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Taehyung

Quel pomeriggio ero andato a casa del ragazzino a cui davo ripetizioni. Ero seduto al tavolo già da un paio di ore, di fronte a lui. Aveva la stessa età di mia cugina Eunhui e andavano entrambi al liceo scientifico.

"Hyunki, abbiamo finito di fare inglese, che ne dici se iniziamo con filosofia?" chiesi, ricevendo in risposta un suo sbuffo. Gli davo lezioni da poco meno di un qualche mese, ma avevo capito quanta difficoltà facesse a studiare le materie orali.

"Odio filosofia." si passò una mano tra i capelli.

"Lo so, ma il 29 hai l'esame di recupero e noi ci vediamo solo oggi e altri due giorni, ci mancano ancora alcune materie da perfezionare, quindi prendi il libro." affermai, facendogli fare ciò che avevo detto.

"Dobbiamo fare solo l'ultimo capitolo." mi disse lui, passandomi il suo libro. Annuii e cercai la pagina nell'indice, aprendo poi quella corretta.

"Allora, iniziamo con-" iniziai a parlare, ma venni interrotto dal suono del campanello. Io e Hyunki ci girammo verso la porta, poi lui si alzò in piedi.

"Mamma non c'è, devo aprire io." disse, allontanandosi dalla sedia sulla quale era seduto pochi secondi prima e aprendo la porta.

La mia posizione non mi permetteva di vedere chi ci fosse sullo stipite.

"Kook! Che ci fai qui?" sentii dire da Hyunki, poi lo vidi tornare nella sala dove ero io, seguito da un'altra persona.

Alzai lo sguardo su di essa e non potetti credere a ciò che i miei occhi videro, quel ragazzo era sempre lì, in qualunque posto andassi . Mi alzai di scatto, mentre ci guardavamo negli occhi.

"Fratellino, chi è lui?" chiese il maggiore, continuando a guardare me. Capii fossero fratelli, cosa abbastanza scontata, data la loro somiglianza.

Deglutii e sposati gli occhi su Hyunki, che alternava lo sguardo da me al fratello, poi sorrise.

"Lui è Taehyung, mi aiuta a studiare. Tae, lui è Jungkook, mio fratello." ci presentò il più piccolo.

Avevo finalmente saputo il nome di quel ragazzo.

"Quindi ti chiami Taehyung." disse lui, sorridendo e inarcando un sopracciglio.

"Vi conoscete?" domandò subito Hyunki, facendomi spalancare gli occhi.

"No!" esclamai subito, guardandolo.

"Invece sì." rispose Jungkook, facendomi voltare verso di lui, provocandogli una risata.

"Certo che siete strani." scosse la testa Hyunki "Io stavo studiando, Kook, tu vedi cosa devi fare e non infastidirci." continuò, andando a sedersi sulla sedia. Io lo seguii e feci la sua stessa mossa.

"Starò qui," disse lui, catturando la mia attenzione, che avevo riposto sul libro di filosofia sul tavolo "a guardarvi." finì, sedendosi di fianco a Hyunki.

-

Mezz'ora dopo che iniziai a spiegare filosofia a Hyunki venni interrotto dalla voce di Jungkook.

"Aspettate un attimo." disse, bloccando le mie parole. Lo guardai male, ma i suoi occhi erano posati sul fratellino "Hyun, non so dove sono le patatine, puoi andarmele a prendere? Così fate una pausa anche voi."

"Certo che sei fastidioso. Non so mamma dove le abbia messe, ma vado a cercarle. Solo perché le voglio anche io, ovviamente." si alzò e andò in cucina.

Ridacchiai per la sua frase, ma mi fermai subito quando capii di essere rimasto da solo con Jungkook. Feci un grande sospiro e alzai lo sguardo, trovandolo già a guardarmi.

"Che c'è?" chiesi confuso.

"Niente." mise il gomito sul tavolo e poggiò la guancia destra sulla propria mano.

"Perché mi guardi così?" domandai allora, aggiustandomi i capelli dietro l'orecchio.

Non mi rispose, facendomi sbuffare scocciato. Sperai che Hyunki arrivasse velocemente. Cosa che, fortunatamente, accadde dopo qualche secondo, infatti lo vidi rientrare nella sala e sedersi vicino a Jungkook.

"Che avete fatto?" guardò sia me che l'altro.

"Abbiamo comunicato?" rispose Jungkook, ridendo.

Hyunki alzò le spalle, poi gli continuai a spiegare gli argomenti di filosofia, mentre entrambi mi guardavano e mangiavano le patatine.

-

Dopo due ore arrivò il momento in cui sarei dovuto tornare a casa. Ero già quasi fuori la porta, dopo aver salutato entrambi, quando venni raggiunto da Jungkook.

"Taehyung." disse, facendomi girare per fronteggiarlo.

"Dimmi." risposi, facendo un passo indietro. Eravamo troppo vicini e avrei rischiato che potesse notare la mia agitazione, che nemmeno sapevo da dove provenisse.

Eppure lo notò comunque, eccome se lo notò, poiché ricominciò a sorridere.

"Hyunki ha detto che nostra madre ti voleva dare questo." mi porse un foglio, che afferrai subito. Stavo quasi per aprirlo, quando lui mi richiuse la mano tra le sue in un pugno, facendomi alzare gli occhi per guardarlo.

"Cosa?" chiesi, allontanando la mano dalla sua.

"Aprilo a casa. Ciao, Taehyung." rispose soltanto, chiudendo la porta.

"Ciao." sussurrai, girandomi e camminando verso la mia macchina.

-

Mi buttai sul divano a peso morto. Tirai un urlo e misi le mie mani tra i capelli. Non riuscivo a capire perché, dopo quattro ore da quando ero tornato a casa, la mia mente stesse ancora pensando a Jungkook.

Non sarebbe dovuto esserci dopo qualche secondo, figuriamoci dopo ore.

Scossi la testa e misi una mano sugli occhi, mentre il braccio sinistro cadeva dal divano e la mano di esso rimase a penzolare nel vuoto. Sbuffai pesantemente, pensando quasi di averlo eliminato dalla mia testa.

Ma, puntualmente, era ancora lì.

Da una parte provai a convincermi che fosse solo perché non mi aspettavo fosse il fratello di Hyunki, ma dall'altra sapevo che quella fosse solo una scusa.

E io decisi di credere alla seconda, quella dettata dal mio cervello. Non avevo nessuna motivazione in più di quella per pensarlo.

I miei pensieri furono interrotti dal suono del telefono. Sapevo fosse Jimin, vista la suoneria personalizzata che aveva messo lui stesso, ma era troppo lontano dal divano e io non avevo la minima intenzione di alzarmi.

E non ero nemmeno dell'umore di rispondere. Il giorno dopo gli avrei spiegato che ero stanco e avrebbe sicuramente capito.

Ovviamente non gli avrei detto che avevo passato il tempo a pensare a un ragazzo che era effettivamente uno sconosciuto per me.

Non pensai minimamente al dolore al collo e alla schiena che avrei avuto la mattina seguente, quando mi addormentai nella stessa posizione in cui ero da ormai tre ore.

Feci un sogno, ma, quando mi svegliai, non ricordai minimamente cosa fosse successo o chi ci fosse. Solo un particolare era rimasto nella mia mente: la presenza di Jungkook.

Any reason to stay || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora