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Taehyung

Ero seduto sul divano di casa mia mentre mi mordicchiavo le unghie di una mano e mi arrotolavo i capelli con l'altra, aspettando che qualcuno suonasse alla porta, o meglio, che Jungkook lo facesse.

Volevo che mi raccontasse cosa fosse successo la sera prima con Namjoon e, per quanto potesse avermi detto che la situazione si fosse placata, io non riuscivo a calmarmi, pensando che uno dei motivi della nostra prima litigata fosse stato proprio mio fratello maggiore.

Fissavo l'orologio appeso alla parete, senza distogliere lo sguardo, e sentivo ogni ticchettio che compievano le lancette rimbombare nelle ossa, uno ad uno.

Mi alzai di scatto appena sentii il suono del campanello e mi fiondai ad aprire, trovandomi Jungkook davanti che mi sorrideva dolcemente.

"Quindi? Che è successo?" chiesi subito, senza pensare ad altro, provocando in lui una risata. Quel suono mi fece riprendere, smisi di pensare a Namjoon e a tutto il resto. Ricambiai il sorriso e fui sicuro di essere almeno un po' arrossito.

"Non mi fai nemmeno entrare?" mi domandò "Guarda che fuori piove e non vorrei rischiare di bagnarmi." aggiunse, appoggiandosi allo stipite della porta con la spalla. Mi sporsi e guardai fuori, notando che avesse ragione e cercando di capire come avessi fatto a non accorgermene prima.

"Giusto, entra." mi spostai, permettendogli di entrare, cosa che fece subito. Chiusi la porta e lo seguii, sedendomi sul divano e invitando Jungkook a fare lo stesso, al mio fianco.

Iniziai a guardarlo insistentemente, aspettando che iniziasse a parlare e a raccontarmi tutto, senza che gli facessi mille domande. A un certo punto si voltò verso di me e incrociò le braccia.

"Cosa c'è, Taehyung? Non è successo niente con Namjoon." sbuffò, appoggiando la schiena allo schienale del divano. Pensai a lungo a ciò che feci qualche secondo dopo, ma non me ne pentii affatto.

Gli diedi le spalle e appoggiai la mia schiena al suo petto, stendendomi completamente su di lui, trasportando con un braccio le sue gambe sul divano, ai miei lati. Portò le sue mani sulla mia pancia e iniziò a fare movimenti circolari, accarezzandomela.

"Sicuro?"

"Mi ha ridato i soldi e ha detto che presto partirà." mi disse, ma quelle sue parole mi fecero irrigidire. Sembrò accorgersene, infatti prese a baciarmi una guancia. Sospirai e mi voltai verso di lui, incrociando i nostri occhi.

"E questo sarebbe niente?" chiesi retoricamente, ma lui non rispose, così poggiai la mia testa sulla sua spalla e percepii le sue falangi giocare con le mie ciocche. Avevo capito che avesse un'ossessione verso i miei capelli, e quella cosa mi fece sorridere più del dovuto "Sai dove andrà?"

"No, perché? Vuoi andare a fargli visita?

"Per niente, ma così capisco quali paesi eliminare dalla mia mappa per i viaggi." cercai di alleggerire l'aria attorno a noi, ma sapevo che nemmeno lui mi avesse creduto, per quello decise di non ribattere, e glie ne fui estremamente grato, perché non avrei mai ammesso ad alta voce quanto ci fossi rimasto male del fatto che il mio unico fratello avesse provato ad approfittarsi di me e della mia fiducia, invece che cercare di ricostruire quella famiglia che non avevo mai vissuto.

"Hai una mappa dei viaggi?" mi domandò lui, portando tra di noi una delle conversazioni migliori che avremmo potuto far nascere.

"Certo! Voglio girare tutto il mondo." ammisi, tornando a mischiare le mie iridi con le sue. Sapevo di avere un sorriso enorme sulle mie labbra e vidi che anche lui fu contagiato dalla mia felicità.

"Per esempio, dove ti piacerebbe andare?"

"Qui in Corea del Sud vorrei troppo visitare Incheon e l'isola di Jeju." ammisi, immaginandomi già in riva al mare a prendere il sole, magari proprio con il ragazzo situato sotto di me.

"E non nella Corea del Sud?" sembrava davvero interessato alle mie risposte e quella cosa mi rese ancora più euforico. Non parlavo spesso dei miei sogni e dei miei desideri, per paura di risultare noioso e banale, ma con Jungkook sapevo di poter essere libero di esprimermi su qualunque cosa io volessi.

"Tutte le città della Francia, Spagna, Regno Unito, Italia, poi-" cominciai a elencare, ma lui mi interruppe quando non fui nemmeno a metà della mia lista.

"Una gita bella lunga, Taehyung." rise, contagiando anche me, che gli tirai un pugnetto sul petto.

"Perché, a te non piacerebbe visitare altri posti?" chiesi, inclinando il capo verso destra.

"Certo, e ora che ti sei laureato, quindi che non sei più ancorato a questo luogo, potremo girare il mondo insieme, che ne dici?" e quella proposta, per me, valeva più di mille dichiarazioni d'amore messe insieme. Intrappolai il mio labbro inferiore tra i denti e sorrisi, emozionato dalle sue parole.

"Davvero?" sussurrai incredulo.

"Davvero." rispose. Tornai con la guancia sul suo petto, rompendo la connessione tra i nostri occhi, e sentii il suo cuore, posizionato sotto al mio orecchio, battere più velocemente, quasi a ritmo del mio.

"Sarebbe bellissimo farlo." risposi, prendendo la sua mano e iniziando a giocarci.

"Comunque mia mamma ha capito che siamo in buoni rapporti, cioè pensa che siamo amici, ma va bene così, e mi ha detto di chiederti se magari un giorno ti andasse di cenare da loro, ovviamente anche con me, per ringraziarti di aver aiutato Hyunki a superare l'anno." disse, ma io non seppi cosa rispondere. Già una volta avevo rifiutato e rifarlo sarebbe risultato maleducato, quindi presi la mia decisione in un paio di minuti, cercando di valutare tutti i pro e i contro di entrambe le scelte che avevo a disposizione.

"Va bene." risposi quindi.

"Questo venerdì puoi? Ci sarà anche mio padre."

"Venerdì? Tra due giorni? Con tuo padre? Oddio, potevi dirmelo prima che accettassi." sbuffai scherzosamente, ricevendo uno schiaffo leggero sulla testa da parte di Jungkook.

"Sei esagerato."

"Non picchiarmi."

"Sai che sei proprio bello." sussurrò.

"Sta zitto."

"Proprio bellissimo."

"Smettila."

"Stupendo."

"Ci rinuncio."

E andò avanti a farmi complimenti e ad accarezzarmi i capelli, il viso e le braccia per ore, ma non osai lamentarmi nemmeno un secondo in più. Amavo quelle attenzioni che mi riservava e averle tutte per me provocavano nel petto un senso di felicità che non avevo mai provato in vita mia.

Any reason to stay || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora