Quarto e quinto incomodo.

770 67 325
                                    

-Ragazzi! Ragazzi, svegliatevi!-

Tutto si fermò l'istante successivo all'ingresso improvviso di Harry Potter dalla porta principale.

I due sul lettino ebbero un calo di pressione tale da diventare pallidi in un momento. Hermione venne persino colta da un conato dato lo spavento. Si separarono come se i loro punti di contatto fossero diventati tizzoni ardenti, poi scattarono seduti sul letto, dando le spalle al nuovo arrivato. Cosa diavolo ci faceva lì?! E cosa più importante: cosa stavano per fare loro due!?

Harry aveva notato il loro spostamento improvviso, diversamente da chi era entrato dopo di lui, con più calma, impensierito dalla reazione che avrebbe avuto Hermione nel vederlo.

La strega per l'appunto si mise in piedi con rara lentezza. Avrebbe voluto passarsi la mano sulla fronte, tenersi la testa visto che a causa dello scatto ora le girava, ma raggelò quando vide Ron all'entrata. -Ronald!-

Il mago avvampò quando incrociò i suoi occhi e notò il suo nuovo look, il cuore gli balzò nel petto. Si portò una mano fra i capelli e stirò con difficoltà un sorrisino. -E-Ehi... ciao- balbettò, mentre gli occhi chiari erano ripetutamente attratti dalla gravità. Non riusciva a reggere il suo sguardo, anche se avrebbe voluto sapere cosa stava pensando. Lo guardava come se avesse iniziato a sputare fuoco.

Hermione quindi scattò in avanti, ma considerando che la testa le girava ancora, sbandò tanto da essere costretta ad aggrapparsi al braccio che Ron aveva prontamene teso nella sua direzione. Il rosso l'attirò a sé, mettendola dritta e guardandola con attenzione. -Stai bene?-

La strega aveva le pupille dilatate e gli occhi lucidi e arrossati. -Sì, è solo che ho perso l'equilibrio nell'alzarmi dal divano.- Standogli così vicino le fu impossibile non venir catturata da cosa penzolava dal suo collo lentigginoso. Allungò una mano e afferrò il medaglione spaccato e spalancato. -Ma questo...-

Chi aveva spostato lo sguardo non appena i due si erano fatti vicini era stato Draco: la sua attenzione era stata dirottata dalla pipa in terra, insieme a tutta la buona erba che era uscita fuori dal fornello. S'inchinò e raccolse tutto sotto lo sguardo attento di Harry.

Il ragazzo li aveva visti non appena era piombato in casa. Perché erano nello stesso letto? Avevano fumato? E poi, sebbene per un breve istante, gli era sembrato di vederli molto vicini! Molto più di quanto avrebbero dovuto due semplici amici!

-Sì, Hermione. Abbiamo trovato la spada- asserì il Weasley, lanciando uno sguardo complice verso il migliore amico.

Harry rincarò, mettendo un attimo da parte le sue indagini: -Ron ha distrutto il medaglione dopo che mi ha aiutato a recuperare la spada. È stato molto coraggioso, non è stato affatto semplice.-

Hermione era davvero sollevata nel vedere Ron sano e salvo, inoltre sembrava che lui ed Harry avessero fatto pace, quindi... era tutto come prima! Finalmente! Benché però una parte di lei fosse pronta per gettagli le braccia al collo, si trattenne. L'aveva ferita molto il suo comportamento e non poteva passare sopra le scuse che le doveva solo perché era riuscito in ciò in cui i Grifondoro erano più bravi. -E... e quindi come hai fatto a raggiungerci?-

Quella domanda riuscì come a far scattare nella mente del nuovo arrivato qualcosa. -Oh, giusto, Miseriaccia. Ve lo dico subito, prima devo...- E tirò fuori il Deluminatore, lo attivò catturando la luce di una candela che poi lanciò verso le fiamme del braciere. Lo raggiunse, piegandosi sulle ginocchia, in attesa mentre vi guardava dentro.

Gli altri tre si lanciarono delle occhiate perplesse quando, dalle fiamme, non sbucò fuori una mano. Ron l'afferrò prontamente e trascinò dentro casa niente meno che Pansy Parkinson, seguita a ruota da Ginny Weasley. La coppia più improbabile del mondo era dinanzi a loro e si stavano battendo sui vestiti per rimuovere piccole scintille fumanti, prima che prendessero fuoco.

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora