capitolo 44

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Lo seguo, cercando di tenere il suo passo svelto

"almeno mi dici dove stiamo andando?" chiedo alle sue spalle

"qui vicino" risponde sbrigativo, adesso è lui che non mi parla?

Sbuffo, continuando a camminare dietro di lui mentre si guarda intorno come se stesse cercando una cosa.

Ad un certo punto si blocca e prende una traversa della via in cui siamo.

Ci troviamo in una stradina più stretta, un gruppo di persone che chiacchierano sono in piedi davanti a quello che sembra un negozio, ma non capisco di cosa.

Zayn si fa spazio in mezzo alle persone, scambiando qua e là dei saluti, evidentemente non è la prima volta che viene qui.

Quando arriviamo davanti la porta del negozio rimango a bocca aperta.

Mi sarei aspettata di tutto, ma di sicuro non un negozio di belle arti.

Entrando rimango affascinata dall'originalità dell'arredamento.

sembra di essere entrati un mondo a parte.

Ci sono intere pareti di colori di ogni tipo e tonalità, scaffali con tele, cassettiere piene di pennelli.

La luce è abbastanza soffusa, e la musica di sottofondo rende il tutto più surreale.

Dove non ci sono scaffali o scatole ci sono piante di ogni tipo e dimensione, mi fermo ad osservarne una in particolare che sembra sul punto di fiorire.

"Triss" mi sento chiamare e, quando alzo lo sguardo, vedo Zayn in fondo alla stanza, accanto ad  un uomo.

Entrambi mi guardano e Zayn mi fa cenno di avvicinarmi.

"vorrei presentarti Owen Davies, è il proprietario di questo posto"

Sorrido all'uomo accanto a lui e prendo la mano che mi porge, stringendola con entusiasmo

"è un piacere, questo posto è bellissimo, non lo avevo mai notato"

"sono contento che ti piaccia tesoro, d'altronde lavorare in un posto che non ti piace non è bello"

Ho sentito bene?

"lavorare?" chiedo confusa, spostando lo sguardo su Zayn per capire se lo ha sentito anche lui, ma lo trovo a guardarsi le mani senza alzare lo sguardo.

Owen si gira verso Zayn

"non glielo hai detto eh? Voleva essere una sorpresa?"

Non ci sto capendo nulla

Zayn sorride, tenendo sempre lo sguardo sulle mani, e scuote le spalle, facendo ridere Owen

"questo giovane che ti ha trascinata qua, ieri mi ha chiamato e mi ha detto che tu cerchi lavoro"

Ok...e?

"mi ha detto che dipingi molto bene e a me serve qualcuno che tenga il corso di pittura per bambini, e anche una mano in negozio"

Sto veramente sentendo queste parole?

"quindi quando Zayn mi ha detto che cerchi lavoro ho subito pensato di darti una possibilità" conclude con un grande sorriso.

Completamente rossa  in viso, ricambio il sorriso

"veramente? Sarebbe perfetto signore, io sono così contenta" riesco a dire balbettando leggermente

"bene, sono contento anche io tesoro, se per te va bene inizieremo lunedì, vieni qui per le 14:00 così ho il tempo di spiegarti i tuoi compiti"

Annuisco velocemente, senza riuscire a trattenere un altro sorriso

"va bene, ora noi dobbiamo andare" dice a questo punto Zayn, afferrando di nuovo il mio polso e trascinandomi per l'ennesima volta via.

Saluto velocemente Owen, prima di essere portata fuori dal negozio.

Zayn cammina ancora più velocemente di prima e se non fosse per il fatto che mi sta tenendo il polso, non riuscirei a stargli dietro.

"e adesso dove diamine stiamo andando?" chiedo, muovendo i piedi il più veloce possibile e respirando affannosamente.

"devo fare una cosa"

Alzo gli occhi al cielo

"perché non mi dici nulla?"

"perché non ti deve interessare"

Mi blocco, puntando i piedi a terra e staccando il polso dalla sua presa.

"che fai adesso?" dice con tono irritato, fermandosi a sua volta per girarsi a guardarmi

"non mi va di essere trattata come un cane che ti segue ovunque tu vada" dico incrociando le braccia al petto

Alza gli occhi al cielo 

"allora rimani qui, io sono in ritardo"

Detto questo si gira e ricomincia a camminare, possibilmente ancora più veloce di prima.

Sbuffo, guardandolo allontanarsi sempre di più, indecisa su cosa fare di preciso, il suo comportamento mi irrita in modo assurdo.

Sussurrando insulti e imprecazioni fra me e me, comincio a correre per raggiungerlo, non ho voglia di rimanere sola.

Quando lo raggiungo, gira leggermente la testa nella mia direzione, ma non dice nulla, continuando a tenere lo sguardo dritto davanti a sé.

Lo seguo senza dire una parola, troppo arrabbiata per discutere.


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