38 - Consapevolezza

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Le sue dita lungo la schiena, furono la prima cosa che sentii al risveglio.

"Buongiorno... sei già sveglio..."

"Ciao... hai dormito bene?"

"Benissimo... ma che ore sono?"

"Non lo so... e non me interessa nemmeno saperlo"

"Wow... sei senza impegni oggi?"

"Qualunque cosa può aspettare... oggi ci sei tu..."

"Già... oggi"

Rimasi in quel letto enorme, lasciando che mi carezzasse e pregando perché il tempo fosse clemente. Speravo che le lancette degli orologi, miracolosamente, rallentassero la loro corsa, imploravo perché tutto potesse svolgersi il più lentamente possibile.

"Non te avevo mai visto con i capelli sciolti sai? Sono stupendi"

Sentivo le sue mani, giocare con i riccioli che mi cadevano sulle spalle e la sensazione che provavo era disarmante.

"Allora... sei tutto per me?"

Si... ogni tuo desiderio sarà un ordine!"

Mi voltai e lo travolsi con un abbraccio. Sentivo che ogni cosa, ormai, aveva preso la direzione giusta. Sapevo che tutto sarebbe andato esattamente come doveva andare, che nessuna modifica mi sarebbe più stata concessa.

Mi alzai, andai in bagno e mi immersi nella grande vasca piena di schiuma, mentre Gael telefonò per ordinare la colazione.

Dopo essermi lavata, mi avvolsi in un accappatoio bianco, asciugai i capelli e tornai in camera. Gael non c'era. Presi dalla valigia un paio di jeans e un maglioncino di cotone nero, mi vestii e aspettai.

Dopo pochi minuti sentii bussare alla porta.

Un cameriere entrò con un carrello, lo lasciò vicino al letto, poi mi salutò cordialmente e uscì.

Mentre aspettavo che Gael tornasse telefonai a Barbara.

"Ciao tesoro... stavi ancora dormendo?"

"Ciao piccola... no... non preoccuparti... ci siamo svegliati da poco... tutto bene?"

"Si, si... tutto bene... anche troppo... mi sono fatta il bagno in una vasca grande come il mio ufficio... e mi hanno appena portato un carrello, con tanta di quella roba da mangiare che... potrei sfamarci il terzo mondo! Ma... a parte questo, tutto bene!"

"Se sei scema... e Gael?"

"Non so... quando sono uscita dal bagno non c'era più... sarà andato in camera sua a prendere i vestiti... credo..."

"Cosa fate oggi?"

"Non ne ho la minima idea... ha detto che ogni mio desiderio è un ordine... ma non so altro"

"Wow..."

"E voi?"

"Oggi torniamo in Messico... Diego vuole presentarmi i suoi genitori..."

"Oddio Barbara... ma allora è una cosa seria?! A quando le nozze???"

"Cretina..."

Sentivo la voce di Diego in lontananza, poi Barbara mi disse:

"Diego mi ha chiesto, se volete venire anche voi! I suoi genitori, abitano in un casolare enorme, tra i vigneti... dai... deve essere stupendo..."

"Non so... devo chiedere a Gael... ti chiamo dopo ok?"

"Ok a dopo"

Proprio in quel momento sentii bussare di nuovo alla porta.

"Ciao... scusa ma ne ho approfittato per fare un bagno anch'io... e per cambiarmi... vedo che hanno già portato la colazione... bene"

"Senti Gael... ho appena sentito Barbara... mi ha chiesto se vogliamo andare con loro, a trovare i genitori di Diego..."

"Te l'ho detto... ogni tuo desiderio è un ordine"

"Ma tu? Come fai? I tuoi impegni..."

"Sono tre mesi che non vado a casa... ho finito una settimana fa de girare un film... credimi... non se arrabbierà nessuno se faccio qualche giorno de vacanza!"

Dopo poche ore eravamo già in volo, insieme.

UN TANGO CON GAELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora