13 - A tavola

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“Ciao Marcello, piacere di conoscerti”

“Il piacere è mio”

Non sapevo cosa aspettarmi da quella serata, era iniziata nel modo più inaspettato e non mi sentivo totalmente in grado di affrontarla.

In mezzo alla tavola, c’era il set da bourguignon che le avevo regalato il Natale passato.

“Wow… Baby… finalmente hai trovato il modo per inaugurare il mio regalo!”

“Già! Hai visto? Così non dovrò alzarmi da tavola… non voglio perdermi nemmeno un secondo di questa serata!”

C’era dell’ironia nella sua frase e non fui l’unica a coglierla. Nel sorriso generale, mi voltai per guardare Gael, sembrava divertito, come se il mio imbarazzo fosse la cosa più esilarante alla quale avesse assistito da molto tempo.

“Cosa ne dite ragazzi di sedervi? Io vado in cucina a prendere la carne e le salse!”

Non sapendo più dove guardare, così chiesi a Barbara se potevo aiutarla.

“Si grazie… voi mettetevi comodi… noi torniamo subito”

Arrivata in cucina mi dovetti sedere un attimo per riprendere fiato. Tutto era avvenuto troppo velocemente. “Due minuti… ti rendi conto? Ti sono bastati due minuti per… ma ti rendi conto o no? Oddio, pensavo di morire… ma questa me la paghi…”

Barbara mi fissò, poi si sedette accanto a me e abbracciandomi disse:

“Dai non farne una tragedia adesso… pensavo di farti una sorpresa. Tu forse non ti ricordi, ma quando mi hai raccontato di aver incontrato Gael, avevi una luce negli occhi che non si vedeva più da tanto tempo”.

“Incontrato? Io non sapevo nemmeno chi fosse… io ho incontrato un’ombra… un perfetto sconosciuto e credevo che sarebbe rimasto tale… e invece… no… tu hai dovuto fare di testa tua. Credi che non l’abbia riconosciuto? Credi che non sappia chi è? Dovrei sentirmi meglio adesso che so di averlo visto già mille volte?”

“E questo cosa c’entra? E’ un ragazzo normalissimo… non ti farai condizionale dal suo lavoro? “

“Non è il suo lavoro che mi preoccupa… non solo almeno… negli ultimi anni non sono stata in grado di gestire le situazioni più semplici e tu pretendi che sia in grado di affrontare una situazione simile? Cazzo… un attore… e che attore… io non c’entro niente con lui… non dovrebbe essere qui!”

“Adesso basta!”

La voce le uscì prepotente, probabilmente urlò più del dovuto perché arrivò Diego con aria preoccupata.

“C’è qualcosa che non va? Avete bisogno di aiuto?”

Barbara si voltò sconsolata.

“No Diego… grazie… arriviamo subito”

“Credo di aver capito, se mi lasci parlare un attimo con Alessia, forse potrei…”

“Si… si… io intanto porto in tavola il vassoio”

Diego prese una sedia e si mise di fronte a me.

“Forse sono la persona meno indicata per parlarti… non ci conosciamo nemmeno… ma conosco Gael… e te posso assicurare che quello che è, va ben oltre il suo lavoro. Guarda me… ormai è un po’ che ci vediamo a teatro… te assicuro che non sono molto diverso da lui o da qualunque altro ragazzo”

“Tu non capisci… tu non hai idea di quello che ho passato…”

“So molte più cose de quanto pensi… e questo non perché Barbara sia una pettegola, ma perché te vuole un bene immenso… forse non so i particolari… ma grazie a lei ho imparato a conoscerti.”

UN TANGO CON GAELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora