Una delusione per Ron

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Hermione aveva incrociato le braccia sul petto sospirando con stanchezza nel vedere Ron andare via infuriato. Lanciò un'occhiata verso l'uscita, poi tornò su Draco. –Smettila di provocarlo.-

-Se mi ignorerà, lo ignorerò. Ma non starò zitto ad ascoltarlo sproloquiare su argomentazioni che non conosce, non conoscerà e che, in ogni caso, non comprenderebbe- disse il biondo inchinandosi per togliere le scarpe: anche i suoi piedi erano fradici. Forse era meglio cambiarsi e mettere la propria roba ad asciugare. –Dove dormirò?- domandò quindi, iniziando a sbottonarsi i pantaloni.

La strega nel guadarlo agitò però la bacchetta, chiudendogli le braghe con la magia. –Sono l'unica ragazza qui dentro, quindi abbi rispetto! Ti cambierai quando non ci sono e il tuo letto sarà quello.- Glielo indicò perentoria. C'erano sei posti letto in quella tenda spaziosa, anche se dall'ingresso se ne vedevano solo due. Probabilmente gli altri erano celati dai diversi teli che piovevano dall'alto come dei divisori.

Draco alzò le mani in segno di resa e replicò: –Quante storie per un pacco...- E la vide arrossire, cosa che lo divertì all'inizio, ma poco dopo ne rimase interdetto. Era convinto che lei e Weasley stessero insieme e invece la sua reazione era proprio quella di una pudica verginella.

-Beh, allora usciamo... andiamo a calmare Ron- propose Harry, vedendo Hermione annuire e uscire per prima.

La serpe se la rise fra sé e indossò un paio di pantaloni da ginnastica. Considerando che si era ingrossato in quell'ultimo anno, gli stavano un po' stretti su cosce e bacino. L'aria si era riscaldata in fretta grazie al falò, almeno la tenda sembrava trattenere bene il calore, quindi poteva restare anche a maniche corte.

 L'aria si era riscaldata in fretta grazie al falò, almeno la tenda sembrava trattenere bene il calore, quindi poteva restare anche a maniche corte

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Quando i due grifoni raggiunsero l'amico, lo trovarono a lanciare pietre nel lago che avevano utilizzato per lavarsi, quella mattina. Il giovane era furibondo.

-Ron!- lo chiamò la strega e quello si volse di scatto, con espressione offesa.

–Cosa volete!? Andate a rimboccare le coperte al vostro nuovo amico!- li invitò sardonico ed Hermione assunse un'aria delusa, scuotendo il capo.

–Non c'è bisogno di reagire così. Hai visto anche tu che è sincero... di certo la situazione non va bene nemmeno a lui- evidenziò pacifica.

Il rosso lanciò l'ennesimo sasso, ma sul terreno. –E chi se ne importa! Avrei potuto sopportare la presenza di chiunque ma non di quel dannato Malfoy! Miseriaccia, ma è possibile che vi siate già dimenticati tutto quello che ci ha fatto in questi anni? È uno stronzo! Lui ci detesta!-

L'aria era tanto gelida che dalle loro bocche uscivano fiati biancastri.

Harry cercò di intervenire, apparendo quanto più comprensivo possibile. Era chiaro che le prese in giro di Malfoy lo avevano toccato ben più nel profondo, in quegli anni. Crescendo, lui ed Hermione avevano imparato a lasciarsele scivolare addosso, a differenza sua. –So quello che provi, Ron, davvero. Malfoy non è stato uno stronzo solo con te e la tua famiglia, lo è stato con tutti noi... ma i tempi sono cambiati e se Silente gli ha offerto fiducia, spingendoci a comportarci allo stesso modo, deve aver avuto le sue buone motivazioni. Draco ha dimostrato di essere sincero, sente il bisogno di aiutarci- sottolineò, lanciando un'occhiata alla migliore amica. –Non so se hai notato lo sguardo che ha lanciato a Herm quando ha capito che lui è qui per trovare la redenzione.-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora