Any reason to stay || Taekook

24

Jungkook

Sperai che Yoongi credesse che fossi in camera mia, quando invece avevo deciso di uscire per fare una passeggiata. Cercai di fare il più piano possibile nel chiudere la porta di casa e, quando ci riuscii, iniziai a camminare lentamente sul marciapiede. Andavo diritto ma avevo il viso voltato verso destra, con gli occhi che scorrevano sui palazzi, finché nella mia visuale non entrò l'icona di un club. Senza pensarci nemmeno una volta aprii la porta ed entrai.

Mi guardai intorno e vidi tante persone, alcune sedute al bancone delle bevande, altre su dei divanetti ed altre ancora in piedi a parlare o a ballare sulle note della musica non troppo alta.

Io decisi di imitare il primo gruppo, avvicinandomi all'unico sgabello che vidi vuoto e sedendomi sopra di esso.

"Vuoi qualcosa da bere, bambola?" mi chiese uno dei tre baristi dietro al bancone, mettendosi davanti a me con un bicchiere vuoto in mano. Non risposi al soprannome che mi diede per non creare casini e perché in quel momento non ero proprio in vena di litigare. Avevo solo voglia di bere.

"Un martini." risposi, sbattendo un unghia sul marmo e aspettando impazientemente che arrivasse il mio drink.

"Ecco a te, insieme a questo vuoi dirmi anche il tuo nome?" mi chiese, strisciando il bicchiere pieno davanti a me. Io lo presi, bevetti un sorso e poi guardai il ragazzo.

"No." sbuffai, roteando gli occhi.

"Dai, tranquillo non voglio niente di serio." continuò lui, nonostante, dai miei gesti, si capisse perfettamente che la mia risposta sarebbe rimasta la stessa.

Decisi quindi di alzarmi e prendere la mia bevanda, andando poi verso un angolo del locale.

"Kook!" sentii esclamare alle mie spalle, così mi girai e vidi Hoseok davanti a me, con accanto un ragazzo.

"Hobi?" chiesi "Che ci fai qui?" aggiunsi, avvicinandomi a lui e non calcolando di striscio il tipo al suo fianco.

"Lo conosci?" si intromise, facendomi infine spostare gli occhi su di lui.

"Certo che lo conosco! Jungkook lui è- come ti chiami?" iniziò rivolgendosi al ragazzo, poi parlò con me, e, in seguito, di nuovo con lui.

"Seokjin, sono il barista del bar in cui sei venuto un po' di tempo fa, eri con un ragazzo." disse lui, facendomi ricordare tutto in quel momento.

Ero andato lì con Taehyung. Taehyung, qualsiasi cosa facessi la mente andava sempre da lui, anche quando provavo a non pensarci.

"Mi sbaglio o sembravi conoscermi già?" risposi quindi, bevendo un po' del mio martini e fissandolo insospettito.

"Sono il migliore amico di Kim Namjoon." confessò, lasciandomi perplesso. Mi chiesi cosa ci facesse Hoseok con quel tipo, ma la faccia che fece il mio amico mi fece capire che nemmeno lui lo sapesse, ma infondo sembrava anche abbastanza ubriaco.

"Chi hai detto di essere?" chiese il mio migliore amico, cambiando posizione e mettendosi al mio fianco, di fronte a Seokjin.

"Non sapevo nemmeno che tu fossi amico di Jeon, quindi non pensare che volessi avere risposte da te, sfruttando il fatto che tu sia ubriaco." ammise il ragazzo, facendo annuire felice Hoseok.

"Io e lui ce ne andiamo." dissi, scolando la metà di martini che mi mancava in un secondo e sentendo la gola bruciare, ma non me ne curai.

"Cosa? No, Jungkook-" sentii dire da Hoseok, ma io lo presi per un braccio e non feci caso alle sue proteste, camminando fino all'uscita del club.

"Bambola, ti stavo proprio aspettando." il barista che mi aveva servito il drink spuntò davanti la mia visuale, così fermai i miei passi e lo guardai negli occhi. Se la mia mente non fosse piena di Taehyung avrei anche accettato di provarci con quel tipo, ma non era affatto il momento adatto.

"Senti, levati da qui o ti sposto io." dissi le prime cose che mi vennero in mente, sfidandolo non solo con le parole ma anche con lo sguardo.

"Provaci, che se ci riesci mi fai eccitare solo di più." ammiccò, facendo un passo in avanti verso di me. Io strinsi il braccio di Hoseok, per fare in modo che non scappasse e, quando vidi che il barista fu a qualche centimetro da me, alzai un pugno e glie lo piazzai su naso.

"Te lo avevo detto." alzai le spalle, sentendo poi la musica venire bloccata e qualcuno correre verso di noi. Nel silenzio più assoluto si sentivano solo un paio di passi e un telefono squillare.

"Corri!" sentii urlare dal mio migliore amico, che prese il mio polso e iniziò a correre fuori dal locale. Non sapevo dove fossimo diretti, ma continuai a seguire il mio amico.

"Dove andiamo?" gli chiesi, con il respiro affannato da quella corsa.

"E lo domandi a me? Cosa ne so, stavo aspettando me lo dicessi tu." bloccò i suoi passi, facendo fermare anche me. Allontanai la sua mano e ci staccammo, ritrovandoci uno di fronte all'altro.

"Ma io stavo seguendo te." ammisi. Iniziammo a ridere come non avevamo mai fatto prima, e quella complicità con uno dei miei migliori amici mi era mancata.

"Sono tornato sobrio in meno di due secondi. Capisci che stavano probabilmente chiamando la polizi?" roteò gli occhi ironicamente "Però hai fatto bene a picchiarlo."

"Ci stava provando con me, è ovvio che io abbia fatto bene."

"Di solito gli avresti dato corda." si fermò un attimo per pensare "Aspetta, ma perché eri in un locale, da solo, a ubriacarti?"

"E tu perché eri in un locale, già ubriaco, con l'amico di Kim Namjoon?"

"Torniamo a casa." disse lui, iniziando a camminare verso la nostra abitazione.

"Aspettami!" esclamai, seguendolo e mettendomi al suo fianco.

Sfruttai quella occasione, in cui eravamo in silenzio a camminare con la luce della luna su di noi, per pensare a qualsiasi cosa che non fosse Kim Taehyung, ma quella, per me, stava diventando una delle cose più difficili che riuscissi a fare.

Era diventato un pensiero fisso nella mia mente, e dire che non mi fossi pentito delle parole che avevo pronunciato sarebbe stato come mentire. L'unica cosa di cui non mi fossi pentito era il bacio che gli avevo dato, anche se avrei preferito che lui lo ricambiasse.

In quel preciso secondo capii che avrei dovuto fare qualsiasi cosa avessi potuto per riconquistare la sua fiducia, che avevo ormai perso, ma ero pronto a tutto pur di far tornare quel ragazzo nella mia vita.