Quando aprii la porta della mia camera, Gael restò fermo sulla soglia. "Quanto durerà questa volta?"
Lo guardai, consapevole del significato di quella domanda, ma cercai di non dargli peso. "Il tempo non so quantificarlo... non sono in grado. Ma ci sono adesso... e tu ci sei adesso... purtroppo, è l'unica cosa certa che abbiamo in questo momento".
Abbassai lo sguardo, per paura che i miei occhi tradissero le mie emozioni: "Io non so prendere delle decisioni nemmeno per me stessa... come posso farlo per te?".
Infine dissi l'unica cosa che, in quel momento, mi sembrava avesse un senso: "Resta qui... ti prego... resta con me questa notte"
Così non ci furono più parole, ne frasi disperse nell'aria di quella camera meravigliosa, niente uscì dalle nostre bocche, se non il respiro, necessario per sostenere quello a cui stavamo andando incontro.
Rischiarati dalla luce debole della luna, che si era impadronita di un cielo ormai terso d'ogni nuvola, lasciammo scivolare i nostri vestiti su un tappeto elegante, che dominava il pavimento.
Poi le sue mani morbide fecero il resto e dopo aver spostato le lenzuola, iniziarono a sconvolgermi i sensi. Sentivo i nostri sospiri farsi repentini, poi una vertigine mi velò ogni percezione. Mi abbandonai ai suoi baci e capii che quello che stavo provando non era solo desiderio, non era solo la passione di un momento, quello che stavo provando in quel letto, in quel meraviglioso hotel, in quella città, era amore.
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UN TANGO CON GAEL
Storie d'amoreQuante volte ci si può mettere in gioco per amore? Quante volte ci è concesso sbagliare e ricominciare? Quante volte si può rischiare di perdere tutto in un attimo? Sono le domande che ritornano continuamente, con prepotenza, nella testa di Ale. Qua...