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Jungkook

"Dohyun mi ha detto che gli piaccio." sbuffai scocciato, entrando in casa mia e raggiungendo Yoongi e Hoseok.

"Sapevi sarebbe successo, Kook, non sei stupido." il secondo alzò le spalle.

"In realtà un po' stupido lo è." ribatté il primo, poi li vidi darsi il pugno, ridendo di me.

"La smettete? Sapevo lo avrebbe fatto, però poteva evitare, era consapevole che gli avrei detto di no." presi un pacco di biscotti e mi sedetti sul divano, di fronte ai miei due amici.

"Che gli hai risposto?" mi chiese il rosso, come se non lo sospettasse già.

"Gli avrà detto sicuramente di no, e non solo perché non gli piace Dohyun, ma anche perché si sta prendendo una cotta per una certa persona che non vuole dirci chi è." si intromise Yoongi, sistemandosi il ciuffo di capelli neri.

"Anche voi? La smettete? Non mi sto prendendo nessuna cotta." roteai gli occhi, facendo spalancare quelli dei miei amici, che si guardarono negli occhi, voltandosi in seguito verso di me.

Corrucciai le sopracciglia, confuso, e alternai lo sguardo da uno all'altro.

"Anche noi? Chi lo pensa?" dissero all'unisono, sporgendosi in avanti e poggiando i loro visi sulle mani, che si reggevano sulle braccia piegate sulle ginocchia.

"Perché non sto mai zitto?" chiesi a me stesso "Nessuno, smettetela di farmi l'interrogatorio."

"Almeno dicci il nome!" esclamò Hoseok, pregandomi con le mani unite.

"Non c'è nessun nome perché non c'è nessun ragazzo!" urlai spazientito dalla loro insistenza, alzandomi di scatto e tornandomene nella mia stanza.

Scappai letteralmente via, perché conoscevo i miei amici e sapevo che, se avessimo continuato a parlare, dalla mia bocca sarebbe uscita qualche frase di troppo che loro non avrebbero dovuto assolutamente sentire.

Mi buttai sul letto, continuando a mangiare i miei biscotti, senza dare importanza alle briciole che cadevano sulle lenzuola, e iniziai a fissare la parete di fronte a me.

Avevo così tante cose a cui pensare e altrettante da fare.

Capire dove fosse finito Kim Namjoon, aiutare la mia famiglia con i loro problemi economici, pagare le bollette con Yoongi e Hoseok, trovarmi un lavoro decente, divertirmi come i ragazzi della mia età e, infine, infastidire ancora Taehyung.

Ci stavo perdendo la testa per quel ragazzo e non era una cosa positiva. Mi dava fastidio che, a ogni mia provocazione, lui rispondesse con lo stesso tono. Non capiva che più continuava in quel modo e più io lo avrei cercato, per avere l'ultima parola su tutto.

E poi, appena si sarebbe arreso, avrei smesso con tutto quello, per fargli capire che non avrebbe potuto tenermi testa per molto.

Sarebbe andato tutto come avevo pianificato da quando lo avevo incontrato a casa dei miei genitori, che in passato, prima che andassi ad abitare con Yoongi e Hoseok, era anche casa mia.

Ero convinto che niente sarebbe andato storto e, appena Taehyung si fosse interessato a me, avrei solo dovuto capire perché lui mi avesse incuriosito così tanto, per poi giocare al suo stesso gioco e metterlo all'angolo, senza che sapesse cosa fare.

Non sarebbe stato niente di ciò che insinuavano Hoseok, che era riuscito a convincere anche Yoongi, e Dohyun.

Yoongi

"Ho un brutto presentimento." ammise Hoseok, cambiando posto e sedendosi sul divano di fronte a me, dove poco prima c'era Jungkook.

"Anche io, ho paura che faccia qualcosa che non sa nemmeno lui a cosa possa portarlo." concordai con lui.

Iniziò a blaterare qualcosa che nemmeno capii. Ero troppo concentrato a guardare i suoi occhi, poi le sue labbra, poi di nuovo i suoi occhi. Mi morsi il labbro inferiore, deglutendo pesantemente.

"Yoon? Mi stai ascoltando?" mi domandò incerto, facendomi tornare sul pianeta terra. Sbattei le palpebre e poi tornai ad ascoltarlo.

"Sì, sì." mentii, perché non avrei potuto dirgli altro.

"Certo, fingerò di crederti." roteò gli occhi "Dicevo che, qualunque cosa stia pensando quello stupido, ho paura che ne esca ferito."

"Jungkook è grande, sa cavarsela da solo. Se poi dovesse essere come dici tu noi siamo suoi amici e lo aiuteremo, ma non stressiamolo più di quanto già non sia stressato di suo." risposi semplicemente, dicendo tutto ciò che pensavo.

"Hai ragione, se vuole dirci qualcosa lo farà lui, noi dobbiamo solo essere sempre dalla sua parte." annuì lui.

"Magari non sempre." ridacchiai io, seguito da Hoseok che, sbattendo divertito una mano sul tavolino davanti ai due divani, fece cadere un bicchierino di vetro, che faceva parte dell'arredamento, provocando un rumore abbastanza forte.

"Non fate casino!" urlò Jungkook. Ce lo aspettavamo entrambi, quindi iniziammo a ridere di nuovo.

"Mi aiuti?" mi chiese il rosso, facendomi stendere sul divano su cui ero seduto.

"Guaio tuo, pulisci tu." chiusi gli occhi, mettendo un braccio sotto la mia testa.

"Quando avrai bisogno di me ti risponderò allo stesso modo." ribattè lui. Gli feci il verso e continuammo a ridere per l'ennesima volta.

Era sempre così tra me e Hoseok.  Ci conoscevamo da anni, precisamente quando io ne avevo quindici e, avendo cambiato scuola e città, mi fecero ripetere la prima superiore, finendo quindi in classe insieme a lui.

Eravamo sempre stati noi due, poi si era aggiunto Jungkook quando io avevo ventidue anni e Hoseok ventuno, mentre lui era un diciassettenne cresciuto troppo in fretta. La sua entrata nel nostro gruppetto aveva completato il quadro della nostra vita.

Dopo due anni da quando conoscemmo il più piccolo andammo a vivere tutti insieme, ed era ormai passato già un anno da quel giorno.

Avevamo fatto molte esperienze insieme, ci eravamo sempre aiutati in tutto, qualsiasi cosa fosse, e, se Jungkook avesse fatto qualche stronzata, io e Hoseok non avremo aspettato un secondo a fargli presente dove fosse il problema, ma la parte difficile sarebbe stata fargli accettare di aver sbagliato.

Poche, quasi nulle, erano le volte in cui Jungkook ammetteva di essere nel torto, ma noi facevamo il possibile, e sapevamo entrambi, io e Hoseok, che ci sarebbe voluta un'altra persona nella vita di Jungkook.

Lui affermava di essere completo da solo e sì, lo era sicuramente, ma ero sicuro che qualcun altro avrebbe fatto uscire fuori la parte migliore di lui, quella che io e il rosso non eravamo stati in grado di far riemergere.

E magari, se Jungkook glie lo avesse permesso, sarebbe potuto essere proprio il ragazzo che ormai era nella sua mente costantemente, nonostante lui continuasse a negarlo.

Any reason to stay || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora