Taehyung
Appena entrai in casa trovai Jimin davanti a me, con le braccia incrociate, che mi fissava.
"Sei tornato, finalmente." sbuffò, sedendosi sul divano dietro di lui. Chiusi la porta e sospirai, consapevole che avrebbe voluto sapere tutto ciò che non gli avevo ancora detto.
"Non avrei dovuto darti le chiavi di riserva." mi tolsi il giubbotto e mi sedetti al suo fianco.
"Non cambiare argomento," mise le sue mani sulle mie spalle e mi scosse "chi era quel ragazzo? Ti sei fidanzato e non me lo hai detto?" mi riempì di domande, e avrebbe continuato se non lo avessi fermato.
"Ma che stai dicendo, oddio." lo allontanai e gli sbattei una mano sulla fronte, senza metterci troppa forza, per evitare di fargli male.
"Spiegami tutto." disse allora, con gli occhi spalancati. Sembrava felice e non ne capivo il motivo.
"Non ho niente da spiegarti. Io e quel tipo non siamo amici o altro, anzi, non voglio averci più niente a che fare." non era vero, non era affatto vero.
"Se non vuoi averci più niente a che fare vuol dire che ci hai avuto a che fare." Jimin mi stava facendo il lavaggio del cervello e odiavo quando succedeva.
"Non ci provare, Jimin, so cosa vuoi fare." risposi quindi, scuotendo la testa.
"Se lo sai risparmiami la fatica." alzò le spalle.
"Ti odio." ammisi "Però, se dirti qualcosa ti farà smettere, allora lo farò."
"Sto aspettando." si posizionò comodo sul divano. Probabilmente si aspettava una storia lunga, ma non sarebbe durata molto.
"Ci siamo conosciuti, abbiamo parlato, ci siamo visti e poi ha iniziato a ignorarmi." iniziai e terminai tutto in meno di un minuto e Jimin, quando capì che avessi finito, mi guardò male.
"Che cos'era quello? Sii un po' più specifico." mi invitò a continuare "Perché ti ha ignorato? E perché io non sapevo tutto già da quando vi siete incontrati?" mi chiese.
"Non lo so perché non mi parlava più, sono stati sei giorni di completo silenzio. Oggi era venuto per scusarsi, ma non voleva dirmi il motivo e quindi me ne sono andato." risposi solo alla prima domanda, perché, per la seconda, non sapevo cosa dirgli.
"Tae, avrà avuto le sue ragioni, se non vuoi perderlo però non fare l'orgoglioso, magari te lo spiegherà con il tempo, si è anche ricordato che oggi avevi l'esame."
Ciò che disse Jimin mi fece riflettere davvero tanto. Non era normale che io stessi in quel modo per un ragazzo che nemmeno consideravo mio amico, e se fosse stato un'altra persona lo avrei già dimenticato, senza farmi troppi problemi.
"Io non so che fare, è stato una settimana brutta per me, da quando Namjoon è tornato e ho scoperto tutto, e non so che fare ora."
"Un giorno mi racconterai tutta la vostra storia, ma adesso non perdere tempo. Parlate, insultatevi, urlatevi contro, trovate un punto d'accordo, ma non sprecate un'occasione del genere." mi consigliò "Mi hai detto così poco e già ho capito tutto, non perdetevi per una cosa del genere." sorrise, e quasi vidi i suoi occhi lucidi.
"Non farò domande sennò sarò più confuso di quanto io sia già, quindi oggi penso a cosa fare e poi, quando avrò deciso, lo farò." annuii a me stesso, poi vidi Jimin alzarsi.
"Ero qui solo per questo." rise "Ora devo tornare a casa."
"Ciao, Jimin, grazie." gli dissi, accompagnandolo alla porta. Appena la chiusi mi ci accasciai contro, sedendomi per terra e appoggiando la testa contro di essa.
Jungkook
Camminavo lentamente e con entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni, quando vidi l'amico di Taehyung venirmi incontro.
Pensavo che stesse semplicemente facendo una passeggiata diretto in un posto opposto al mio, ma, quando si fermò a qualche metro da me e mi guardò negli occhi, capii stesse aspettando me.
Mi avvicinai e ci trovammo uno davanti all'altro. Io confuso e lui con gli occhi assottigliati. Eravamo in silenzio, e la situazione stava diventando imbarazzante, finché lui non parlò.
"Ciao, io sono Jimin, il migliore amico di Taehyung."
"Piacere, Jungkook."
"Stavi andando da lui?" mi chiese e, una volta che mi guardai intorno, notai che, effettivamente, fossi proprio nelle vicinanze della sua casa. Nemmeno me ne ero accorto.
"No, stavo facendo un giro." dissi sinceramente, giustificandomi un'altra volta con un'altra persona. Quando si parlava di Taehyung non collegavo proprio la mente alla bocca.
"Vai, sai dove abita." mi disse, lasciandomi ancora più confuso.
"Cosa?" chiesi, inclinando la testa verso destra.
"Vai da lui."
"Non mi ha voluto parlare prima, cosa può essere cambiato ora?"
"Il fatto che abbia discusso anche con me. Lo ha fatto solo adesso e non so praticamente niente, io e te nemmeno ci conosciamo, ma ascoltami, se non volete continuare a rincorrervi, vai da lui, e fallo adesso."
"Io- non lo so." non avevo mai tentennato nel fare nulla, nella mia vita, ma, ormai, tutto era cambiato.
"Non posso dirti altro, solo fai la scelta giusta, o meglio, fai la scelta che vuoi fare." Hoseok e Yoongi mi dicevano sempre cose del genere, ma sentirle dire dal migliore amico di Taehyung era tutt'altra cosa, infondo lui magari sapeva qualcosa che mi avrebbe aiutato, e non mi avrebbe mai detto di andare a casa del suo amico se non avesse voluto parlarmi.
"Devo andare, ci vediamo, Jimin." lo salutai "Ti ringrazio." sussurrai.
"Ci vediamo." sorrise, poi prendemmo due direzioni diverse.
-
Quando arrivai fuori la porta di casa di Taehyung ero davvero intenzionato a bussare e parlargli, ma, quando la mia mano, stretta in un pugno, fu vicino al legno, non riuscii a fare pressione.
Deglutii e abbassai il braccio, riportandolo vicino al mio busto, poi mi misi contro la sua porta, con la schiena rivolta verso l'asse, e ci strisciai contro, sedendomi sul pavimento.
Non pensai che potesse essere sporco o altro, non me ne importava in quel momento, l'unica cosa a cui diedi conto era che fossi un vigliacco. Dovevo fare solo una cosa e non riuscivo a farla.
La mia testa si adagiò contro la porta.
"Dovrei proprio tornare a casa." sussurrai, e passò solo qualche secondo prima che mi alzassi e mi avviassi verso la mia abitazione, consapevole che avessi sprecato un'altra occasione, per colpa del mio dannato orgoglio.

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Any reason to stay || Taekook
Romance"«Io sono dalla tua parte.» dissi in modo sincero. Jungkook alzò entrambe le mani e le posò sulle mie guance, accarezzandole lentamente e incorniciandomi il viso. Mi guardò e sorrise, poi, finalmente, unì le nostre labbra." - Avrebbero potuto esser...