La contea di Ashural

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-È la sua migliore amica, prima che nascessi erano molto legate. Poi mia madre ha deciso di rinchiuderci qui dentro e non ha più potuto frequentarla. Se le avesse dato una copia della passaporta demoniaca, l'avrebbe potuta mettere in pericolo, visto che era perseguitata- spiegò Tanis.

Gabriel continuava a fissare la donna nella foto. -Pensi che non parlassero?-

-Non credo, anche se non l'ha mai dimenticata. Mi sono spesso chiesta se per lei fosse lo stesso... non so nemmeno se ha mai sentito parlare di me.-

Gabriel afferrò la cornice appesa, l'uomo sembrava stare pensando a qualcosa. Restò un momento in silenzio, poi le chiese: -Vorresti conoscerla? Posso provare a cercare anche lei. Se erano molto amiche potrebbe avere delle informazioni su tua madre che non conosci.-

Tanis fu sorpresa davanti a quella proposta, ma non disdegnò nemmeno stavolta il suo aiuto. -Sì, certo. Hai ragione... ma sei sicuro di volertene occupare?- gli domandò, palesandogli le sue solite perplessità.

Gabriel le sorrise appena. -Ti ho promesso che avresti scoperto tutta la verità e, quale che sia, sarà così- le assicurò. -Vuoi restare qui per qualche giorno, mentre le cerco entrambe? O preferisci che ci spostiamo a casa mia?-

La bruna parve pensarci un momento, prima di rispondergli: -Come preferisci...-

-Te la senti di restare? Altrimenti, se non vuoi rimanere qui, possiamo stare da me.-

La bruna guardò le sue chimere taurine mentre si strusciavano sulle sue gambe. -Non mi piace stare in questa casa, ma mi dispiacerebbe abbandonarle di nuovo.- E s'inchinò ad accarezzare le bestioline.

Gabriel ammorbidì le spalle e abbassò lo sguardo su uno dei gatti-toro che gli propinò il suo strano verso. S'inchinò a sua volta e gli grattò la gola, trovandolo piuttosto docile. La coda era lunga e sottile e concludeva con un folto ciuffo nero.

-Possiamo portare con noi questi due, per ora.- La bruna lo raggiunse, prendendo in braccio uno dei due gatti a pelo corto e accarezzandolo. -Grazie.-

L'altro le tese la mano con il suo solito fare gentile. -Andiamo, allora.-

Dopo la smaterializzazione, il quartetto si trovò in prossimità di un lato della foresta

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Dopo la smaterializzazione, il quartetto si trovò in prossimità di un lato della foresta. Il vento impetuoso della scogliera era sparito sostituendosi a una leggera brezza. Si trovavano nei pressi di una betulla, isolata rispetto al grande bosco di Ashural.

Draco guardò con attenzione il vegetale e ne staccò un pezzo di corteccia, gettandola poi a terra. I ragazzi non capirono quel gesto, ma vi badarono poco perché subito dopo il Malfoy iniziò a parlare a briglia sciolta, con fare autoritario: –Okay, ci sono delle regole precise che bisogna conoscere per poter stare in questo posto- iniziò, indicando i grandi alberi verso cui si stavano dirigendo a passo spedito. -Sappiatelo, le elencherò una sola volta e non mi riterrò in alcun modo responsabile delle vostre distrazioni o noncuranze.-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora