Seokjin
Volevo distrarmi da tutta la situazione di Namjoon, che andava avanti ormai da due anni, se non di più. Quindi, quando vidi che il mio migliore amico si fosse addormentato sul divano, uscii di casa.
Sbuffai e guardai il cielo, era tardo pomeriggio, ma non era ancora calata la notte, così decisi di fare una passeggiata per schiarirmi le idee.
Aiutare Namjoon mi aveva allontanato da tutte le cose che avrebbe dovuto fare un ragazzo della mia età, ma non avrei mai potuto abbandonarlo. Era il mio migliore amico da sempre e, come lui mi era sempre stato accanto, anche io lo stavo facendo.
Sapevo che saremmo usciti da quella situazione, ma non ero a conoscenza del momento esatto e, fino ad allora, sarei sempre stato dalla sua parte.
"Ciao!" sentii esclamare. Alzai il viso e guardai la persona davanti a me.
"Ciao. Ci conosciamo?" chiesi, inclinando la testa, confuso. Vidi un ragazzo ridere, scuotendo il capo da destra verso sinistra, lasciando che i capelli tinti di rosso svolazzassero da tutte le parti.
"No che non ci conosciamo, ma sembri simpatico." spalancò gli occhi. Era inquietante, ma mi fece inspiegabilmente sorridere.
"E tu sembri strano." ammisi, senza vergogna. Probabilmente io e quel ragazzo non ci saremmo mai rincontrati, quindi potevo dirgli tutto ciò che pensavo.
"Solo perché sono un po', e sottolineo un po', ubriaco, alle sei del pomeriggio?" eppure quella non mi sembrava proprio una domanda.
"Adesso capisco molte cose." scossi la testa, divertito "Entrambi siamo soli e pieni di pensieri, che ne dici di andare a svagarci un po'?" gli domandai, vedendolo in seguito annuire velocemente.
"Se non me lo avessi chiesto tu lo avrei fatto io!" ridacchiò, seguito poi da me "Vieni, andiamo." mi prese un polso e mi trascinò in un posto a me sconosciuto.
Mi stavo fidando di un ragazzo che non avevo mai visto prima, ma avevo davvero la necessità di smettere di pensare per almeno un paio di ore e quel tipo era arrivato proprio nel momento adatto.
Taehyung
Indugiai nel vialetto davanti all'appartamento di Jungkook, non sapendo se fare qualche passo avanti e bussare alla porta, oppure se girarmi e andare via.
Appena vidi il portone aprirsi fui pronto a correre via, a prescindere da chi fosse la persona che l'avesse aperta, e, quando vidi che fosse proprio Jungkook, il mio desiderio di scappare aumentò a dismisura.
"Taehyung?" disse lui, camminando verso di me e guardandomi confuso. In quel momento il mio unico desiderio era quello di sprofondare.
"Sì, sono io." risposi, ovviamente. Lui sbuffò e mi guardò.
"So che sei tu, ma perché sei qui?" mi chiese. La situazione del giorno prima sembra essersi ribaltata, ma io ero lì per un motivo ben preciso.
"Sì- allora." iniziai a balbettare "Io ieri-" continuai, ma poi venni interrotto da una sua risata. Lo guardai e mi zittii.
"Vuoi parlare di ieri, quindi." si avvicinò a me, e ormai eravamo divisi solo da meno di un metro "Vuoi parlare di quando mi hai cacciato senza nemmeno sapere perché tuo fratello abbia dei debiti con me?" continuò a sbuffare, sistemandosi i capeli con una mano.
"Io sapevo che Namjoon avesse dei debiti, ma non con chi e perché ce li avesse!" ammisi, sinceramente "Mi ha detto solo che quando mia madre morì, mio padre, Kim Yongho, che sicuramente conosci, e che non si sa ancora come cazzo sia morto, ma che, intanto, è ancora su tutte le televisioni della Corea del Sud, mi abbia abbandonato per un qualche motivo sconosciuto anche a lui!" sospirai, avendo pronunciato per la seconda volta ad alta voce quelle parole "Sono qui per dirti che potevi dirmelo che avevi debiti con Namjoon." mi calmai, ma Jungkook non sembrava della stessa idea.
"Taehyung, è tuo fratello, non ti saresti mai fidato di me!" mi urlò contro e tutta la calma che stava tornando sparì di nuovo.
"Come posso fidarmi di te se non so un cazzo della tua vita!" iniziai a urlare anche io. Quella conversazione non sarebbe finita bene, ma ormai non potevamo tornare indietro.
"Non sai un cazzo? La vuoi sapere una cosa?" disse Jungkook, facendo altri passi avanti, fino a trovarsi a una spanna da me "Mi sono avvicinato a te solo per farti capire che non potevi tenermi testa per molto."
Abbassai lo sguardo, facendo un passo indietro, poi un altro, cercando di allontanare il mio corpo e il mio cuore da lui. Deglutii e trovai il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Sei serio, Jungkook? Avevi davvero bisogno di me per ingrandire il tuo ego?" gli puntai un dito contro "Ma sappi una cosa, se pensi di avermi reso triste, beh, ti sbagli di grosso." gli diedi un pugno sul petto, volendo fargli capire ciò che sentissi realmente, senza dirglielo a parole "Perché non vai a scoparti qualche puttana, che solo in questo sei bravo? E sappi che non saresti mai riuscito a conquistarmi, non avresti mai avuto l'onore di vedermi cadere ai tuoi piedi." terminai il mio discorso, obbligandomi a non versare nemmeno una lacrima per una persona come lui.
Lo vidi avvicinarsi a me e non riuscii a muovere un solo passo.
Ero così perso nei miei pensieri che mi accorsi di ciò che stesse accadendo quando ormai era troppo tardi. Spalancai gli occhi, quando sentii le sue labbra sulle mie. Mi aveva davvero baciato in una situazione simile, ma io non glie lo avrei permesso.
Gli misi le mani sulle spalle e lo allontanai, spingendolo lontano da me, per quanto fosse possibile.
"Non puoi fare così, Jungkook!" gli urlai contro "Non puoi dirmi certe cose e poi baciarmi. Io-" balbettai leggermente "Io ti odio, cazzo!" dissi poi, senza pensarci due volte, ma, infondo, era quello che davvero ero convinto di provare.
Le sue parole mi avevano distrutto, ma provai a non farglielo notare. Ero sicuro di avere gli occhi lucidi, ma non avrei pianto, non davanti a lui.
Ci guardammo per qualche secondo, poi trovai le forze per girarmi ed andarmene.
Corsi verso casa mia ed entrai velocemente, andai nel bagno e mi misi davanti allo specchio. Durante il tragitto avevo iniziato a piangere, inevitabilmente, e in quel momento, quando mi ritrovai a guardare le condizioni pietose in cui mi ero ridotto per colpa di un ragazzo, capii che il mio odio non fosse per Jungkook, ma per stesso, perché mi ero lasciato seriamente abbindolare da un tipo come lui.
Tirai un pugno al muro, di fianco allo specchio, ma non sentii dolore, o almeno, non quanto pensavo di meritare. La mia mano sanguinava, ma non ci feci caso.
Infondo sapevo che sarebbe andata a finire in quel modo e sperare che andasse tutto bene non era stato abbastanza.
Io non ero stato abbastanza.

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Any reason to stay || Taekook
Roman d'amour"«Io sono dalla tua parte.» dissi in modo sincero. Jungkook alzò entrambe le mani e le posò sulle mie guance, accarezzandole lentamente e incorniciandomi il viso. Mi guardò e sorrise, poi, finalmente, unì le nostre labbra." - Avrebbero potuto esser...