Mai uno di noi

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-Certo che sì! Devi andartene, Malfoy! Sei stato capace solo di separarci!-

Il biondo fece un cenno d'assenso con espressione gelida, poi si spostò nella propria camera. Hermione avvertì il cuore batterle forte nel petto quando vide il ragazzo iniziare a raccogliere le sue cose. La situazione, che era volta in una maniera inaspettata, ora le appariva del tutto assurda.

–Che... che state dicendo? Draco...- e, vedendo i due ragazzi immobili, decise di raggiungere il Malfoy in camera sua. Si stava infilando il cappotto. -Ehi...- lo chiamò, mettendogli una mano sulla spalla nella speranza che si fermasse.

Draco non la guardò però. Era concentrato sul ricapitolare il suo piano B, quello che prevedeva il suo esilio dal gruppo. Inizialmente era convinto che sarebbe stata l'evenienza più probabile, ma negli ultimi giorni, notando l'equilibrio che stava iniziando a crearsi fra lui e i grifoni, aveva avuto modo di ricredersi.

Un classico. L'universo adorava prendersi gioco delle sue convinzioni.

Davanti al suo silenzio Hermione scosse il capo, sentendo la bocca tremare e non riuscendo a fermarla, ma cercò comunque di avere un tono fermo: -Per favore, non dargli ascolto, è soltanto molto arrabbiato e influenzato ancora dall'Horcrux!- E stavolta gli strinse con più forza il braccio, bloccandolo.

Poco lontano dalla coppia c'erano Ron e Harry affiancati. Il primo, a braccia incrociate, si godeva con compiacimento l'uscita di scena del Malfoy: era fiero di essere riuscito a dare il ben servito alla serpe. Harry lo scrutava di sottecchi, era davvero deluso dal suo comportamento, gli sembrava del tutto fuori luogo. –Sei soddisfatto, ora?-

Ron smise di sorridere davanti a quella sottile accusa. Probabilmente l'amico era ancora offeso dalle sue parole. –Mi dispiace per ciò che ti ho detto prima, sai che non lo pensavo... e sai bene che per me sei come un fratello. Ho esagerato e... forse quel pugno me lo meritavo.-

-... Non mi hai risposto- ribatté Harry, tornando a guardare la coppia con aria cupa.

Ron deglutì nel vedere Hermione voltarsi verso di loro, nella muta ricerca di sostegno.

La strega aveva gli occhi lucidi e appariva molto preoccupata, ma tornò presto su Draco quando questo le afferrò le spalle minute, catturando di nuovo la sua attenzione.

-Oh, Granger... non starai per metterti a piangere?- la provocò il Malfoy, sorridendole con un pizzico di perfidia.

Hermione trattenne un singhiozzo, arrossendo e scuotendo subito il capo. L'altro allungò una mano al suo viso, cercando di essere incoraggiante: -Riuscirete a fargli saltare la testa anche senza di me, non ti preoc...-

-Non è la guerra a preoccuparmi!- rispose lei, afferrandogli i polsi mentre lo guardava dritto negli occhi.

Draco, interdetto da quelle parole, accalorò la voce. Iniziava a intuire cosa stava cercando di dirgli. –Un Malfoy se la cava sempre, in un modo o nell'altro.- Al sentire quella replica, Hermione abbassò il viso, trattenendo nuovi singhiozzi. Stava realizzando quanto quella situazione fosse ingiusta e dentro di lei iniziò a sentire il sangue ribollire. Non poteva permetterlo!

Ron non aveva potuto che osservare la coppia con un nodo allo stomaco. Aveva notato l'intimità dei loro sguardi, la confidenza che trapelava dal tocco delle dita di lei mentre carezzava i polsi del Malfoy e infine le parole di quest'ultimo, mentre tentavano di rasserenare Hermione.

I due gli apparvero in quel momento molto più vicini di quanto lui non fosse mai stato con la ragazza.

Draco prese dalla tasca un quadernino, dopo essersi delicatamente liberato della presa di lei, poi glielo cedette. –Qui ci sono tutte le informazioni sugli Horcrux che vi servono e... anche qualche incantesimo che potrebbe esservi utile durante la guerra.-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora