguardo Jimin, e, non notandolo, pensai che avrei potuto anche accontentarlo, infondo mi era venuta una strana voglia di mangiare, all'improvviso.

"Va bene." risposi, lasciando di stucco anche lui, che spalancò gli occhi. Risi a quell'espressione, ma decisi di chiarire una cosa "Se Jimin mi contatta per chiedermi dove sono vado via, anche se stiamo ancora mangiando."

"Perfetto." lo vidi annuire, poi uscimmo dal negozio e andammo verso la gelateria, posizionata su quello stesso piano.

"Menomale che non c'è la fila." entrammo insieme.

La gelataia ci guardò sorridendo cordialmente, poi ci chiese i gusti che avremmo voluto sul gelato.

"Io cioccolato al latte e cocco." disse mio fratello, la donna lo fece e glie lo porse, poi guardò me.

"Uhm-" ci pensai un po' "pistacchio e cioccolato al latte." dissi, e, dopo qualche secondo, lo ricevetti tra le mani.

"Sono 3987,36 won*." disse lei, e Namjoon le diede i soldi richiesti.

"Grazie!" dicemmo io e il ragazzo al mio fianco all'unisono, venendo ricambiati dalla gelataia, poi uscimmo e ci sedemmo su una panchina appartenente alla gelateria.

"Potevo pagarmi il mio gelato, non serviva lo facessi tu." chiarii subito, non volevo pensasse che sarebbe potuto entrare nella mia vita così velocemente, e soprattutto non dopo avermi fatto litigare con Jungkook, anche se un po' lo ringraziavo, perché in quel modo avevo scoperto ciò che il ragazzo per cui stavo iniziando a provare qualcosa di troppo pensasse davvero di me.

Aveva fatto male, ma la verità era meglio di una bugia.

Sentii un paio di occhi fissi sulla mia figura, ed ero quasi sul punto di girarmi per capire chi fosse, ma Namjoon mi poggiò una mano sulla spalla, per impedirmi di voltarmi, mentre lui guardava un punto dietro di me, sorridendo.

Solo guardarlo in faccia mi faceva ricordare  il mio litigio con Jungkook, ma ormai tutto mi riportava alla mente lui, e non provavo nemmeno ad evitarlo.

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Angolo Autrice

*3987,36 won sono circa 3 euro.

Any reason to stay || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora