Prince of Slytherin

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Un'ora più tardi Hermione saltò sul letto, cacciando un grido. Mentre ansimava tenendosi il torace palpitante si guardò intorno, calmandosi in fretta. In terra c'era una delle sue coperte, a causa del sonno agitato doveva averla gettata in terra. Riusciva a notare appena la luce fioca provenire dallo spiraglio lasciato dalla porta mezza aperta, ormai il calore delle fiamme non raggiungeva più la sua stanza. Le era passato il sonno, quindi mise i piedi sul pavimento gelido alla ricerca delle sue pantofole.

"Non posso restare sveglia tutta la notte, però. Domani dobbiamo allenarci..."

Aveva un gran mal di testa e le faceva male la gola, come se avesse respirato a bocca aperta per tutto il tempo, le faceva male il collo come se...

Sobbalzò perdendo il fiato nel venire attraversata da un fotogramma del suo incubo. Il medaglione di Salazar Serpeverde la stava strozzando impietoso, mentre lei tentava invano di allontanarlo dal suo collo, gridando, ma più cercava di disfarsene, più questo si stringeva non permettendo alla sua voce di raggiungere i compagni. Scosse il capo, allontanando quel pensiero e pregando non fosse un sogno premonitore. Draco aveva ragione: dovevano trovare subito la spada.

Raggiunse il salotto e decise di ravvivare il fuoco, poi guardò il divano. Avrebbe tirato fuori la brandina e avrebbe dormito lì, forse sarebbe stato meno comodo, ma senz'altro ci sarebbe stato più caldo.

Quando riuscì a tirare fuori il letto da una piazza e mezzo, fra strepitii e raschiamenti metallici, portò le sue coperte e il cuscino sulla branda infilandosi poi sotto le coperte. Le fiamme divampavano e il rinnovato calore riuscì subito a ridarle il buonumore. Mugugnò soddisfatta, decidendo proprio in quel momento che il divano-letto sarebbe diventato il suo nuovo giaciglio.

Restò almeno un quarto d'ora a conteplare lo scoppiettio delle fiamme, ma non riuscendo a prendere sonno, decise di mettersi a leggere il soporifero libro di favole di Beda il Bardo. Ormai lo conosceva a memoria, di certo avrebbe aiutato.

–Accio Fiabe di Beda il Bardo!- Ravvivò ancora il fuoco e accese una candela che posizionò sul bracciolo del divano, facendo attenzione che fosse abbastanza stabile da non caderle addosso. Aprì dunque la prima pagina, pronta con la lettura, quando l'arrivo improvviso di Draco l'atterrì.

–Vuoi accendere anche la radio, Granger?!-

La ragazza, già resa ansiosa dai suoi incubi, cacciò un gridolino quando sentì il Malfoy apostrofarla in quella maniera. Si mise di nuovo seduta e dovette ruotare con tutto il busto per vederlo oltre la spalliera del divano. –Scusami, non pensavo di svegliare qualcuno.-

Quello strizzò le palpebre e storse la bocca come era solito fare quando era molto disgustato da qualcosa. Poi se ne tornò torvo in camera sua. La Granger potè vedere la mascella rigidamente serrata dal suo profilo e il passo pesante che l'aveva portato a gettarsi sul letto cigolante. Vide del fumo nero uscire presto dalla sua camera: si era acceso una Magh.

La strega roteò gli occhi e contò fino a cinque prima di azzannarlo come faceva sempre. Le sembrava una reazione troppo esagerata, ma stavolta gliel'avrebbe fatta passare solo perché era la prima notte che erano lì dentro e lui non l'aveva presa bene. -Dai, Draco, non ti arrabbiare. Non l'ho fatto di proposito. Ho passato la notte a farmi strozzare dal medaglione di Serpeverde, se può farti piacere.- Concluse, non riuscendo a nascondere una nota di amarezza nella voce. Il pensiero che lui potesse trovarci dell'appagamento in quell'informazione l'aveva incupita più del riportare alla mente il sogno stesso.

Non poté focalizzarsi sulla questione che il Malfoy l'aveva raggiunta in salone, con Magh fra le labbra, un cuscino in mano e un vero pigiama addosso. -Di' meno cazzate e fammi spazio.- E non badò al volto divenuto purpureo della giovane, mentre era talmente meravigliata dal suo arrivo da essere rimasta attonita.

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora