Una pessima idea

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La bacchetta di larice puntava dritta alla testa della bella Hermione che, riversa a terra, aveva perso la sua. Tremava per la prima volta davanti a un nemico e forse a causa della consapevolezza che non sarebbe riuscita ad attaccarlo, nemmeno se le sue intenzioni fossero state sincere. -Draco... calmati...- lo implorò.

Il Malfoy aveva un'espressione allucinata, ma quando incontrò davvero gli occhi dorati della ragazza e si rese conto di cosa fosse successo, la sua mano prese a sussultare e la sua espressione bieca si sostituì a una atterrita. Aprì poi la mano improvvisamente, lasciando cadere la propria arma in terra e scuotendo il capo, incredulo. -Scusa.- E a passo svelto se ne tornò in casa, andando a rintanarsi subito nella propria camera.

La strega boccheggiante e pallida lo seguì con lo sguardo e si mise seduta, guardando la bacchetta dal legno rossiccio che tremava davanti ai suoi occhi. Aveva studiato bene tutti i legni e quello di larice era uno dei più ambiti, visto che riusciva a infondere coraggio a chi la impugnava.

"Deve essere stato il medaglione. Su di lui ha un effetto davvero eccessivo, non avrei dovuto darglielo." S'incupì, andando a raccogliere le bacchette sul terreno e tornando in casa. Harry doveva essere in bagno, mentre Draco in camera sua, vista la parete di vimini tirata. La raggiunse e bussò, domandando: -Posso entrare?-

Il mago, seduto sul proprio letto, sospirò sonoramente e mosse appena la mano, tirando la parete e permettendo alla compagna di entrare, per poi far scattare di nuovo la chiusura. Le candele si fecero più luminose ed Hermione lo affiancò sul letto, mostrandogli il palmo della mano. –Ridammelo, non avrei mai dovuto chiederti di portarlo... non ho pensato che su di te potesse avere questo effetto.-

Il biondo si teneva il braccio su cui in tempo c'era il marchio, mentre guadava con espressione dura la parete davanti a lui, incurvato. Era pieno di pensieri e non sembrava averla ascoltata.

La strega, mossa dall'istinto, andò ad accarezzargli quella che forse era una zona lesa. -Ti fa male?- gli chiese preoccupata. La cosa lo aveva turbato molto più di quanto pensava, eppure conosceva gli effetti del medaglione.

Lui trattenne il braccio di scatto, non credendo che avrebbe avanzato tanto interesse. –È meglio se esci, riprenderemo domani... se vorrai- fu la risposta di lui, che si alzò in piedi e raggiunse il proprio cappotto, alla ricerca delle sue Magh.

Hermione vide che stava cercando di allontanarla e probabilmente sarebbe stato rispettoso lasciargli il suo spazio, ma non poté evitare di insistere: –Puoi guardarmi almeno?-

Il biondo chiuse gli occhi, esasperato dalla tenacia della grifona. Non riusciva a evitare di immischiarsi. -Devi imparare a farti i fatti tuoi, Granger. Dai fastidio.-

-Imparerò, ma non oggi- rispose piccata, immaginando di sentirlo liberare il suo veleno, ma se si fosse offesa non sarebbe mai andata in fondo alla questione.

Draco scattò su di lei, ora innervosito dalla sua baldanza e fece per parlare di nuovo, ma lei lo anticipò. -Sai quali sono gli effetti del medaglione, Draco. Non puoi chiuderti ulteriormente in te stesso solo perché ha incentivato la tua natura di Serpeverde.-

Lo vide stringere la mascella duramente, ora appariva ancora più infastidito -Vattene, non ho certo bisogno di una lezione.-

Ma la strega si alzò in piedi, accesa dalla replica. -A me sembra di sì, invece. Sto cercando di dirti che non possiamo essere sorpresi che su di te abbia avuto questo effetto, avremmo dovuto pensarci...-

-Niente affatto! Non può essere normale!-

-Ma certo che sì! Siamo diversi, è naturale abbia effetti...!-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora