Chi sarò, chi saremo

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Record: Ne mancavano solo dueeee T.T uffiiii!! :((  il record resta 42 entro Domenica!


-Lucius!- fece improvvisamente Narcissa Malfoy però, appena giunta.

Draco non disse nulla. Continuò a guardare i lineamenti di Hermione, mentre le accarezzava i boccoli dorati.

Lucius Malfoy, richiamato all'ordine, scandì –Non finisce qui, Draco.-

Ma il ragazzo non replicò e, quando il genitore chiuse la porta, il ragazzo tirò fuori la bacchetta che teneva sotto il cuscino e scandì –Invius- chiudendo ermeticamente la camera.

–Vestiti- fece poi, spostando lo sguardo e levandosi in piedi, chiudendosi poi in bagno.

Hermione rimase seduta sul letto, senza parole e abbassò lo sguardo, pensierosa.

"Di che allenamento stava parlando? Si occupava suo padre di lui, prima?"

Una decina di minuti più tardi, Draco uscì dal bagno e vide Hermione con i propri vestiti addosso, mentre prenedeva il pigiama che le aveva prestato da sotto il letto, per poi sbatterlo –Non c'è polvere qui, ma mettili nella cesta. Torneranno al loro posto.-

Scandì il ragazzo, sedendosi sul letto e vedendo lei obbedire, solo perché voleva sapere cosa era successo. Lo affiancò sul letto, ma rimase con le mani sulle cosce, domandandogli –Vuoi parlarne?-

Il biondo le lanciò un'occhiata, vedendola piuttosto preoccupata. Credeva che gli sarebbe saltata alla gola dopo come l'aveva obbligata a rimanere davanti ai suoi genitori e a lui.

Era tornato prono sul letto, mentre guardava il soffitto, pensieroso –Non lo so...-

Hermione, vedendolo così poco presente, avvicinò una mano alla sua coscia e l'accarezzò, dedicandogli un'occhiata buona, che lui intercettò –Davvero non lo sai?-

Draco deglutì davanti a quella domanda e osservò per un lungo istante la ragazza, decidendo di mettersi seduto e vedendola avvicinarsi al suo viso, per dargli un bacio sulla guancia e accarezzargli la spalla –Spero davvero che non sia come suppongo, Draco. Ma se è così... allora hai sicuramente bisogno di qualcuno con cui parlarne.-

Gli disse, cercando di offrirgli il suo conforto, almeno e finalmente lo vide ammorbidire lo sguardo.

-Come ti dissi quella notte, davanti al fuoco...- e cercò i suoi occhi, vedendola arrossire appena e annuire -...Sono sempre stato quel ragazzino idiota che pensavate fossi, lo sono rimasto fino a due anni fa, quando Voldemort è tornato e... ed è cambiato tutto. Lui ce l'aveva con la mia famiglia perché non siamo venuti a cercarlo, pensando che fosse morto.- e si lasciò sfuggire una risata –Figurarsi se mio padre voleva qualcuno che lo comandasse a bacchetta.-

E scosse il capo, schifato. Si alzò in piedi ed Hermione lo seguì con lo sguardo –È per questo che ora... vi sfrutta?-

-Per questo e per il fallimento di mio padre, alla fine del quinto. Ma anche se fosse stato solo quello... me ne sarebbe importato ben poco-

Hermione continuò a guardarlo, mentre annuiva comprensiva e lui proseguì –Una volta tornato aveva iniziato a fare alcuni discorsi ai miei genitori e a mia zia, Bellatrix. Diceva che io ero il primogenito di casa Malfoy, colui che sarebbe stato solo a portare avanti il buon nome della famiglia e che sarei dovuto essere meno smidollato, come ero e come a suo tempo avrei preferito rimanere...- e andò a prendersi i pantaloni del pigiama, indossandoli.

-E l'hanno fatto con le maledizioni?- gli domandò, allargando quegli occhioni dorati e luminosi.

Il Malfoy era rimasto abbastanza sorpreso davanti al suo intuito e decise di tornare sul letto, affiancandola –Inizialmente mio padre si era rifiutato, mia madre tutt'ora è contraria mentre mia zia... è stata come illuminata da questa bella idea. Ha tentato così di convincere mio padre e ci è riuscita... usando molti mezzi, te lo posso assicurare.- e schifato spostò lo sguardo, scuotendo il capo.

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora