Hoseok
Arrivai nel punto in cui ci saremmo dovuti incontrare io e Seokjin, ero però in ritardo, poiché avevo perso tempo a prepararmi al meglio. Erano giorni in cui ci vedevamo e uscivamo insieme, ma ogni volta cercavo di essere sempre più bello.
Lo intravidi seduto su una panchina e con la testa bassa, ma non ci feci caso, così gli corsi incontro.
"Jin!" esclamai, mettendomi di fronte a lui. Alzò la testa e vidi i suoi occhi stanchi, contornati da delle occhiaie profonde, come se non avesse dormito affatto quella notte "Tutto bene?" chiesi, sedendomi al suo fianco.
"Sì, abbastanza." rispose, voltandosi verso di me. Fece un piccolo sorriso e mi squadrò "Ogni giorno sei sempre più carino." ammise, facendomi arrossire. Dirgli che lui fosse molto più bello di me, anche in quelle condizioni, mi avrebbe fatto sentire troppo in imbarazzo, quindi evitai di dar voce ai miei pensieri.
"Sicuro di stare bene?" ignorai la sua affermazione "Se hai sonno puoi tornare a casa e riposare, ci vediamo un altro giorno, tranquillo." gli dissi, ricambiando il suo sorriso, che però si spense dopo la mia ultima frase.
Smise di osservare i miei occhi e spostò il suo sguardo sulla strada. Quelle sue azioni mi portarono a corrucciare le sopracciglia confuso.
"Non penso che potremo vederci un altro giorno, dopo oggi." sussurrò, e fu in quel momento che sentii qualcosa accadere. Il mio cuore aveva iniziato a battere più forte, dopo un attimo in cui lo percepii bloccarsi, e lo stomaco prese a sprofondare.
"Cos'hai detto?" chiesi, sperando di aver sentito male, e cacciai una risatina dalle mie labbra, per autoconvincere me stesso.
"Vado via, Hoseok." specificò. In quel momento provai davvero a vedere il lato positivo della situazione, come era mio solito fare, ma non ci riuscii.
"Una vacanza? Va bene, quando torni?"
"Vado via per sempre." e quella confessione mi uccise definitivamente, mi spostai un po', per allontanare il mio corpo dal suo, come per giustificare la lontananza che sentivo tra noi due, tra i nostri cuori, fingendo che fosse per una lontananza fisica e non mentale.
"Perché?" balbettai in risposta.
"Namjoon ha pagato il suo debito con il tuo amico e vuole trasferirsi."
"Tu non puoi stare qui? Ti ha obbligato a seguirlo?" provai a trovare altre scuse, e sarei potuto andare avanti per ore se la sua risposta fosse stata quella che volevo io.
"Ho scelto io di andare con lui." disse infine, portando in frantumi ogni mia credenza. Mi alzai in piedi e sospirai pesantemente, poi lo guardai, notando che le sue iridi fossero già su di me.
Sembrava pregarmi di risedermi, di parlarne e di trovare una soluzione, di restare, ma l'unico che avrebbe potuto cambiare il nostro destino era lui, era Seokjin quello che doveva rimanere, non io.
Lo guardai per l'ultima volta e poi gli diedi le spalle, camminando a passo spedito verso casa mia, cercando di ignorare quella sensazione che non provavo da quando io e Yunhee ci eravamo lasciati, e sperai che il periodo dopo la separazione tra me e la mia ex ragazza non si ripetesse. Eppure, quella volta, non sarebbe stata colpa di una ragazza, ma di un ragazzo che aveva preso posto nella mia vita in così poco tempo, e quello non mi era mai successo.
Jimin
"Yoon mettimi giù!" urlai, guardando il prato sotto ai miei occhi.
Ero al parco con Yoongi e, dopo essere andato sull'altalena, lui mi aveva preso sulle spalle e aveva iniziato a correre in giro. Non sapevo cosa volesse fare o dove volesse andare, ma essere sballottato a desta e sinistra non era proprio il mio ideale per passare la giornata.
"Ti devo ricordare perché sei qui sopra?" sbuffò, dandomi uno schiaffo sulla gamba.
"Perché sei stupido."
"No! Perché hai detto che sono vecchio."
Dopo le sue parole iniziai a ridere a squarciagola, nonostante lui continuasse a portarmi per tutto il parco come un sacco di patate.
I bambini che giocavano sulle giostre si fermavano per guardarci, ci indicavano con il dito e ridevano insieme ai loro amichetti.
"Mamma! Mamma! Anche io voglio salire sulle tue spalle!" esclamò uno dei piccoli, tirando la manica di sua madre e sperando lo ascoltasse, ma la donna era troppo impegnata a parlare con delle sue amiche per dare attenzioni a suo figlio.
"Yoongi, fammi scendere." e, per quanto prima avessi scherzato, dopo quella vista doveva mettermi giù. Lo fece e mi guardò, mentre io camminai verso quel bambino.
"Ciao piccolo." mi accovacciai davanti a lui, che appena mi vide si nascose dietro la gamba della madre.
"Chi sei?" chiese lei, guardandomi con fare sospetto.
"Voglio giocare con suo figlio, non sembra divertirsi da solo." risposi, guardando sempre il bambino "Vuoi volare, piccino?"
"Siii!" esclamò lui, venendo di fronte a me e sorridendomi "Mi chiamo Chinhwa."
"Io sono Jimin," tirai la mano di Yoongi e lo abbassai, per farlo arrivare alla nostra altezza "e lui è Yoongi."
"Voliamo tutti e tre?" domandò con il sorriso sulle labbra, così mi alzai e lo guardai.
"Certo!" affermai "Yoon, prendiamolo per mano e facciamolo volare."
E così facemmo. Io presi la mano destra di Chinhwa, mentre Yoongi quella sinistra, appoggiammo l'altra mano sotto le sue ascelle, per evitare di fargli male, e lo portammo in alto, sempre sotto la supervisione di sua madre.
"Mamma! Mamma guardami sto volando!" esclamò, sorridendo felice, poi, qualche secondo dopo, lo riportammo con i piedi per terra.
Sua madre venne vicino a noi e prese il figlio il braccio, poi ci guardò e sorrise leggermente.
"Grazie per aver fatto divertire un po' mio figlio, non ha tanti amici." ci informò, accarezzando la schiena del bambino tra le sue braccia.
"Stia tranquilla, lo abbiamo fatto con piacere." rispose Yoongi, sorridendo di rimando. Ero felice di vederlo in quel modo, perché non accadeva spesso che fosse felice così genuinamente.
"Anche voi state insieme come la mia mamma e il mio papà?" ci domandò il bambino, facendomi bloccare a quelle parole. Deglutii e persi il sorriso, perché a me sarebbe piaciuto tantissimo stare con Yoongi, ma avevo paura che per lui non fosse lo stesso.
"Hwa, non si fanno queste domande." la donna sgridò il figlio "Scusatelo, ragazzi. Noi andiamo, grazie ancora." continuò.
Ricambiammo il saluto e vidi Chinhwa salutarci con la manina, poi sparirono dalla nostra visuale.
Sperai che Yoongi non dicesse nulla sulle parole pronunciate dal bambino, per evitare che dalla mia bocca uscisse la verità, perché per me era un sogno quello di immaginarmi con lui. Non volevo affatto rovinare il rapporto che si stava instaurando fra noi due e, soprattutto, non avrei voluto perderlo per una cosa del genere.
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Any reason to stay || Taekook
Romance"«Io sono dalla tua parte.» dissi in modo sincero. Jungkook alzò entrambe le mani e le posò sulle mie guance, accarezzandole lentamente e incorniciandomi il viso. Mi guardò e sorrise, poi, finalmente, unì le nostre labbra." - Avrebbero potuto esser...