Segni di cambiamento

826 96 397
                                    

-Aargh! Fanculo, troia!!-

Fu con quel moto d'ira che Draco gettò a terra la propria bacchetta di biancospino, desiderando con ardore di calpestarla.

-Ti rifiuta- non poté che constatare Gabriel, mentre fronteggiava il ragazzo.

Era febbraio inoltrato, ormai l'addestramento del Malfoy procedeva da alcuni mesi e, con grande sorpresa di Gabriel, Draco era migliorato moltissimo. I due si incontravano sempre più spesso, riuscendo a rendere proficui i loro incontri. Diversamente, le torture si facevano meno frequenti ma molto più intense e dolorose per il povero ragazzo che doveva sopportare di rimanere ore intere alla mercé di suo padre e Bellatrix.

Quando Draco tornava, a Gabriel sembrava un fantasma consumato dalla perversione dei suoi parenti. Le prime volte aveva accettato di essere curato da lui, ma era da un paio di mesi che rifiutava il suo aiuto. Voleva cercare di riprendersi da solo e in realtà ci stava riuscendo soltanto perché iniziava a sviluppare una certa tolleranza verso la tortura, come anche una mentalità più fredda e ragionevole.

Non sapeva se era a causa della sua influenza ma, da quando la loro conoscenza si era approfondita, notava il ragazzo cambiato: era più sicuro e consapevole delle sue capacità, aveva acquisito nuovi pensieri, cambiando convinzioni derivate da un retaggio che la sua famiglia si trascinava dietro da secoli, a tratti appariva persino più maturo. Restava senza dubbio la fastidiosa serpe che era e sarebbe sempre stato, ma almeno appariva più cosciente di quali fossero le vere difficoltà della vita e non certo quelle che credeva di aver passato lui, prima che Voldemort bussasse alla sua porta.

-Oh, ma grazie di avermelo fatto notare! Non me n'ero accorto! - gli disse, riversandogli il suo spiccato sarcasmo.

Gabriel accusò indenne quel tono e fu lapidario nella replica: -Quando la bacchetta non risponderà più, dovrai cambiarla, Draco.- Lo vide raccoglierla e lo osservò tirarsi su la manica. La camicia iniziava a stargli stretta. Un'ora del loro allenamento la utilizzavano per rinforzarlo fisicamente, perché la prestanza fisica, come anche l'agilità, non erano da sottovalutare quando ci si trovava nella mischia. Stava cercando di stimolare i suoi riflessi a essere più recettivi, anche se era solo un mago e purtroppo certi miglioramenti non potevano essere davvero ottenuti.

In ogni caso era soddisfatto dei risultati che stava raggiungendo, si stava impegnando molto.

-Sì, magari da Ollivander, che è prigioniero della mia famiglia! Chissà come sarebbero contenti di scoprire che sono cambiato!- Acciuffò la sua bacchetta e, pieno d'ira, lanciò un incantesimo di lacerazione contro un gigantesco lastrone di marmo.

Gabriel trattenne un sorrisino, soddisfatto nel sentirlo ammettere quella grande verità. Ormai la sua determinazione nel fare la cosa giusta, anche se per motivi ancora biechi, era una certezza.

-Troverò una soluzione. Di questo non devi darti pensiero... al contrario, te ne dovresti rallegrare. Tanto meno quella bacchetta inizierà a risponderti... tanto più i tuoi attributi diverranno degni di nota.-

Al nominare i suoi beneamati attributi, Draco abbassò la bacchetta, guardandolo storto. -I miei attributi sono degni di nota da tempo, carissimo! Le tue soluzioni prevedono sempre che il mio culo sia in pericolo... Diffindo!-

-I culi di tutti quelli che valgono qualcosa in questa guerra lo sono, affiancalo ai loro.-

-No, grazie! Il mio sta benissimo dove sta!-

Gabriel assunse un tono sicuro, mentre continuava a vederlo lanciare rabbiosi incantesimi e scalfire sempre più la lastra. -Avrai la tua nuova bacchetta in relativa sicurezza.-

-Certo! Peccato il "relativa"...!-

!-

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora