Seokjin
La mia testa non faceva altro che pensare e ripensare al momento in cui, la mattina dopo, avrei incontrato Hoseok.
Namjoon non sapeva che, in quelle ultime settimane, ogni volta che uscivo era per vedere il migliore amico di Jeon, e non avrebbe dovuto saperlo. Avevo paura che avrebbe potuto arrabbiarsi con me e perdere fiducia nei miei confronti. Avrebbe potuto pensare che io avessi preferito stare dalla parte del nemico, se così potevo chiamarlo, anziché dalla sua.
Adoravo passare il tempo con Hoseok, quando vedevo la notifica di un suo messaggio sentivo il mio stomaco scoppiare, sensazione che non avevo mai provato, o almeno, non con quell'intensità, e pensavo che niente avrebbe potuto privarmi di quella felicità, ma, evidentemente, mi sbagliavo.
"Jin? Mi stai ascoltando?" il mio migliore amico mi sventolò una mano davanti agli occhi, allora accantonai i miei pensieri e dedicai la mia completa attenzione a lui.
"In realtà no, cosa stavi dicendo?" accavallai le gambe e misi un gomito sul tavolo, posando la testa su una mano.
"Ho deciso," iniziò a parlare "è arrivato il momento di restituire il debito a Jeon, voglio andarmene da qui e lasciarmi gli ultimi due anni alle spalle." disse, e quelle sue parole mi fecero deglutire, poi inarcai un sopracciglio e lo fissai.
"Vuoi- vuoi andartene?" balbettai.
"Non ti obbligherei a seguirmi, hai la tua vita qui, ma prendi velocemente la tua scelta, che in meno di una settimana lascerò la Corea del Sud." mi informò, alzandosi dalla sedia, su cui era precedentemente seduto, e andando velocemente via.
Io mi accasciai sullo schienale e guardai il soffitto. La stanza era buia, così chiusi gli occhi.
L'immagine del sorriso di Hoseok illuminò tutto intorno, e pensai che, se avessi scelto di rimanere, avrei perso il mio migliore amico ma avrei avuto l'unico ragazzo che mi stava cambiando la vita. Ma, al contrario, se fossi andato via, avrei abbandonato Hoseok e sarei stato con Namjoon.
Non volevo lasciare Seoul, ma non volevo nemmeno rimanere lì.
Qualche tempo prima non avrei avuto dubbi nell'accettare di volare in un altro continente, eppure, da quando avevo conosciuto un qualsiasi ragazzo dai capelli rossi e dalla felicità sempre incorporata, quel luogo lo sentivo un po' più casa mia.
Avrei dovuto prendere una decisione al più presto, e avrei dovuto comunicarla a entrambi. Non sarei potuto partire senza dirlo ad Hoseok, non me lo sarei mai perdonato. Magari a lui non sarebbe fregato niente, forse non gli importava nulla di me, ma dovevo dirglielo per correttezza.
Avrei dovuto scegliere se essere egoista o se pensare, ancora una volta, a qualcuno che non fossi io.
Jungkook
Io e Taehyung eravamo seduti su un lenzuolo, sulla collina che ormai consideravo nostra, con lui tra le mie gambe e la mia testa sulla sua spalla. Lo abbracciavo da dietro, avevamo entrambi i piedi scalzi, che qualche volta si sfioravano.
Gli avevo proposto di lasciare casa di Minjoon, per stare un po' insieme, da soli. Avevo organizzato di andare in quel posto già da quella mattina, quando avevo preparato tutto il necessario per fare in modo che quella serata potesse essere perfetta e indimenticabile.
"Guarda!" esclamò, alzando un dito e puntandolo in cielo "Quelle stelle sembrano formare una- come si chiama?" rise, contagiando anche me, che alzai lo sguardo verso il punto da lui indicato.
"Un cucchiaio? Un coltello?" chiesi, aguzzando la vista e stringendolo al mio petto. Sentii la sua schiena rilassarsi e il suo corpo appoggiarsi al mio.
"Jungkook, ma che vista hai?" sbuffò "Intendevo una mazza da baseball."
"Come potevo arrivarci? Lì ci sono solo quattro stelle messe in fila!" ribattei, sentendo poi la sua testa cadere sulla mia spalla, mentre lo udivo ridere ancora una volta. Sorrisi, leccandomi le labbra e pensando che il ragazzo appoggiato a me non potesse essere altro che colui che mi stava salvando da ogni cosa.
"Va bene, mi arrendo." disse tra le risate, poi girò il viso e mi lasciò un bacio sulla guancia, seguito da un piccolo morso.
"Taehyung! Perché mi mordi?" domandai ironicamente, dandogli un pugnetto sulla fronte.
"Non darmi pugni!" si spostò e si sedette di fronte a me, intrecciando le nostre gambe e guardandomi negli occhi.
"Tu mi mordi e io ti tiro i pugni." glie ne tirai un altro sulla spalla. Lui, con uno scatto, prese il mio polso e mi morse piano il dorso della mano.
"Ora basta, tregua?" mi chiese.
"Tregua." risposi, vedendolo poi avvicinare di nuovo la mia mano alla sua bocca, ma, invece di fare ciò che pensai, ci lasciò sopra un semplice bacio.
"Io sono carino, a differenza tua." cacciò la lingua, lasciando il mio polso e facendo cadere il mio braccio al mio fianco.
"Ma stai zitto," mi avvicinai al suo viso, facendo scontrare le nostre fronti "so che, per te, sono molto più che carino."
"Non è vero." fece il labbruccio, e non resistetti alla tentazione di lasciarci un bacio a stampo sopra. Rimasi qualche secondo con le nostre labbra unite, poi tornai a sedermi.
"Nonostante il buio riesco a vedere le tue guance rosse." lo presi in giro, ma senza l'intento di offenderlo, semplicemente perché amavo la quotidianità e la confidenza che il nostro rapporto stava prendendo.
"Io, invece, non vedo proprio la tua simpatia," si guardò intorno "tu la vedi? Perché io non la trovo affatto." tornò a guardare me, facendomi sorridere divertito.
Ridacchiai e mi lanciai su di lui, mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe e iniziando a fargli il solletico. Lo sentii contorcersi sotto le mie dita e ridere alle mie mosse.
"Jungkook!" esclamò tra le risate, mentre cercava di allontanarmi e di spingermi via, ma senza mai riuscirci "Basta, ti prego." continuò a ridere e a scalciare.
Senza fermare le mie mosse, avvicinai i nostri visi e lo baciai, facendo salire piano le mie mani alle sue guance e lasciandole lì. Taehyung ricambiò quasi subito, ero convinto che dovesse ancora abituarsi ai miei baci improvvisi, e quella cosa mi faceva impazzire.
Mugolò sulle mie labbra, spingendo il suo corpo verso il mio e facendo scontrare i nostri petti, e io misi le mie mani nei suoi capelli.
Sentivo il mio cuore scoppiare nel petto e sperai che quel bacio, sotto le stelle e con il panorama di tutta la città, non avesse mai fine.

STAI LEGGENDO
Any reason to stay || Taekook
Romance"«Io sono dalla tua parte.» dissi in modo sincero. Jungkook alzò entrambe le mani e le posò sulle mie guance, accarezzandole lentamente e incorniciandomi il viso. Mi guardò e sorrise, poi, finalmente, unì le nostre labbra." - Avrebbero potuto esser...