Il ciondolo

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-E adesso vediamo cosa esce fuori...- commentò Draco dopo aver inserito la pallina nera nel tronco dell'albero appena piantato. Aspettarono qualche istante in più rispetto alla prima volta, ma quando dalla sferetta si dipanarono due raggi opposti che scesero poi paralleli verso la base, Harry tirò un sospiro di sollievo.

Quando la porta fu completa, Darco mise la mano sul pomello. -Entriamo.- Fu il primo a varcare la soglia e a guardarsi intorno, seguito dai compagni.

-Poteva andarci peggio...- osservò Hermione mentre i suoi occhi vagavano sull'ambiente lugubre e freddo. Il legno di cui era fatta l'abitazione aveva acquisito un colore grigio smorto.

–Peggiorerà, non illuderti- la ragguagliò Draco che guardò con stizza un pezzo di corteccia penzolante sopra la sua testa, decidendo però di non tirarlo via. Scandagliando l'ingresso che dava al piccolo salone, poté notare che c'erano solo tre camere da letto.

Hermione, corsa proprio verso i loro letti, separati dall'area in comune da delle porticine cigolanti, si volse verso Draco e gli domandò -E se Ron dovesse tornare? Manca una stanza!-

Harry si era avvicinato al divano a tre posti che sostava davanti al camino, sfiorandone la pelle rigida e fredda. -Sembra ci sia una branda qui dentro.- E sollevò il sedile, mostrandole il materassino ripiegato.

Hermione lasciò cadere le spalle e annuì debolmente, decidendo però di non focalizzarsi su quel dettaglio. Si sarebbero arrangiati, era già tanto che avevano uno spazio chiuso e parzialmente isolato. Raggiunse il bagno, affiancandosi a Draco che guardò con vago sdegno la doccia stretta e il lavandino singolo che la fronteggiava. -Che schifo.-

-Sempre meglio di niente.-

-Sì, sempre meglio della tenda.-

Hermione ignorò quella provocazione, probabilmente data dall'insoddisfazione verso quel nuovo contesto che gli stava certo stretto.

-Di qua c'è la cucina!-

I due sentirono gridare Harry da uno stretto corridoio che non avevano nemmeno notato, posto subito a destra dell'ingresso. Lo raggiunsero e inquadrarono prima i banconi ingrigiti, un'anta penzolante doveva essersi scardinata, poi il tavolo quadrato attaccato alla parete per permettere il passaggio e infine il piccolo frigorifero al cui interno Harry aveva infilato la testa. Lo videro sbucare fuori con un panino fra i denti. Parlò mentre stava masticando: -Il cibo sembra essere il solito, anche se ce n'è di meno.-

-Ci mancherebbe.- Draco li lasciò con quel commento e, con una sbuffata, tornò nel salottino, lanciando una fiammata nervosa verso il camino con un gesto netto della mano.

Hermione, alle sue spalle, lo vide posizionare la sfera di cristallo in cui era inserita Nagini e poi sottoporla agli incantesimi di rumore.

Quando il biondo ebbe concluso si accese una Magh e si volse a guardare la strega: era molto seria. -Poteva essere molto peggio, Draco.-

-Sì, questo l'hai già detto.-

-Ascoltare e capire sono due cose diverse.-

Draco alzò gli occhi al cielo e si gettò sul divano duro, rabbrividendo all'impatto. La pelle strideva a ogni spostamento ed emanava puzza di vecchio. - Non sono abituato, ma mi farò andar bene anche questa.- E stavolta la guardò pacifico, facendola sorridere appena.

- E stavolta la guardò pacifico, facendola sorridere appena

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I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora