Dolore

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O meglio..
Come poteva salvate entrambi? In che modo? Doveva esserci un incantesimo ma in questo momento la sua mente era talmente nel panico che non sapeva cosa pensare.
"30 secondi Piton" disse il nemico
"il ragazzo o la tua amata figlia?"
Piton era nel panico più totale, aveva gli occhi lucidi e il corpo che tremava, gli occhi che continuavano a muoversi tra Harry e Argentea, e non sapeva cosa fare.
Doveva decidere tra sua figlia, il suo piccolo tesoro, e il ragazzo che amava, la sua gioia più grande .
Le parole del nemico  lo riportarono  alla realtà.
"Troppo tardi Piton ... " urlò il nemico lanciando l'incantesimo su Argentea per poi lasciala cadere atterra ormai senza vita. Dopo di che scomparve dicendo 'tornerò'
"NOOOOOOO" urlò Severus correndo verso il corpo di sua figlia, piangendo.
Tutti scesero dalla torre tornando al lago.
"Argentea, ehi, rispondimi, piccola mia, ehi ar" singhiozzò "ti prego, rispondimi" la prese e la strinse a sé, cosa che gli ricordò come aveva stretto Lily quando la trovo morta, ma il dolore di adesso era 100 volte più forte.
Lily si avvicinò al suo amico sedendosi accanto a lui  e mettendogli una mano sulla spalla.
Severus la guardò.
"La mia bambina ... La mia bambina" disse tra le lacrime e i singhiozzi.
"Lo so Severus, lo so" rispose lei mettendogli la testa sulla spalla "mi dispiace tanto" .
"È copia mia! è colpa mia! La mia bambina è morta ed è colpa mia!" Urlò con tutto il fiato che aveva in gola "la mia bambina la mia piccolina, no! Non lei"
La professoressa MGrannit si precipitò in giardino sentendo le urla, seguita dai professori e da buona parte degli alunni.
"Che succed- oh cielo" esalò la preside
"Minerva!" Disse Piton girandosi vedo l'amica
"Severus, oh cielo, cosa è successo?" Chiese precipitandosi vedo di lui
"I-io- ... Io... Io non lo so, eravamo qui poi è - è comparso un uomo, lui voleva harry e lily, li voleva sacrificare io e - e - e James lo abbiamo combattuto, ma lui... Lui aveva Argentea. Non sono stato in grado di salvarla. È m-morta Minerva , è morta" disse rigettandosi in un pianto disperato.
La preside alzò la bacchetta la quale punta di illuminò, e così a seguire tutti i maghi presenti, anche Harry e Lily che erano al fianco di Severus.
"Per Argentea Lilian Piton" disse Minerva
"Per Argentea Lilian Piton" ripeterono tutti i presenti.
Severus cerco di ricomporsi, prese sua figlia in braccio e la porto nei suoi alloggi.
La poggio delicatamente sul letto e le sistemo i capelli.
"Sev" disse Harry stringendogli la mano
"È colpa mia! Io ... Non dovevo tornare"
"Non dire così, non è colpa tua! È colpa di quel mostro, e noi gliela faremo pagare" disse il ragazzo dai capelli castani
"Oh ci puoi giurare" rispose Severus stringendo la presa sulla mano del ragazzo "si pentirà, lo giuro!" Dopo di che strinse  Harry per un fianco e lo baciò "non lasciami Harry, mai, capito?"
"Promesso Sev, ti starò accanto per sempre" e lo baciò di nuovo.
Quella sera, a cena Harry e Severus mangiarono in una sala a parte insieme a Lily e hai malandrini.
Harry andò  nella camera dei suoi genitori a chiamare suo padre e gli altri due uomini che stavano parlando.
"Sirius, papà, Remus" disse entrando
"Dimmi figliolo" rispose Ramoso
"La mamma dice che la cena è pronta" .
"Arriviamo" risposero
A tavola regnava l'assoluto silenzio, tutti erano vestiti di nero e aveva espressione cupa sul volto.
Tutti silenziosamente mangiavano, tranne Sev.
"Sev" disse Harry prendendogli la mano "mangia qualcosa, ti prego"
Severus sospirò
"Non ho fame" rispose freddo
"Va bene"
Finito di mangiare Lily sparecchiò con un colpo di bacchetta e preparo tisane per tutti.
Provette la tazza a Severus "Severus, non hai mangiato, almeno bevi questa"
"Non ne voglio" rispose sprezzante
"Amore" disse Harry "guardami, per favore, bevi anche solo un sorso" aggiunse sedendosi sulle gambe di Severus e accoccolandosi a lui facendo gli occhi da cerbiatto.
"Va bene, solo un sorso" rispose prendendo la tazza e bevendone un poco.
"Severus" iniziò Remus "devi scusarci ma- io credo che noi tre non ti abbiamo dato le condoglianze appropriate, sappi che ci dispiace molto "
"Si Severus, Remus ha ragione, siamo molto dispiaciuti" aggiunse James bando accarezzato sulla spalla da sua moglie.
"Vi sono grato per le belle parole" disse Severus, anche se non sembrava credesse molto in quello che diceva.
"Io torno da Argentea, scusate" detto questo si alzò spostando Harry da su di sé e uscì.
"Cavoli ... Sta proprio male" disse Sirius
"Gia..." Disse Remus "Severus è un uomo complicato, freddo ma buono, non sarà facile"
"Harry, tesoro, che hai?" Chiese sua madre
"È colpa mia" disse "io sono andato alla ricerca di Sev, io l'ho convinto a venire con me, io l'ho portato qui, quell'uomo voleva ... Me... Se Argentea è morta è colpa mia"
"No tesoro" rispose sua madre
"Sev adesso mi odia, lo vedo nei suoi occhi, non ... Non mi guarda più ... Come faceva prima..."
Senza che Harry se ne accorgesse Piton era tornato e stava sulla porta sente di le seguenti parole di Harry:
"Si è spenta la luce per me ... Di lui " spiegò il ragazzo castano con la tristezza negli occhi "non è quello ... L'uomo di cui io ... Mi ero innamorato"
"Piton!" Disse James osservando l'uomo che era fermo sulla porta.
"Sev" disse Harry 
Severus aveva la testa bassa e gli occhi che fissavano il pavimento, espressione triste e occhi lucidi.
"I-io ho ... Solo dimenticato... La mia b-bacchetta" disse
Harry gliela porse "Tieni amor-"
"Non. chiamarmi. così."
"Ma Sev, io-"
"Non c'è nessun 'ma' , mi spiace Harry ma ... Non può andare avanti"
Piton aveva chiaramente frainteso, ma non diede il tempo di spiegare e andò via.

Dopo tutto questo tempo?... Sempre! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora