La seconda delusione per Ron

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Hermione scosse ancora il capo, capendo di essere stata fraintesa. -Non volevo spingerti a dire niente, per me quello era soltanto un momento di condivisione... mi dà fastidio che tu veda il male dietro le mie azioni, io non sono come le tue amichette di Serpeverde.-

-E io non ho detto quella cosa per insultarti, ma per sdrammatizzare... questi discorsi profondi non fanno per me- decretò, con aria seria, non pensando che sarebbero arrivati a intrattenere una conversazione di quel tipo, la prima notte di guardia che trascorrevano insieme. -E poi nemmeno tu devi dare per scontato che ogni mia battuta abbia l'intento di ferirvi. Se foste meno prevenuti, ridereste ogni tanto... come cerca di nascondere Potter, quando pensa che non lo veda.-

La bruna tornò a osservarlo con stizza e lui piegò il capo, alzando un sopracciglio, in attesa di un verdetto, ma Hermione abbassò di nuovo lo sguardo al suo libro. -Andare d'accordo non sarà semplice, siamo pieni di pregiudizi... e queste sono le conseguenze. Mi dispiace.-

L'altro tirò un sospiro di sollievo, notando che la compagna sapeva anche essere ragionevole, quando posta davanti alle giuste argomentazioni. -L'importante è chiarirsi, per me. Ma, Hermione, è bene che tu lo capisca subito: non sarò mai parte del vostro gruppo- asserì lapidario.

Hermione sgranò appena gli occhi nella sua direzione, non aspettandosi di sentirlo sostenere con tanta certezza quella posizione. –Tu sei nel nostro gruppo, Draco! E per vincere abbiamo bisogno di fidarci gli uni degli altri!-

-Posso anche fidarmi di voi in battaglia, ciò non significa che prima dobbiamo diventare amici del cuore. Non è un requisito per vincere questa guerra. Quando Potter ucciderà Voldemort o quando lui ucciderà tutti noi, smetteremo comunque di relazionarci... e lo sai bene anche tu- stabilì con cinismo e assumendo un'espressione eloquente. Era meglio estinguere le sue speranze sul nascere.

Hermione però non cedette e alzò fieramente il viso. -Beh, io non la penso affatto come te. Anche soltanto questa convivenza richiederà maggiore confidenza fra noi. Hai ragione a essere diffidente, anche se non hai motivo per esserlo con me o Harry, ma quando ti renderai conto di quanto siamo affidabili, generosi e diversi dalle persone che ti circondavano... ci ripenserai- sostenne, più convinta che mai.

Draco restò sorpreso davanti a tutta quella saccenza, tanto che venne persino attraversato da un brivido. La ragazza non aveva tentennato un momento, né si era lasciata sconfortare o buttare giù dalla sua negatività e questo significava che, a differenza sua, aveva molta fiducia nel gruppo che ormai stavano formando... anche se non era coeso. Per qualche istante era persino riuscita a regalargli un momento di ingenua speranza, ma l'aveva ammutolita subito, considerandola sciocca e infantile. Da diverso tempo era ormai una persona disillusa, non si sarebbe fatto contagiare dalle favolette che si raccontavano i suoi compagni di viaggio per riuscire a dormire la notte.

...

–Un po' ti si addice... Sembra proprio la cresta di un galletto.-

-Meglio che non dica cosa sembrano i tuoi, vero?-

Fu a causa di una lontana conversazione in sottofondo che Harry schiuse gli occhi. Col volto corrucciato osservò il soffitto e non poté evitare di sentire.

–Attento, perché molto presto la qui presente sarà molto meno propensa a sistemarti... sempre che tu non preferisca Ron.-

–Piuttosto mi faccio una treccia...-

Le successive e sonore risate di Hermione svegliarono del tutto Harry che, stuzzicato anche dal profumo di pasticcini e caffé, si mise seduto sul proprio letto, decidendo di raggiungere la coppia. Aveva chiuso male il separatore in vimini, per questo gli erano arrivate alle orecchie le loro parole, anche se non ci aveva capito poi tanto.

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora