capitolo 50

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Mi aggiro un po' per la casa, stranamente silenziosa, scoprendo stanze che non avevo mai visto, da quando abbiamo un biliardo?

Dopo un po' mi stufo, comincio a pensare che non conoscerò mai tutte le stanze di questa casa.

Torno al piano di sopra e mi siedo su uno dei divani, davanti al camino.

Osservo il fuoco per un po', i movimenti veloci delle fiamme e il rumore del legno che scoppietta mi incantano.

Il rumore di un messaggio però, mi fa tornare alla realtà.

Accendo il telefono, scoprendo che è da parte di Zayn, un sorriso involontario si forma sulle mie labbra.

-noi siamo arrivati, tu che fai? Quando hai fame prendi qualcosa in frigorifero, dovrebbe essere pieno-

Alzo gli occhi al cielo, ma senza smettere di sorridere

-sono davanti al camino, per la cena so occuparmene da sola, grazie-

La risposta arriva subito

-se ti bruci col fuoco non provare a venire a piangere da me-

-perché non ti occupi della festa in tuo onore alla quale sei invece di preoccuparti di me e del mio amore verso il camino? -

-perché mi annoio :(-

-vado a prepararmi la cena, divertiti ;)-

Scrivo l'ultimo messaggio, poi mi alzo, voglio veramente andare a mangiare qualcosa.

Scendo in cucina e apro il frigo, fortuna che doveva essere pieno eh.

Osservo il frigo mezzo vuoto, non ho veramente idea di che cucinare.

Trovo delle verdure e un po' di pollo, andranno bene

Taglio le carote e le metto in padella, mentre nell'altra metto a cuocere il pollo tagliato a tocchetti.

In poco tempo, ho preparato un piatto completo e sono molto fiera di me stessa.

Mangio in silenzio, seduta al tavolo della cucina, godendomi un po' di quella tranquillità che è difficile trovare quando i ragazzi sono a casa.

Quando ho finito, lavo velocemente i piatti e torno al piano di sopra, sedendomi, questa volta, su uno dei divani invece che davanti al camino.

Prendo di nuovo il telefono, dove trovo un altro messaggio di Zayn, nel quale si lamenta che l'ho abbandonato.

Ridacchio al messaggio, un bambino di 7 anni.

Il sorriso che ho sulle labbra però, sparisce completamente quando vedo che mi è arrivato un altro messaggio.

Da parte di mio padre.

-la tua decisione di non presentarti mi ha stupito Beatrice. Credevo seguissi questi ragazzi come un cagnolino, che è successo, ti hanno abbandonata a casa?-

Basta solo questo messaggio a farmi cadere il mondo addosso.

Tutte le distrazioni delle ore passate, mi hanno aiutato a non pensare a quello che è successo, ma questo messaggio è stato abbastanza per farmi ritornare tutto in mente.

Sono andata via di casa. Mio padre mi odia. Mio padre ha lasciato che venissi ferita. Mio padre ha deciso che venissi ferita. Mio padre mi ha picchiata. Mia madre ha lasciato che lo facesse. Non ho più una famiglia.

Pensieri confusi cominciano a passare per la mia testa, mentre sento la familiare sensazione delle lacrime calde che scorrono sulle mie guance e la vista appannarsi.

daughter of the devilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora