Il fluire dei giorni si fece rapido e prepotente, mi sembrò d’essere troppo lenta per cogliere tutto quello che mi stava accadendo. Ogni sera restavo sveglia a guardarlo, cercando di convincermi che molto presto, tutto sarebbe finito, il tempo a disposizione stava scadendo e ogni cosa sarebbe ripiombata nella normalità.
La sera della vigilia passai a prendere i ragazzi e poi mi avviai verso casa di Barbara con un’indolenza che mi rallentava i movimenti e i pensieri.
“Ale te vedo pensierosa… cosa c’è?”
Marcello cercò di allentare la tensione facendo qualche battuta, ma Gael e Diego restarono in silenzio, come se condividessero il mio stato d’animo, le mie sensazioni.
Anche Luca si aggregò a noi, così trascorremmo le prime ore cenando e cercando di non pensare a niente.
“Allora Ale… come hai trascorso le vacanze?”
Involontariamente il mio sguardo si posò sul viso di Gael, come se aspettasi un aiuto, un sostegno.
“Bene Luca… ho passato qualche giorno a Volterra”
“Volterra? In dicembre? Da sola?”
“No… non ero sola…”
Improvvisamente Luca ebbe un sussulto e mi resi conto che aveva capito tutto.
Fissò Gael un attimo poi annuì senza dire niente, lentamente la tensione svanì e tutti ricominciarono a parlare placidamente.
Sentivo distintamente lo scorrere del tempo, secondo dopo secondo, ero in grado di cogliere quanto poco fosse, il tempo che mi restava.
Finita la cena ci sedemmo sul divano.
Allungai le mani per sentire il calore del fuoco che scoppiettava nel camino, intanto Barbara arrivò con un vassoio di bicchieri.
“Adesso dobbiamo fare un brindisi… e poi… apriamo i regali!”
Alzammo i calici e brindammo, poi vidi Diego uscire e rientrare poco dopo vestito da Babbo Natale.
“Adesso posso dire di aver visto proprio tutto!”
Iniziai a ridere e Marcello, approfittò della situazione per scattare delle foto.
Diego estrasse da un grosso sacco una quantità imprecisata di regali e iniziò a distribuirli.
Anche io presi da una borsa di carta tutti i regali che avevo preparato il giorno prima.
Diedi a Barbara il suo pacchetto e aspettai che lo aprisse.
“Ale… ma è stupendo!”
Le avevo regalato un libro di fotografie che avevamo visto insieme, in una libreria del centro. “Mi ricordo che ti era piaciuto così ho pensato di prendertelo”
“Grazie tesoro è bellissimo”
Io ricevetti da lei un profumo e da Luca un iPod rosa.
“Ma sei matto? Questo è un regalo magnifico… grazie Luca!”
“E di cosa?”
Lo abbracciai, ma mi parve di intravedere, nello sguardo di Gael, un leggero fastidio per quel contatto, così mi staccai subito e gli diedi il mio pacchetto.
Diego porse a Barbara il suo regalo e quando lo scartò scoppiò a piangere.
“Ecco… lo sapevo… guarda Ale… oddio…”
Aprendo il cofanetto tirò fuori un paio di orecchini stupendi, che indossò tra le lacrime.
“Non dovevi… sono stupendi”
Marcello ricevette un maglione e un libro, Gael un orologio, Diego invece un paio di guanti di pelle e un cd.
Barbara gli diede il suo regalo ma non feci in tempo a vedere cos’era perché Gael mi si avvicinò e mi diede un pacchetto. La carta dorata, era disseminata di stelline colorate e il fiocco che lo chiudeva era verde brillante.
“Grazie Gael… questo invece è il tuo, spero che ti piaccia”
Gli porsi il mio regalo e poi restai un attimo a fissare il pacchetto che avevo tra le mani.
Persa nella confusione e nel brusio generale andai a sedermi in un angolo e iniziai a togliere il fiocco cercando di non romperlo. Volevo conservare intatta ogni cosa. Gael si sedette vicino a me e iniziò a scartare il pacchetto.
“Ale… se è quello che penso… è il regalo più bello che potessi farmi…”
Restarono tutti in attesa di sapere cosa contenesse quella piccola scatola, aspettarono che facesse scivolare fuori dalla carta il contenuto e poi Diego azzardò un ipotesi: “Non sarà uno dei tuoi cd?”
“No… non proprio…”
La curiosità generale, ormai aveva preso il sopravvento e io rimasi immobile aspettando una sua reazione.
Gael si alzò, andò verso la televisione, accese il lettore dvd e inserì il disco.
Immediatamente partì una canzone e iniziarono a scorrere le immagini della nostra vacanza a Volterra e dei giorni successivi.
Restarono tutti immobili a fissare quel susseguirsi di foto, cullati dalle note di “Delicate”, poi Gael si votò verso di me, mi venne incontro e mi abbracciò. “Grazie è splendido… adesso apri il mio regalo”
Raccolsi le forze a scartai il pacchetto.
La scatola conteneva una busta e la busta conteneva qualcosa che subito non riuscii a distinguere. Poi capii.
Sentivo il peso di tutti gli sguardi gravare su me. Alzai il viso e vidi Barbara con gli occhi allucinati in attesa che le facessi vedere il contenuto della busta.
“Scusate ma questo è personale… non offendetevi ma ho bisogno di uscire… un attimo…”
Senza aggiungere altro mi alzai e mi precipitai in giardino, con il pacchetto in mano.
Mi sedetti sul muretto, accesi una sigaretta e tirai fuori in contenuto della busta.
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UN TANGO CON GAEL
RomanceQuante volte ci si può mettere in gioco per amore? Quante volte ci è concesso sbagliare e ricominciare? Quante volte si può rischiare di perdere tutto in un attimo? Sono le domande che ritornano continuamente, con prepotenza, nella testa di Ale. Qua...