capitolo 43

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Torno in camera, sussurrando fra me e me tutti gli insulti che conosco, e dopo essermi vestita e lavata, scendo di nuovo al piano di sotto.

All'ingresso trovo Zayn, appoggiato al muro, intento a guardare qualcosa al telefono.

Alzo gli occhi al cielo quando sembra non notare il mio arrivo, e mi schiarisco la gola per attirare la sua attenzione.

Al rumore, alza lo sguardo e sulle sue labbra torna il sorrisetto che tanto mi irrita.

"sei pronta?" chiede e io annuisco in risposta, sono ancora decisa a non rivolgergli parola.

Usciamo da casa ed entriamo nella macchina che ci aspetta.

Salutiamo l'autista che chiede dove vogliamo andare, Zayn gli spiega il nome della nostra destinazione, che è un negozio di arredamento, e l'uomo mette in moto.

Per un po' rimaniamo in silenzio, io guardo fuori dal finestrino, evitando in tutti i modi sia il contatto visivo che quello fisico con Zayn.

sento però il suo sguardo su di me continuamente, e la cosa sta cominciando a diventare irritante e difficile da ignorare

"sei davvero così arrabbiata per ieri sera?" chiede dopo un po'

Non rispondo, facendogli silenziosamente capire la risposta.

"dai Triss, era uno scherzo" si lamenta

"sapevo che avessi un pessimo senso dell'umorismo, ma non fino a questo punto" rispondo velenosa, continuando a non guardarlo.

Lo sento sbuffare accanto a me, poi si avvicina leggermente

"fai così solo perché ti sei accorta che ti piaccio" dice piano, vicino al mio orecchio.

Mi giro di scatto verso di lui

"stai attento a quello che dici, se non vuoi un'altra gomitata nelle costole" dico arrabbiata mentre lo guardo allontanarsi con un sorrisetto

"tanto so che è così" lo sento sussurrare, ma decido di far finta di niente, lo so che lo fa per provocarmi.

Rimaniamo in silenzio fino a quando la macchina non si ferma davanti ad un negozio di arredamento.

Scendo velocemente, salutando e ringraziando l'autista, e mi avvicino alla vetrina, osservando i mobili esposti, sembrano molto belli.

Zayn mi raggiunge poco dopo, e insieme entriamo nel negozio.

Sebbene ne avessi visti molti durante le sessioni di shopping con mia madre, non sono mai dovuta entrare in un negozio di arredamento.

Passiamo in mezzo a scaffali pieni di lampade, materassi , mobili e soprammobili di ogni tipo e dimensione e la signorina che lavora qui ci mostra un catalogo con tutti i mobili.

Zayn tira fuori dalla tasca un biglietto con le misure della stanza e le mostra alla signorina.

La prima cosa che scegliamo è l'armadio, è abbastanza grande, di legno e con le ante scorrevoli.

Scegliamo poi un comodino, sempre di legno, con tanti cassetti, e poi cerchiamo una scrivania.

Ne trovo una piccola, di legno chiaro, con un cassettino su lato, ma Zayn insiste per farmene prendere una grande quasi il doppio di legno scuro, con due cassetti ad entrambi i lati e lo spazio apposito per una lampada.

Per ultimo scegliamo il letto, cosa che impiega molto tempo.

Alla fine, ne scelgo uno sempre di legno scuro questa volta grezzo, la testata non è molto alta e si vedono le venature del legno.

Dopo aver scelto un materasso e comprato delle lenzuola, paghiamo tutto.

Cerco di convincere Zayn a farmi contribuire con i soldi che mi sono portata ma la sua testardaggine ha la vinta e lo lascio pagare, con la promessa però, che quando troverò un lavoro ripagherò tutto.

Quando paghiamo ci spiegano che alcuni mobili potranno arrivare solo domani ma che il letto e il comodino potremo portarceli ora, insieme al materasso.

Con l'aiuto di alcuni inservienti, portiamo fuori i nostri acquisti, dove li carichiamo nella macchina che è rimasta ad aspettarci.

Zayn apre la porta del passeggero davanti e scambia due parole con l'autista che fa cenno di sì e parte.

senza di noi.

Rimango allibita, guardando la macchina andare via mentre noi rimaniamo fermi

"ma che-"

"gli ho detto di andare, noi abbiamo altre cose da fare adesso" dice cominciando a camminare a passo svelto verso una meta indefinita, forse non ha capito di essere una celebrità e che non può andarsene in giro come se nulla fosse.


E.

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