Il Ghiacciaio Blu

645 72 138
                                    

-Ah, Santo Salazar- commentò Draco nello svegliarsi, lanciando un'occhiata verso il giaciglio vuoto di Harry. Solo dopo si rese conto dei riccioli biondi che gli solleticavano il naso. Trasalì e d'istinto sollevò la coperta, controllando che la Granger fosse vestita, tirando dunque un sospiro di sollievo. "Ci sarebbe mancato soltanto quello..."

In pochi istanti però, dopo aver notato la pipa spenta al suo fianco, gli tornò in mente la conversazione che aveva avuto con i due la notte prima e la prima reazione fu il diniego. "Non esiste..."

L'immediata rabbia che gli aveva montato la nuova complicità trovata con la strega, l'aveva spinto a scacciarla rudemente, ma rimase immobile liberando una sonora sbuffata. "È facile negarlo con loro, ma non posso negarlo anche a me stesso."

C'era una grande verità che stava cercando in ogni modo di celare e ignorare. Una verità che gli pesava da una parte, ma che dall'altra gli suscitava uno strano sollievo. La consapevolezza di essersi avvicinato a due persone come loro, di essere stato coinvolto nelle loro vite, di essere diventato persino uno con cui confrontarsi in maniera sincera, senza gli opportunismi tipici del proprio casato, era sempre stata un desiderio che mai era riuscito ad esprimere e che credeva si meritasse solamente chi differiva da lui. Quella notte e quei giorni che stava trascorrendo insieme ai Grifondoro gli stavano infondendo la speranza di poter essere parte di un gruppo e di non dover sempre guardarsi le spalle o dare per scontato che, presto o tardi, un amico l'avrebbe tradito.

La rabbia era svanita in un momento, lasciando spazio alla razionalità. Allungò una mano verso il viso della maga e le pizzicò la guancia. –Ehi, Granger...-

Hermione borbottò qualcosa, sollevando il capo ancora con gli occhi semichiusi, sembrava infastidita dalla luce mattutina.

–Stai comoda? Mi fa piacere!- Esordì con sarcasmo chi le aveva offerto un comodo giaciglio per tutta la mattina.

La Grifondoro lo mise a fuoco a fatica. –Draco, cosa...?- Non impiegò che pochi istanti a rendersi conto di dove era posizionata. Si spostò subito nel posto rimasto libero del divano e si mise seduta, aveva un'aria sconcertata.

Il Malfoy la osservò incuriosito e le batté sulla spalla. –Scioccata, Granger? Scommetto che non avevi mai dormito con un ragazzo!-

Si volse a guardarlo stavolta e lo vide inclinare appena il capo, mentre la fissava divertito. -Non sono certo affari tuoi! Dimenticati quello che ti ho raccontato!- Il pensiero che sapesse di Viktor e di come ci aveva provato con lei, la metteva davvero a disagio. Era felice di non essersi spinta oltre nel racconto.

Draco osservò la sua reazione spropositata con sbigottimento. L'ottimismo di qualche minuto prima venne del tutto infranto dalla rispostaccia che gli aveva rifilato la grifona.

-Ah, buongiorno... stavo per venire a svegliarvi!- fece Harry, appena uscito fuori dall'abitazione, lasciandosi alle spalle una scia che profumava di caffé.

Hermione alzò il capo verso l'amico con uno scatto e ricordò ogni dettaglio dei suoi racconti su Ginny. Arrossì, ma provò a evitare i suoi occhi sistemandosi i capelli con aria distratta.

-Ah! Ecco il Non-più-San Potter! Ma buongiorno!- salutò anche lui il biondo, alzandosi in piedi per primo, dopo aver spostato le coperte e aver finto di ignorare le parole della grifona.

Beffato, il bruno sbuffò e spostò il viso altrove, incrociando le braccia sul petto mentre l'altro si stiracchiava. –Non fare l'idiota, Malfoy. Non avrei mai detto quelle cose se non mi avessi drogato!-

 –Questo non cambia niente e il responsabile non sono certo io- Tenne a precisare, visto che era stato quella volpe di Silente a cedergli in eredità la Pipa di Falvos. Si accese una Magh, con l'espressione di uno che la sapeva lunga. 

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora