Una nuova Polisucco

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-Granger...-

-Quelli pensi vadano bene?- domandò la strega, indicando dei rami poco lontani. Era pronta a raggiungerli, ma lui non glielo permise. Le afferrò il polso e lei dovette tornare a guardarlo, perplessa. -Cosa c'è?-

Il Malfoy la fissò con rara serietà, tanta da intimidirla appena. -Stai molto bene con i capelli così.-

Quel commento riuscì a farla avvampare, obbligandola così a indietreggiare, colta dall'imbarazzo.

Draco poi spalancò le palpebre nel vederla cacciare un grido e finire d'improvviso tra le sue braccia: la spalla della bionda era finita sotto un raggio solare così il mago strappò  il lembo della felpa che aveva preso fuoco senza tante cerimonie.

 Lei lo aiutò, lamentando: -Ahia...-

-Su, non ti ha bruciato la pelle...- Il tono di Draco era stato consolatorio, anche se le tirò un boccolo subito dopo. -E ti ho detto di fare attenzione!- concluse meno comprensivo, sgridandola.

Hermione brontolò scontenta: -Non ho gli occhi dietro.-

-Infatti non devi camminare all'indietro! Fossero stati i capelli, mi sarei dovuto rimangiare tutto!- e quella si portò una mano alla capigliatura dorata, atterrita all'idea. Lo seguì con lo sguardo mentre la superava ma rimase col pensiero al complimento che le aveva rivolto poco prima: non faceva che rimbombare nella sua testa. Cercò però di non farglielo notare e si mise a raccogliere legna insieme a lui. La sua mente era altrove, ma scattò dritta quando lo sentì imprecare.

-Porco Godric!- Il biondo si era appena lanciato verso uno scoiattolo, che però era sgusciato via nella foresta con agilità. -Cazzo, cazzo... lo sapevo che non dovevo avvicinarmi a questo fottuto albero!-

Hermione accorse, ma non capì cosa stesse succedendo, era troppo distratta dal Malfoy che si stava spogliando della felpa e i pantaloni. Restò interdetta per un momento, anche se una parte di lei era pronta a bacchettarlo. -Che cosa...?- Le morirono le parole in gola quando lo vide calare con la bocca al ginocchio appena denudato e iniziare a succhiare, per poi sputare in terra.

-Ma cosa succede?!- gli domandò a quel punto, con nuova decisione, sedendosi al suo fianco sulle gambe piegate.

-Puoi succhiarmi la spalla senza fare domande!?- le chiese lui, tornando al ginocchio arrossato.

Hermione intuì che il morso di quello scoiattolo doveva essere velenoso. Ovviamente non attese un momento per aiutarlo e gli afferrò il braccio leso, sporgendosi su di lui e mettendosi sulle ginocchia. Mentre lo imitava, lo vide poi fermarsi e tirare un sospiro di sollievo:  -Ah, finalmente.- Fra le mani aveva uno dei canini che l'animaletto gli aveva lasciato. -Appena esce questo sono salvo...-

Dopo le sue parole, Hermione incentivò il ritmo davanti allo sguardo di lui. Il ragazzo ora poteva osservarla da vicino mentre si adoperava...

La sua lingua biforcuta era pronta a scattare, c'erano una moltitudine di commenti che vorticavano nella sua testa, ma ben pochi l'avrebbero divertita come stavano divertendo lui. Sentendola iniziare a produrre dei rumori che per lui erano ormai decontestualizzati, non riuscì proprio a trattenersi: -Più forte, su...- glielo sussurrò appena, arrochendo la voce e mettendola in imbarazzo con facilità. Ammirò il grazioso rossore sulle sue guance, mentre quei grandi occhi dorati lo guardavano con innocenza e vergogna, ma non fece in tempo a fantasticarci sopra che la ragazza si era già trovata il secondo canino in bocca.

-Sputalo- le ordinò subito e lei obbedì, tornando seduta sul terreno e liberando un forte sospiro. Aveva le labbra gonfie e arrossate. -Oddio, ma cosa diamine era?!-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora