Capitolo 7

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Saliamo insieme le scale e percorriamo il corridoio fino alla mia porta, che apro e sorpasso, lasciando spazio al ragazzo dietro di me per entrare.

Si guarda un po’ intorno, mi ringrazio mentalmente per aver ordinato ieri sera, e si sofferma sul muro dipinto da me

“quelli li hai fatti tu?” chiede e io annuisco, non so perché ma la sua presenza è inibitoria per me.

“quello è il balcone” dico indicando la porta finestra davanti a noi e andando poi ad aprirla

“grazie” dice accennando un sorriso; faccio per andarmene ma mi richiama

“ti dispiace farmi compagnia? Non vorrei che magari tuo padre o tua madre mi trovassero da solo in camera tua” chiede

‘Come se fosse meglio se ci trovassero insieme in camera mia’ penso, ma non dico niente e mi limito ad annuire e uscire in balcone con lui.

Ho sempre passato molto tempo in balcone fin da piccola; è fresco e spazioso, e due anni fa ci ho fatto mettere un tavolino e due sedie per disegnare fuori ogni tanto.

Ci sediamo al tavolino senza dire una parola e lui tira fuori dalla tasca quello che capisco essere un pacchetto di sigarette, ne tira fuori una, la mette tra le labbra e poi mi guarda, porgendomi il pacchetto.

Inclino un po’ la testa e lo guardo a mia volta, non capendo cosa voglia

“ne vuoi una?” dice con la sigaretta tra le labbra

“oh, no” dico velocemente “grazie” aggiungo subito dopo arrossendo, lui scrolla le spalle, rimette il pacchetto in tasca e prende l’accendino.

Osservo la punta della sigaretta diventare rossa quando fa il primo tiro e poi il fumo uscire dalle sue labbra.

Abbasso la testa quando mi accorgo che mi sta guardando.

“quindi fammi capire; tu non sei mai andata a scuola, abiti in una villa con piscina, ma non hai mai dato una festa e non fumi sigarette, ma in qualche modo ti diverti?” chiede e il mio sguardo scatta di nuovo verso di lui

“certo che mi diverto” dico leggermente innervosita “non è che se obbedisco ai miei e non voglio rovinarmi la salute sono noiosa” continuo.

Lui scrolla di nuovo le spalle e distoglie lo sguardo, così lo faccio anche io, fissando un punto indefinito.

“dai scusa non volevo offenderti” dice dopo pochi minuti

“non sono offesa” rispondo senza rivolgergli lo sguardo

“sì, come no”

“sei tu che sei uno stronzo” ribatto, questa volta girandomi verso di lui.

“ok scusa hai ragione, è che sei così…diversa”

“lo so che con diversa vuoi dire noiosa Zayn”

“no voglio dire diversa da me, io mi diverto in un modo, tu in un altro, e a me sembra strano, tutto qui”

“se è per questo anche a me sembra strano quello che fai tu”

“cosa faccio di strano io? ”

tutto’ vorrei rispondere, ma mi trattengo

“fumare, per esempio, non lo capisco proprio, cosa c’è di bello nel rovinarsi i polmoni?”

Zayn fa un sorrisetto, che trovo leggermente fastidioso

“finché non provi non lo capisci”

“allora non lo capirò mai” rispondo girandomi a guardare di nuovo un punto fisso

“diciamo tutti così” lo sento dire ma lo ignoro.

Dopo poco Zayn finisce la sigaretta e si alza

“andiamo?” chiede e io mi alzo a mia volta.

Due capitoli in un giorno! Dovevo scusarmi per l'inattività hahaha

Ciao ragazzi!
Questo è il mio secondo tentativo di scrivere una storia sui ragazzi, il primo è stato un po' fallimentare, non riesco a continuare la storia, quindi ho deciso di scriverne un altra.
Purtroppo non sono una scrittrice quindi non aspettatevi nulla di eccessivo
Spero vi piaccia la storia, se vi va votate e commentate :)
E.

daughter of the devilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora