39 - Una canzone

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Alla vista, in lontananza, di quella casa immersa nel verde, rimasi senza fiato. Barbara mi strinse la mano senza dire niente e quando il taxi si fermò davanti alla porta, scendemmo frastornate.

"Ma questo posto è meraviglioso, Diego!"

"Lo so... ogni volta che torno a casa mi emoziono anch'io... ma venite, dai... mia madre ci starà aspettando"

Entrare in quella casa, respirare il profumo che colmava l'aria, assaporare il tepore di tutti quegli abbracci, mi riempì il cuore.

Chiacchierammo con i suoi genitori per molto tempo, poi ci cambiammo e andammo a piedi fino al piccolo centro, ai piedi della collina.

Dopo esserci seduti al tavolo di un delizioso ristorante, ordinammo da bere e restammo ad ascoltare incantati, un quartetto che rallegrava l'atmosfera, con un susseguirsi di canzoni messicane d'altri tempi.

Finita la cena, dalle corde di una chitarra acustica, partirono le note di "Besame mucho": "Cosa ne dici di cantare?"

Gael mi prese la mano, mi trascinò sul piccolo palco e senza avere il tempo di capire, mi ritrovai con un microfono in mano e gli occhi sbarrati per l'emozione.

"Tu sei matto... io... no... non posso..."

Ma ormai ero lì, ormai non potevo più tirarmi indietro, così mi schiarii la voce, e dopo aver fulminato tutti e tre con lo sguardo, iniziai a cantare.

E fu talmente bello, fu un'emozione così grande, che la paura svanì e cantai come mai avevo fatto prima, cantai e lo guardai negli occhi, come se in quella canzone, in quelle parole, ci fosse racchiuso tutto quello che provavo e non riuscivo a dire:

besame, besame mucho

como si fuera esta noche la ultima vez

besame, besame mucho

que tengo miedo a perderte perderte despues

 

besame, besame mucho

como si fuera esta noche la ultima vez

besame, besame mucho

que tengo miedo a perderte perderte despues

 

quiero tenerte muy cerca mirarme en tus ojos verte junto a mi

piensa que tal vez mañana yo ya estare lejos muy lejos de aqui...

L'applauso mi riportò alla realtà, ringraziai i musicisti e tornai al tavolo. Gael mi prese la mano e mi diede un bacio: "Grazie... eri stupenda su quel palco... sei stata bravissima".

Il resto della serata passò tra balli e chiacchiere, poi, verso mezzanotte tornammo a casa sfiniti.

UN TANGO CON GAELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora