Un nuovo look indesiderato

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-Non sei per nulla sorpresa della verità, piuttosto, com'è possibile?-

La bruna fece spallucce avvicinandosi ai gatti-toro che dormivano accucciolati. -Pensi che il tuo parere e poi quello di Astrix mi siano scivolati addosso? Eppure credevo avessi notato quanto la conferma di lei mi avesse colpita.-

Gabriel ammorbidì la propria espressione e le si avvicinò. -È così, ma ero convinto che questa prova definitiva sarebbe stata molto più importante per te.-

La bruna s'incupì, rispondendo in un borbottio: -Ho iniziato ad avere dubbi da quando ti conosco un po' meglio. Tu non ci guadagni niente dal portarmi dalla tua parte, per te non sarei certo un ostacolo in questa guerra... quindi non hai alcun bisogno di me, non ti servo- concluse, celando un pizzico di risentimento nel tono.

Per un attimo il mezzodemone si era convinto che fosse dedicato alla falsità del genitore, poi ebbe il sentore che in realtà fosse rivolto a lui. Arrossì appena e non seppe esattamente quali parole utilizzare per rincuorarla. -Io voglio davvero aiutarti...-

-Lo so, è quello che sto dicendo- fu la risposta laconica di lei. -Aiuteremo i mortali a uccidere mio padre.-

L'altro continuava a non comprendere il suo gelo e aveva paura che chiedendole spiegazioni si sarebbe chiusa a riccio. -Preferiresti occupartene tu?-

-No. Devono essere loro, è giusto così.-

-Lo è. Sei... delusa? Avresti preferito che fosse quella di tuo padre la lettera vera?-

Stavolta poté vederla temporeggiare mentre sfiorava il lucido corno ricurvo di una chimera ronfante. -No.-

Gabriel sentì a mala pena quel mormorio e dunque la raggiunse sul divano, le poggiò una mano sulla schiena e lei scattò verso di lui, gettandosi sul suo torace e abbracciandolo. -Ehi, tesoro... cosa c'è?-

-Ho paura.-

L'altro spalancò le palpebre, sorpreso davanti a quella rivelazione. -Paura? E di cosa?-

La sentì singhiozzare sul suo petto e iniziare a tremare. -Ero convinta che sarei stata con papà, sulla Terra, magari dopo aver vinto la sua guerra avremmo potuto legare, ma adesso...-

-Oh, bambina... mi dispiace tanto, ma certi padri è meglio perderli che trovarli. Voldemort non è in grado di provare dei sentimenti, non più ormai...-

La sentì annuire, fra i singhiozzi e lui le baciò il capo, stringendola più forte. -Mi assicurerò che tu faccia ben altre conoscenze e che possa renderti indipendente, rimanendo entro i limiti legislativi, però- le garantì, cercando i suoi occhi arrossati.

-Non mi abbandonerai anche tu, quindi?-

Gabriel sentì il cuore stringersi davanti a quella domanda e alle sue labbra tremanti. Aveva davvero paura di rimanere sola. Aveva passato una vita in prigionia con una psicopatica... non poteva che avere delle ragionevoli paure. -Certo che no. Per quanto sia triste, i genitori, per noi mezzodemoni, spesso sono soltanto un ostacolo alla libertà... tu non avrai questo problema, per te sarà tutto più semplice, starai bene- le promise, infine, offrendole un sorriso rassicurante.

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I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora