ASSIEME

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"S-Sever-rus" si ghiozzò
"Piangi per me Potter?" Chiese beffardo
"Dove sei stato? Perché non sei tornato indietro?" Chiese Harry
"Nessuno aveva più bisogno di me, ero inutile, non servivo più, quind-" non riuscì a finire la frase perché Harry si mise a piangere e a battergli dei pugni sul petto
"STUPIDO, SEI UNO STUPIDO, IDIOTA, E POI SAREI IO LA TESTA DI LEGNO, SERVIVI A ME, IO AVEVO BISOGNO DI TE , SCEMO"
Quelle parole lasciarono di stucco l'ex professore.
Vide li, in giovane Potter, piangere sul suo petto, dicendogli che era uno stupido, che doveva tornare indietro.
Poi gli mise due mani sulle spalle e lo allontanò leggermente per guardarlo negli occhi.
"Tu non mi odi?" Chiese
"Certo che no Severus"
Severus lo guardò, e vide una cosa particolare.
Quel ragazzino non era più né il figlio di James Potter, la sua nemesi... Né il figlio di Lily Evans, donna tanto amata, non era il prescelto, il paladino del mondo magico, ... Non era il ragazzo prodigio... Non era un arrogante presuntuoso pigro ragazzo ... Era solo Harry... Semplicemente Harry.
Si abbassò al suo livello e gli diede un colletto rulla fronte
"Smettila di piangere moccioso" gli disse pacato e sarcastico
"Non sono un moccioso, non più" rispose Harry mentre tentava di asciugarsi le lacrime.
Severus gli accarezzò la nuca.
"No Potter, sarai sempre un moccioso" disse accompagnato da una risatina.
"Da quanto sei così spiritoso Severus?"
"Da quando non vedo più nascondermi" rispose il corvino semplicemente.
"Severus io..." Non sapeva cosa dire
"Quindi io sarei brillante, mh?" Iniziò a vantarsi. "Beh non posso darti torto, chi più geniale di me? Non di certo voi teste di legno"
Harry si  mise a ridacchiare, seguendo l'uomo con lo sguardo.
L'uomo si fermò e lo guardò.
"Harry, volevi riportarmi i via con la magia oscura..."
"Possiamo non parlarne, sono stato un vero sciocco, sarebbe stato così pericoloso" rispose Harry
"Va bene, ma non caldo più" disse il corvino
"Adesso torna a scuola, sono sicuro che tutti ti stanno cercando"
"Torna con me" disse Harry
"No"
"Perché?"
"HO DETTO NO"
Harry tremò davanti a quell'urlo e indietreggiò di 5 o 6 passi.
Severus Piton lo notò, e di ricompose, cercando di avvicinarsi.
"Perdonami se ho alzato la voce"
"Non è da te chiedere scusa"
"Non era dal vecchio me, o almeno ero io, ma la parte peggiore di me..."
Harry non rispose, rimase lì a fissarlo, senza far sentire neanche il proprio respiro.
"Per sta notte rimani qui " disse Piton, domani tornerai a casa.
"Posso farti una domanda" disse Harry
"Dimmi"
"Perché proprio qui?"
"Questa villa era si mia madre, prima che si sposasse con mio padre. Non a conosceva nessuno a parte me e lei. Sono venuto qui perché-"
Non fece in tempo a finire perché la porta d'ingresso si aprì per poi chiudersi.
Una persona era entrata, e stava venendo verso la stanza dove si trovavano Harry con il suo ex professore.
Poi una voce femminile.
"Papà sono a cas-... E lui chi è?"
Chiese una giovanissima
"Aspetta un attimo ... PAPÀ????"

Dopo tutto questo tempo?... Sempre! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora