9 - Ago e filo

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Erano ormai due settimane che ci trovavamo in pianta stabile a teatro. Realizzare questo progetto iniziava a piacermi più del previsto, tanto che a volte mi fermavo fino a notte fonda perché tutto fosse perfetto. Avevo fatto amicizia con la guardia notturna; un simpatico signore sulla sessantina, che dopo la morte della moglie aveva deciso di cambiare lavoro, per trascorrere meno tempo possibile a casa. “Troppi ricordi… dopo trentacinque anni di matrimonio mi sono ritrovato un giorno a dover fare i conti con me stesso… se n’era sempre occupata mia moglie sa… del mio carattere. Poi un giorno, mi sono accorto che non mi sopportavo più”. Si fermò un attimo per riprendere fiato, come se parlare di sua moglie, gli costasse uno sforzo immenso. “Questa è stata la nostra vita per trentacinque anni. Prendere tutto dell’altro, il bello e il brutto e amarlo incondizionatamente… io ho amato tutto di mia moglie, anche perché era una donna meravigliosa, ma solo adesso mi rendo conto della fatica che deve aver fatto lei “

“Mario non dica così… lei è una brava persona… e se glielo dico io ci deve credere… sono molto esigente e difficilmente mi faccio conquistare dalle persone…”

“Lei è troppo gentile signorina. Ma… scusi se le faccio una domanda indiscreta… ormai sono giorni che la osservo, che chiacchiero con lei, e le assicuro che è molto piacevole, rende il mio lavoro meno noioso… lei non ha nessuno che l’aspetta a casa? Sa perché… lo trovo tanto strano, una così bella ragazza, educata e simpatica… trovo impossibile, che ancora nessuno si sia dichiarato”

“Oddio… di dichiarazioni ormai non se ne sentono più tanto spesso! Credo che sia questo il problema, l’innamoramento è diventato ormai una cosa normale… come andare a comprare un vestito, come scegliere i mobili di casa… ti piacciono, li prendi e quando sono consumati li butti via. Non esiste più l’impegno a lungo termine. Ago filo e un po’ di stucco… ecco cosa manca… la volontà di riparare le cose quando sono un po’ incrinate… ormai signor Mario, si sceglie la via più semplice… è molto meglio gettarle le cose, che tirarsi su le maniche e provare ad aggiustarle… ecco perché non c’è nessuno che mi aspetta a casa… sono stanca di ritrovarmi sempre sola con le maniche fatte su”

“Che bella persona è … davvero… non li perda questi valori… se li tenga stretti perché il suo amore, prima o poi arriverà… e in cambio di qualche sospiro le regalerà gli anni più belli”

“Magari signor Mario… magari… ne avrei proprio bisogno sa? Ma inizio a perdere le speranze”

“Non dica così…  la persona giusta c’è per tutti, bisogna solo saperla aspettare… ma soprattutto bisogna saperla riconoscere”

Quella notte faticai non poco per addormentarmi. Ripensai a tante cose, poi mi voltai e rimasi a fissare il lato vuoto del letto.

UN TANGO CON GAELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora